Per il sacedote Raul Lugo “la diversità sessuale, una benedizione per l’umanità”
Articolo di Laura Islas tratto dal sito NotieSe (Messico) del 15 maggio 2012, liberamente tradotto da Dino
Durante la conferenza magistrale “Diversità sessuale e religione” svoltasi oggi nell’ambito delle attività della XI Settimana Culturale della Diversità Sessuale, il sacerdote Raul Lugo, originario dello Stato dello Yucatán (Messico), ha spiegato che la sfida più importante e centrale della Chiesa cattolica è quella di creare una nuova coscienza riguardo all’omosessualità ed eliminare l’idea che gli omosessuali siano “eterosessuali mal riusciti”.
Il teologo ha affermato che la diversità sessuale è stata ridotta dalla religione a una “faccenda di letto” e ha fatto presente che un’altra sfida è rappresentata dal “fondamentalismo biblico”, soprattutto quello del Nuovo Testamento e le Lettere di san Paolo, documenti che condannano l’omosessualità, per cui è necessario rileggere questi testi con “occhi nuovi”.
Ha inoltre definito la diversità sessuale “una benedizione per l’umanità” e ha osservato che, nell’attesa le Chiese arrivino a comprenderla, si deve parlare dell’argomento, per cui ha proposto di formare dei gruppi di preghiera e di invitare gli omosessuali alla Chiesa senza che per questo “smettano di essere quello che sono”.
Ha definito “un fatto inconfutabile e una tendenza irreversibile” il riconoscimento e l’accettazione che la diversità sessuale sta ottenendo nel panorama mondiale, nonostante la discriminazione che ancora sussiste in Paesi come l’Iran o l’Arabia Saudita nei quali l’omosessualità viene punita con la morte.
Lugo, che è sacerdote da trent’anni, ha spiegato che stanno aumentando costantemente i Paesi che eliminano la diversità sessuale dai loro codici penali, e che una nazione, per essere veramente democratica, “deve essere aliena all’esclusione, alla diseguaglianza e garantire il pieno riconoscimento dei diritti umani”.
Ha osservato che esistono “ampi settori della società e delle Chiese che pensano che alcuni progressi mondiali come il riconoscimento dell’unione tra persone dello stesso sesso e la stessa depenalizzazione dell’omosessualità, siano in realtà dei passi indietro, cioè siano la dimostrazione tangibile del livello di degrado a cui è giunta l’umanità”.
Secondo l’autore del libro ‘Chiesa cattolica e omosessualità’, questi settori della società e della Chiesa “sono fissi sul concetto che le persone omosessuali non esistono come tali, ma esistono soltanto persone eterosessuali difettate o devianti”. Ha affermato che questo è l’argomento che serve da sostegno all’attuale opposizione della maggioranza delle Chiese riguardo a questo tema e che da esso deriva il fatto di non dar valore al concetto di “diversità sessuale”.
Ha aggiunto che il progredire del “cambiamento di coscienza” è il riflesso di un cambiamento antropologico nella coscienza degli individui e della collettività e lungi dall’essere una moda è una realtà antropologica, nella quale le persone omosessuali cominciano ad essere viste, considerate e trattate come persone diverse, senza che questa diversità comporti una diseguaglianza nei loro diritti.
Qual è il processo con cui siamo arrivati a capire questa semplice esistenza antropologica dell’omosessuale? E’ esattamente lo stesso percorso attraverso il quale siamo arrivati a comprendere la realtà del mondo lasciandoci alle spalle idee superstiziose”, ha spiegato.
Il religioso ha detto che ogni epoca storica ha fatto sparire pregiudizi e idee considerate naturali, come quella che il marito possa picchiare la moglie e che un giorno avverrà la stessa cosa con i gay e le lesbiche, visto che la concezione di sessualità che si ha nelle Chiese è sempre più messa in discussione.
Testo originale: Crear nueva conciencia sobre homosexualidad, el desafío más importante para la Iglesia