I cattolici LGBTQ+ sono stati messi a tacere dal Sinodo. E ora che si fa?
Articolo di Sarah Cassidy pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 15 gennaio 2025, liberamente tradotto da Innocenzo Pontillo
Durante il Sinodo sulla Sinodalità, alcuni delegati hanno sostenuto che temi come le questioni LGBTQ+ e la possibilità di avere donne diacono non dovessero essere affrontati per evitare il rischio di una “Chiesa cattolica globalmente frammentata”.
Questo approccio ha portato a relegare tali argomenti in secondo piano durante la seconda assemblea globale del sinodo nell’ottobre 2024.
In un articolo pubblicato sul settimanale cattolico America Magazine, Mary McAuliffe* ha affermato che questa prospettiva costringe le donne e le persone LGBTQ+ al “silenzio per il bene dell’unità.” Tuttavia, ha trovato consolazione nel seguite la visione e ununciata del cardinale Timothy Radcliffe, secondo cui il sinodo non è orientato a fare cambiamenti concreti, ma a evocare “nuovi modi di essere Chiesa, in cui ci relazioniamo più profondamente in Cristo e con Cristo.”
Nonostante questo invito, McAuliffe ha posto alcune domande: “La sinodalità dovrebbe tenerci tutti insieme con Gesù; eppure mi chiedo quanto i membri della mia Chiesa vogliano realmente relazionarsi più profondamente con Cristo insieme a me e ai nostri fratelli e sorelle LGBTQ+.”
McAuliffe riconosce: “Come molti sperano in miglioramenti visibili per lo status delle donne e delle persone LGBTQ+ nella Chiesa cattolica. Io ho vissuto il Sinodo sulla Sinodalità come un misto di visione del futuro, delusione e la ricerca diligente della grazia di Dio all’opera. Ho coltivato un cauto ottimismo sul fatto che la mia Chiesa possa essere pronta a fare più spazio ai cattolici LGBTQ+ per vivere autenticamente e per onorare pienamente la dignità battesimale delle donne ripristinando il diaconato femminile. Ora è chiaro che intraprendere questo cammino sinodale con la mia Chiesa spesso significa mettere da parte i miei desideri di cambiamenti immediati e su larga scala.”
Poiché il sinodo sembrava promettere molto per le persone LGBTQ+ e per le donne diacono, ma ha offerto poco in termini concreti, McAuliffe vede la Chiesa in un nuovo momento di riflessione: “Ora dobbiamo chiederci se la Chiesa sia pronta a riconoscere il dolore che provoca in molti membri del Corpo di Cristo. Qualsiasi altra porta il sinodo possa aprire, le donne saranno ancora invitate a far parte e a servire in una Chiesa che sostiene che Dio non le ritenga idonee a rappresentare Cristo sull’altare. I cattolici LGBTQ+ saranno ancora invitati a far parte e a servire in una Chiesa che definisce una parte della loro capacità di amare come ‘intrinsecamente disordinata.’ Doversi continuamente chiedere, ‘Cosa pensa davvero la mia Chiesa di me?’ e ‘Crede davvero che io sia fatto a immagine di Dio?’ è una croce quasi unica per le donne e per i cattolici LGBTQ+.
“Se vogliamo essere una Chiesa sinodale, siamo tutti pronti a ascoltare e a confrontarci onestamente con il sacrificio che viene chiesto alle donne e ai cattolici LGBTQ+? La nostra Chiesa può riconoscere il sacrificio che ci sta chiedendo? Le nostre parrocchie possono prendere sul serio il nostro dolore senza cercare paternalisticamente di ‘ri-catechizzarci’ su ciò che la Chiesa insegna, o indicando altri ruoli disponibili come se dovessero mettere fine a quel dolore?”
Nonostante questa battuta d’arresto, McAuliffe spera che il Sinodo sulla Sinodalità possa portare a un cambiamento positivo nella Chiesa, affinché ogni individuo si senta accolto e amato.
Questo richiederà tempo, ma lei crede di poter vivere abbastanza a lungo per vederlo realizzato. Continua a pregare affinché un giorno le persone LGBTQ+ riceveranno l’attenzione che meritano:
“Prego anche che la sinodalità possa essere il cammino attraverso il quale la mia Chiesa impari ad amare pienamente me e i miei fratelli e le mie sorelle LGBTQ+, e che Dio mi conceda una vita abbastanza lunga per vedere quell’amore realizzato.”
* Mary McAuliffe è un’insegnante di religione a Washington DC (Usa) e studentessa alla Clough School of Theology and Ministry al Boston College. In precedenza ha prestato servizio come volontaria agostiniana, è stata docente presso l’Alliance for Catholic Education alla Saint Joseph’s University e insegnante alla Xavier High School Micronesia a Chuuk (Micronesia).
Testo originale: LGBTQ+ Catholics Were Silenced By the Synod. Now What?