Essere omofobi è contro il Vangelo ora lo afferma anche Papa Francesco
Riflessioni inviateci da Irene Agovino
Davanti ai penalisti, il Santo Padre ha parlato di un clima che fa pensare al 1936, o potremmo dire noi in maniera più precisa, al 1934. L’anno di svolta per Hitler, quando non solo egli parlò contro gli ebrei, ma anche contro una pericolosa razza: gli omosessuali.
Diciamola tutta: la Chiesa dal 1982 ha sempre condannato l’omofobia delle azioni. Lo ha fatto con forza, anche attraverso Courage – sul cui sito troverete uno spot contro un’aggressione – ma non ha mai osteggiato le parole di omo e transfobia. Non ha mai condannato chi parla di lobby, di persone che odiano gli etero, di ricchi spocchiosi antifamiglia. No, anzi, spesso ci ha giocato lei stessa con queste parole. Basti pensare ad alcune dichiarazioni anche di vescovi e cardinali negli ultimi tempi.
Condannando il clima dei politici odierni, il Papa ha voluto dire che anche le parole sono pietre. E che dopo le parole contro ebrei, rom, cristiani dissidenti, omosessuali e disabili, si sono scatenate le persecuzioni. Per cui, ha detto Francesco, state molto attenti, perché le parole hanno un loro peso.
Con questa presa di posizione si può dire che Il Papa, pur non approvando i matrimoni gay, si pone nettamente contro l’omo e transfobia, sia nella pratica, che nelle parole. E chi vuole deridere gli omosessuali, sappia che questo è contro il Vangelo.