Fin dove può spingersi l’omofobia di certi cristiani. Il caso WorldVision
Riflessioni bibliche di H. Adam Ackley* pubblicate sul Huffington Post (Stati Uniti) il 27 marzo 2014, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Mentre viaggiavano attraverso Tiro e Sidone gli apostoli di Gesù gli chiesero di mandare via una donna che pregava perché sua figlia fosse guarita. Siccome questa continuava e si inginocchiava gridando “Signore aiutami!”, Gesù tracciò un confine etnico e religioso che la disumanizzava: “Non va bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani”. Ma quando la donna lo supplicò umilmente “Anche i cani si cibano delle briciole che cadono dal tavolo del padrone”, Gesù lodò la sua grande fede e guarì immediatamente la sua bambina. Questa storia è raccontata nei due più antichi vangeli cristiani, quello di Marco e quello di Matteo, e credo che mostri non che Gesù fosse razzista ma che, come quella donna cananea, aveva riconosciuto e dato un nome esplicito e soprattutto avesse sottolineato la bigotteria disumanizzante dei suoi discepoli.
Come cristiani dal cuore spezzato nella comunità LGBT oggi abbiamo risposto, praticamente increduli, alle campagne d’odio portate avanti da evangelici come Franklin Graham della Billy Graham Evangelistic Association (Associazione Evangelistica Billy Graham) e Michael (“Dr.”) Brown di Line of Fire (Linea di Fuoco) e la Coalition of Conscience (Coalizione della Coscienza) che hanno incoraggiato con successo i “cristiani” a smettere di offrire il loro aiuto agli sforzi e ai tentativi umanitari di WorldVision U.S. perché hanno iniziato ad estendere la copertura sanitaria ai coniugi dello stesso sesso degli impiegati a tempo pieno. Ho pensato a questa storia del Vangelo. Le nostre sorelle e i nostri fratelli LGBT non cristiani non ne hanno il cuore spezzato: infatti non ne sono stati affatto sorpresi. Allo stesso modo, i cristiani non LGBT lasciano scorrere via gli eventi dei giorni scorsi come insignificanti – la perdita dei benefici sanitari del coniuge dello stesso sesso – con un gesto relativamente piccolo.
Per me è come se l’invito al Grande Banchetto venisse finalmente esteso come ordinato da Gesù in Luca 14: quando i giusti sono troppo occupati per andarci (in questo caso per adempiere la missione di WorldVision di prendersi cura dei più poveri e dei più vulnerabili, come Gesù ha ordinato anche in Matteo 25), sono invitati, accompagnati, fatti sedere ai posti d’onore della tavola del Padrone coloro che di solito sono considerati “sporchi”. Invece, forse i nostri fratelli e le nostre sorelle cristiane non LGBT hanno ragione e ciò che è stato offerto da WorldVision per pochi giorni era solo l’equivalente delle “briciole” del tavolo di quel padrone (le risorse di un’organizzazione cristiana). Anche così, essere invitati infine a vivere apertamente l’esperienza di celebrare e di prendersi cura del proprio coniuge e della propria famiglia come gli altri partner sposati, con il pieno supporto di una comunità cristiana, è stata celebrata con grande gioia nella comunità cristiana LGBT. Mentre i seguaci di Graham e di Brown hanno tolto il loro aiuto ai bambini malnutriti per evitare che anche una minima percentuale delle loro donazioni fosse usata per la copertura sanitaria dei coniugi cristiani dello stesso sesso, i miei fratelli e sorelle LGBT cristiani e io ci siamo impegnati a colmare la mancanza finanziaria impegnandoci ad una donazione mensile e a sponsorizzare i bambini coinvolti in questo fuoco di fila.
Fatto per la prima volta per condividere questo Grande Banchetto e sfamare questi bambini, quanto più vivamente avremmo dovuto sentire lo stimolo dell’essere mandati di nuovo via in malo modo dalla tavola del Maestro per limiti così stringenti. Ancora peggio, WorldVision ha cambiato la propria politica chiedendo “umilmente perdono” per aver anche solo considerato di assicurare il coniuge dello stesso sesso dei loro impiegati cristiani, che sono adesso praticamente costretti a darsi per vinti o a nascondersi. Com’è strano capitolare davanti all’odio e chiedere perdono per aver ampliato la grazia, per aver obbedito all’ordine di Gesù di chiamare tutti alla tavola del Maestro, per aver creduto nella lealtà di coloro che i “giusti” trattano come cani.
Ma i cristiani LGBT cercano di sostenere WorldVision contro la reazione omofobica con le nostre donazioni finanziarie e non possono seguire l’esempio di coloro che abbiamo criticato in questi ultimi due giorni. I bambini del mondo non possono essere presi in questo fuoco di fila quando siamo noi ad essere in prima fila. Noi che siamo omosessuali e cristiani non abbiamo “promemoria” che riguardano persone sofferenti e affamate, dobbiamo semplicemente dar loro da mangiare. Questa è la nostra testimonianza, come Gesù ci ha insegnato: “Come io vi ho amato, amatevi l’un l’altro. Da questo riconosceranno che siete miei discepoli: quando vedranno l’amore che avete l’uno per l’altro” (Giovanni 13,35).
* H. Adam Ackley è docente universitario in pensione e si occupa di prevenzione del suicidio tra le persone trans.
Testo originale: Crumbs From the Table? Still Too Much for Gay Christians According to WorldVision