Gli ex-omosessuali ed il nono cerchio dell’inferno
Riflessioni del Rev. Patrick S. Cheng* pubblicate sul The Huffington Post (Stati Uniti) il 20 maggio 2010, liberamente tradotte da Adriano C.
Chi sono i peggiori peccatori di tutti? La risposta potrebbe sorprendervi. Secondo lo scrittore Dante Alighieri del XIV secolo, i peccatori più colpevoli sono i traditori, cioè coloro che hanno tradito i familiari, la nazione, gli ospiti e i loro leader. Come punizione, questi individui sono congelati nel ghiaccio e sono condannati al nono cerchio, quello più basso, dove risiede lo stesso Satana. Tutto questo viene intensamente descritto nei canti dell’Inferno dantesco dal canto XXXI al XXXIV.
Teologicamente parlando, il tradimento è il peggiore di tutti i peccati (come d’accordo con Dante, del resto) perchè non comporta solo il fatto di aver inflitto una violenza (fisica o spirituale) ad altri, ma coinvolge anche l’uso attivo delle facoltà e dell’intelletto al fine di rivoltarsi contro quegli stessi individui che avevano fiducia e che si basavano sull’altrui persona per ottenere aiuto.
Infatti, come descrive John Milton nel primo libro di Paradiso Perduto, Satana stesso era un angelo caduto che aveva commesso tradimento ribellandosi a Dio. La recente caduta di George Alan Rekers, il violento ministro Battista anti-gay da lungo tempo sostenitore della terapia riparativa, ha messo in evidenza i modi in cui il movimento “ex-gay” abbia profondamente tradito le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT).
Rekers, membro del gruppo dei fondatori del movimento anti-gay “Consiglio della Ricerca sulla Famiglia” e uno dei primi responsabili dell’ “Associazione Nazionale per la ricerca e la terapia contro l’omosessualità” (NARTH), venne fotografato ad aprile dal quotidiano Miami New Times mentre ritornava da un viaggio di 10 giorni in Europa in compagnia di un ventenne escort omosessuale arcinoto per i suoi molto espliciti servizi e per i suoi attributi fisici messi in mostra su Rentboy.com.
Rekers, che è sposato e padre di famiglia, ha negato ogni attività sessuale tra lui e l’escort. Ha anche negato di essere mai stato omosessuale. In particolare, Rekers afferma di aver ingaggiato l’escort come “assistente di viaggio” perché lo aiutasse a trasportare i bagagli che non poteva spostare a causa di un suo precedente infortunio alla schiena (sebbene Rekers sia stato fotografato mentre stava spostando lui stesso i bagagli, mentre l’escort stava a guardare), e che usava i viaggi come pretesto per far conoscere all’escort le parole del Vangelo.
L’escort, d’altro canto, ha riferito al Miami New Times che i suoi compiti durante la vacanza Europea completamente pagata, includevano un massaggio giornaliero a Rekers nudo (li aveva fatti anche due volte prima della vacanza) a cui dava il termine provocatorio di “lunga carezza”.
Egli ha anche detto che Rekers lo aveva istruito a “dire solo no” agli organi di stampa circa le accuse. In effetti, alcuni giornalisti del Miami New Times erano fisicamente presenti alla telefonata scambiata nel post-vacanza tra l’escort e Rekers, e che, durante il colloquio, Rekers chiese all’escort numerose volte di non parlare alla stampa, di cui i giornalisti hanno documentato la conversazione.
Lo scandalo Rekers sarebbe stato solamente un’occasione divertente se non fosse per il triste fatto che Rekers ha basato tutta la sua carriera nel trasformare in inferno vivente la vita di numerose persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) alle quali era stato detto che avrebbero potuto cambiare il proprio orientamento e identità sessuale.
Già nei primi anni ‘70, Rekers condusse esperimenti Pavloviani per incoraggiare i ragazzi che non si conformavano al proprio genere sessuale affinché abbandonassero i loro comportamenti. Uno di questi esperimenti coinvolse direttamente il padre di “Kraig,” un bambino di quattro anni “effeminato”, che doveva schiaffeggiarlo o colpirlo nel momento in cui il bambino avesse intrapreso un comportamento non conforme al proprio sesso. La tragedia è che “Kraig” tentò di suicidarsi a 18 anni.
Proprio di recente, Rekers venne pagato con più di $120,000 dal procuratore generale della Florida per testimoniare a favore del mantenimento, in Florida, del divieto categorico contro l’adozione di bambini da parte di persone LGBT. (Ironia della sorte, Rekers stesso è padre adottivo di un giovane che ha circa la stessa età del giovane “assistente di viaggio” che aveva assunto).
