Giocare a travestirsi (Colossesi 3, 12-14)
Riflessioni del Rev. David Eck Asheville* tratte dal blog jesuslovesgays (Stati Uniti) del 11 giugno 2012, liberamente tradotte da Adriano C.
“Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione..” (Colossesi 3, 12-14)
Avete mai giocato a travestirvi quando eravate ragazzini? Ricordo una volta con la mia sorellina minore che abbiamo fatto un tea-party. Avevo preso un cappello e una giacca dall’armadio di mio padre e lei ha fatto altrettanto con un po’ di cose di mia madre.
Ci siamo seduti a bere il thè (che in realtà era acqua) con i nostri amici animaletti di peluche, cercando di comportarci nella maniera più adulta e sofisticata possibile. Gli abiti che vestivamo forse ci cascavano un po’ dalle spalle, ma per un po’ di tempo, eravamo qualcun altro. Eravamo le persone che pensavamo saremmo diventate dopo essere cresciuti.
San Paolo usa la stessa analogia del travestimento in parecchie sue lettere (si veda anche Rm 13, 8-14). Egli ci dice che dovremmo provare tutte le cose differenti come la lussuria, l’ira, l’invidia, l’orgoglio, e accorgerci di come tutti questi abiti siano fatti male e utilizzino del materiale scadente. Ci cadono giù dai nostri corpi e ci fanno sembrare ridicoli. Invece di indossare queste cose, Paolo ci suggerisce di provare i vestiti d’amore. Si adattano perfettamente.
E’ il solo indumento che dovremmo indossare e non va mai fuori moda. Può essere indossato in ogni momento, in tutte le occasioni e in ogni stagione dell’anno. Se abbiamo bisogno di alcuni “accessori” per accompagnarlo, Paolo ci suggerisce la misericordia, la bontà, l’umiltà, la mansuetudine, la pazienza e il perdono. E’ una bella lista, non c’è che dire.
Una delle sfide dalla comunità LGBT è sviluppare la nostra vita spirituale. Dal momento che molti di noi si sono sentiti sgraditi dalle chiese di varie obbedienze, abbiamo dovuto cominciare a praticare la nostra fede da soli. Il risultato di questo isolamento spirituale è che a volte proviamo cose spirituali e pratiche che sono fatte male, ma non abbiamo nessuno intorno che possa dirci che ci rendono ridicoli.
Credo che la nostra comunità sarà più forte quando saremo in grado di sostenerci a vicenda nello svilupparci e renderci responsabili l’un l’altro. Dobbiamo tenere l’occhio vigile l’uno sull’altro in modo che gli indumenti d’amore siano gli unici vestiti che possiamo indossare nella vita. E’ per questo che siamo stati creati. Tutto il resto è solamente giocare a travestirsi.
Che cosa hai intenzione di indossare questa settimana?
Testo originale: Playing Dress Up