I cristiani omosessuali francesi incontrano i fratelli italiani de la Fonte
Riflessioni di Yves dell’associazione francese Dévenir Un En Christ sull’incontro con la Fonte di Milano del 20-23 febbraio 2009, liberamente tradotte da Dino
La traduzione del nostro sito in italiano (ndr si tratta del sito di Dévenir Un En Christ, associazione di cristiani omosessuali francesi), un messaggio sul sito da parte di un movimento di Milano simile al nostro, una corrispondenza simpatica e l’invito a presentare Dévenir Un En Christ ad uno dei loro weekend di raccoglimento/convivialità, ed ecco che il 20 febbraio 2009, Patrick ed io, siamo sbarcati a Milano per tre giorni.
Il gruppo si chiama La Fonte. Differisce da Dévenir Un En Christ (DUEC) principalmente per il fatto di essere soltanto regionale (Milano e Lombardia) e perchè non è un’associazione strutturata come noi, ma un semplice movimento dalla struttura organizzativa molto semplice.
Il fondatore, Don Domenico Pezzini è manifestamente il leader carismatico del gruppo, la personalità incontrovertibile; sembra essere molto stimato. D’altra parte ne è il fondatore. Ma soprattutto ci sono delle similitudini sbalorditive. In primo luogo La Fonte è nata nel maggio 1986, proprio come noi.
La sua prima intuizione è stata quella di creare un luogo di accoglienza per i cristiani omosessuali e di proporre un cammino spirituale che mira ad una feconda integrazione tra condizione omosessuale e fede cristiana. Per questo la partecipazione a un gruppo è essenziale poiché essa tiene conto della dimensione relazionale della persona, dunque della sessualità.
La Fonte considera che in queste relazioni interpersonali la sorgente che alimenta la vita è l’amore, ed è dunque in Gesù che bisogna trovare il modello di una relazione fondata sull’amore. Come attività, La Fonte propone dei pomeriggi, ogni tre settimane, che assomigliano ai nostri piccoli gruppi: tempo di riflessione, di preghiera, di convivialità.
Circa tre volte all’anno si ritrovano in un weekend di raccoglimento/convivialità, che assomigliano ai nostri Solesmes (dal sabato sera alla domenica sera), a Torrazzetta vicino a Pavia. Ed è ad uno di questi weekend che Patrick ed io siamo stati invitati. Abbiamo scoperto una bellissima dimora nobiliare in mezzo alle colline, oggi gestita da religiose ormai avanti in età.
Dato che ci trovavamo in un gruppo essenzialmente di Milano e la sua regione, ci aspettavamo di trovare una quindicina di persone; eravamo in realtà 74! (tra i quali una sola donna, vergine consacrata, che fa parte dell’équipe di animazione).
E tutto avviene nello stile italiano: si arriva quando è possibile, si inizia quando è possibile, niente a che vedere coi nostri weekend cronometrati. Non ci sono camere assegnate in anticipo, non c’è badge, non c’è un libro di canti (ma dei fogli prestampati), niente buffet, ma comunque tutti sono contenti.
Ma le similitudini non tardano a ricomparire: il tema (il Figliuol Prodigo) è lo stesso di Solesmes 2008. Nella sala di riunione tutti si siedono con la schiena al muro formando un grande rettangolo affinché tutti possano vedere bene.
Dei canti, qualche parola di Don Domenico per presentare l’argomento, si distribuisce un foglio con una meditazione e delle domande, e si formano dei gruppi di condivisione. Dato che le domande sono rivolte alla vita personale piuttosto che alla riflessione intellettuale, penso che siano delle belle testimonianze.
Il sabato sera è il tempo della veglia, molto bella, con dei bei canti coinvolgenti ed un forte gesto liturgico, come noi a Solesmes. La serata si termina al piccolo bar che si trova vicino al parco, attorno ad una grappa o ad un caffè tra amici.
La domenica, Don Domenico parla per un’ora buona (questo è l’unico momento di formazione del w.e., nulla a che vedere con i nostri lunghi e concettuosi interventi), poi viene la messa, con la stessa unità di cuore e di preghiera che abbiamo noi, dei bei canti, e delle intenzioni libere nello stesso stile nostro.
Il pomeriggio è il nostro momento: dopo un introduzione di Patrick, io ho presentato Dévenir Un En Christ, (DUEC) parlando in italiano per una buona mezz’ora, le sue origini, la sua missione, le sue attività, il tutto seguito da risposte a delle domande riguardanti essenzialmente i nostri rapporti con la Chiesa in Francia, le nostre strutture di associazione nazionale, l’accoglienza, ecc.
Quando abbiamo finito, le ultime discussioni, i baci, le macchine che strombazzano….
Da alcuni ci separiamo con emozione, tra i quali Sergio, il nostro ospite di venerdì che si è dimostrato molto presente nei nostri riguardi in ogni momento del w.e.
Sulla strada per Milano dove il giorno dopo avremmo fatto del turismo con Gianni come guida, Patrick ed io eravamo pieni di gioia nel cuore, per l’amicizia che avevamo trovato e l’allegria di queste giornate, ma anche per la felicità di aver constatato che è proprio lo stesso Spirito che anima e sorregge, nei nostri rispettivi Paesi, le nostre associazioni profetiche (la parola non è eccessiva) il cui linguaggio è lo stesso.
Appunto di Patrick:
Confermo tutto quello che ha scritto Yves a proposito del contenuto di questo soggiorno, che mi sembra essere rivelatore di un’attesa nel cuore delle persone omosessuali, sia che esse siano italiane, francesi… ovvero quella di far parte dello stesso popolo di cristiani alla ricerca di pace interiore ed unità.
Lo Spirito Santo al di là delle nostre frontiere continua incessantemente a portare questa Buona Novella che è Gesù Cristo, venuto per tutti gli uomini!
Testo originale
Visite a des freres d’Italie