Hai fede? Allora smetti di decidere chi merita l’amore di Dio!

Nella vignetta di NakedPastor*, il profeta Giona mentre affonda nel mare tiene in mano un cartello che dice: “I want love, just not for everyone!” — voglio amore, ma non per tutti!”.
È lo stesso Giona che nella Bibbia si arrabbia perché Dio osa dirgli che non può fare a meno di amare gli abitanti di Ninive, cioè “quelli sbagliati” e peccatori per definizione. A lui Dio, con infinita pazienza, gli risponde:
“E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città…?” (Giona 4,11).
Tradotto: Giona, non sei tu a decidere chi merita amore. E per fortuna.
La balena che lo osserva ironica — o che forse si prepara a inghiottirlo di nuovo — diventa il simbolo di un Dio che allarga i confini, che scombina le categorie, che dice:
“Non c’è più né giudeo né greco, né schiavo né libero, né maschio né femmina” (Galati 3,28).
Nel linguaggio della teologia, questa è la buona notizia: l’amore di Dio è eccedente, scandalosamente inclusivo, fuori misura.
Giona, come tanti cristiani, voleva un Dio selettivo che accoglie e ama chi la pensa come loro; peccato che hanno trovato un Dio queer, che ama al di là dei confini, delle etichette e delle regole.
In fondo, la domanda resta attuale: chi merita l’amore di Dio?
La risposta è semplice come un arcobaleno dopo la tempesta: todos, todos, todos (tutti, tutti, tutti).
* David Hayward, conosciuto come Naked Pastor, è un ex pastore canadese che attraverso vignette semplici e ironiche mette a nudo (da qui il nome) le contraddizioni delle chiese e dei rapporti umani. Le sue pecore bianche e arcobaleno sono diventate un simbolo internazionale di inclusione, fede e libertà spirituale.