Rekers testimoniò come perito in una causa analoga in Arkansas. Poco prima di partire con il suo “assistente di viaggio” per l’Europa, Rekers venne coinvolto in una mailing list di massa organizzata da sovrintendenti scolastici di tutto il paese circa l’efficacia presunta della terapia riparativa per giovani LGBT. Rekers non è l’unico angelo caduto del movimento “ex-gay” per aver tradito la propria famiglia, i clienti, i benefattori, e la comunità LGBT.
Qualche anno fa, John Paulk, che si auto-proclamava uomo “ex” gay e drag queen, venne coinvolto in un altro scandalo “ex-gay”. Paulk, insieme a sua moglie “ex-lesbica” Anne, avevano proclamato al mondo intero verso la fine degli anni ‘90 di essere stati guariti dall’omosessualità.
I Paulk apparvero in un annuncio a tutta pagina sulla rivista Newsweek, come testimonial della campagna di “Truth in Love” sponsorizzata da Focus on the Family. Sfortunatamente per questi ultimi, Paulk venne fotografato mentre si trovava da Mr. P’s, un ben conosciuto locale di gay-cruising di Washington D.C. che è situato nel quartiere omosessuale di Dupont Circle, causando alla fine la sua forzata dipartita dal movimento “ex-gay”.
Ironia della sorte, il movimento “ex-gay” si sta velocemente cannibalizzando da solo. Il movimento ha recentemente attaccato persone come Rekers and Paulk, causando a questi gruppi anti-gay un’ancor più profonda caduta nel peccato di tradimento.
Per esempio, il nome di Rekers è stato già cancellato dai siti web di numerose organizzazioni alle quali era precedentemente associato, malgrado il suo decennale lavoro con queste organizzazioni. Pur tuttavia questi gruppi continuano a diffondere la loro tossica propaganda “ex-gay” che si conclude spesso con una morte spirituale (se non fisica) di numerose persone LGBT.
Wayne Besen, nel suo libro Anything But Straight, e nella sua organizzazione, Truth Wins Out, ha documentato molti di questi esempi di tradimento del movimento “ex-gay”. La buona notizia però, è che la teologia Cristiana ci insegna che non è mai troppo tardi per pentirsi. Michael Bussee e Gary Cooper, i due fondatori di Exodus International, una delle prime e preminenti organizzazioni di “ex-gay”, hanno finito con l’innamorarsi l’uno dell’altro.
Hanno riconosciuto che, a causa della loro associazione “ex-gay”, molti dei loro clienti hanno commesso il suicidio o hanno fatto ricorso all’auto-mutilazione. Hanno ripudiato pubblicamente le proprie opinioni, si sono separati dalle rispettive mogli e hanno abbandonato Exodus International. Si sono poi scambiati i voti matrimoniali e sono rimasti insieme per altri nove anni, fino alla scomparsa di Cooper.
Ho già scritto da qualche parte sul peccato del nascondimento e della grazia del coming out. Secondo me, è giunto il momento che i capi del movimento “ex-gay”escano dal nascondimento (sia metaforicamente che letteralmente) e che si pentano del loro peccato di tradimento. E’ tempo che pubblicamente riconoscano il danno incredibile che hanno inflitto a numerose persone LGBT, alle loro famiglie e ai loro cari. E’ tempo che ripudino la loro scienza- spazzatura e la dubbia teologia su cui si basa l’intero movimento “ex-gay”.
Nessuno è in grado di confermare se i traditori siano effettivamente confinati nel più basso cerchio infernale, come vividamente descrive Dante nell’Inferno. Sono sicuro, tuttavia, che la grazia di Dio è disponibile anche per coloro che hanno tradito i loro cari, la comunità LGBT, anche se attraverso lo stesso movimento “ex-gay”.
E’ tempo che la gente coinvolta nel movimento “ex-gay” si penta dei propri atti peccaminosi e che proclami la realtà “della verità dell’amore”, che è amore autentico nella totalità della gente (froci, etero o vie di mezzo) e che dovrebbe essere sostenuto e incoraggiato come una meravigliosa benedizione e un immeritato dono di Dio.
Il Vangelo ci insegna che il vero sentimento e la conversione sono sempre possibili attraverso la grazia di Dio. Credo che questo valga anche per il più incallito dei peccatori, compresi coloro che sono completamente nel nascondimento e in coloro che auto-disprezzano le persone che hanno tradito tanta gente nel coinvolgimento del movimento “ex-gay”.
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* Il reverendo Patrick S. Cheng*, è Teologo, professore del seminario, ministro ordinato della Metropolitan Community Churches (MMC) ed autore del libro ‘Radical Love: An Introduction to Queer Theology’, editore Seabury Books; Marzo 4, 2011.
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Testo original: ‘Ex-Gays’ and the Ninth Circle of Hell