Grazie Francesco
Lettera aperta della Rete 3VolteGenitori, genitori cattolici con figli LGBT+
È appena terminato il funerale di papa Francesco. Tanti erano gli striscioni con su scritto: “Grazie Francesco” ed è questa gratitudine che riempie anche i cuori di noi genitori credenti di figl* LGBT+ riuniti nella Rete 3VolteGenitori.
Nel momento del loro coming out la nostra fede, la nostra appartenenza alla Chiesa è stata messa in discussione. In tanti abbiamo fatto esperienza di comunità ecclesiali chiuse, giudicanti, escludenti e con dolore abbiamo visto i nostri figli e le nostre figlie abbandonare quella Chiesa in cui li avevamo cresciuti.
Poi è arrivato Francesco e ci ha riportato la gioia del Vangelo (Evangelii gaudium). Con le sue parole, ma soprattutto coi suoi gesti ci ha mostrato la tenerezza di Dio Padre e Madre insegnandoci come dovevamo vivere la nostra genitorialità, con ascolto, rispetto, accoglienza, dono, in una sola parola con amore che rende tutti figli dell’unico Padre.
Nella 1° lettura della Messa di oggi abbiamo ascoltato le parole dell’apostolo Pietro “ In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga” ( At 10,34).
Saranno le parole che guideranno le prossime Veglie di preghiera per il superamento dell’omotransbifobia. E non ricordano quelle di Francesco diventate famose “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?”?
Eravamo nel luglio 2013, nessun papa aveva parlato così prima di allora. Per tanti genitori che stavano allora vivendo con doloroso travaglio la scoperta della realtà de* figl*erano state fonte di una inaspettata speranza.
Rappresentavano un cambio di linguaggio, ma anche di prospettiva perché aveva aggiunto: “Il Catechismo della Chiesa Cattolica parla di queste persone dicendo che non devono essere emarginate”.
Lui le ha tradotte in pratica queste parole e le ha ripetute a tanti genitori, soprattutto alle mamme che ha incontrato. Non tutti nella Chiesa lo hanno seguito, ma ha aperto le porte, ha indicato la strada, ha iniziato un cammino.
Lo ha detto oggi nell’omelia il Card. Giovanni Battista Re: “Filo conduttore della sua missione è stata la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti; una casa dalle porte sempre aperte”. E questo sarà il motto del pellegrinaggio giubilare della Tenda di Gionata e di altre associazioni a cui anche noi genitori parteciperemo il 6 settembre 2025.
“Costruire ponti e non muri, ha continuato il Cardinale, è un’esortazione che egli ha più volte ripetuto e il servizio di fede come Successore dell’Apostolo Pietro è stato sempre congiunto al servizio dell’uomo in tutte le sue dimensioni”. Questa è stata la missione della nostra Rete fin dal suo sorgere. Quante volte lo abbiamo ripetuto: “ Vogliamo tenere con una mano i nostri figli e con l’altra la Chiesa”.
Ora sentiamo un grande vuoto e sinceramente anche il timore che questo cammino di inclusione possa rallentare, ma come era scritto in un altro striscione, riprendendo le parole di Francesco “Non ci lasceremo rubare la speranza”.