I cristiani protestanti afroamericani e la questione LGBT: cosa è cambiato negli ultimi anni?
Articolo pubblicato sul sito dell’associazione Human Rights Campaign (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
La Chiesa tradizionalmente ha formato, influenzato e guidato la vita quotidiana di molti Afroamericani. “La Chiesa nera non è solo un luogo di spiritualità e illuminazione ma anche un luogo in cui diventare più forti” dice David Neale, fondatore del Black Lavender Resources (Strumenti Lavanda Nera), una struttura di counseling specializzata nel sostenere la comunità LGBT nelle sue varie sfumature.
Il vescovo Kwabena Rainey Cheeks dell’Inner Light Ministries (Ministeri della Luce Interiore) di Washington è d’accordo: “È praticamente impossibile togliere la spiritualità dalla vita delle persone di colore. La Chiesa è una forza stabilizzatrice e un luogo che non solo ci unisce a Dio ma cementa anche la comunità”. Ma alcuni fedeli di queste Chiese non hanno ben accolto le persone con orientamento sessuale o identità di genere diversi: “La Chiesa, l’istituzione più antica e il pilastro della comunità nera, storicamente ha dettato la posizione della comunità sull’omosessualità, a volte evitando di parlarne, a volte condannandola” dice la giornalista e blogger Lynn Johnson.
Talvolta si fa coming out solo per trovarsi di fronte all’incomprensione della società in generale, ma molti Afroamericani LGBTQ devono fronteggiare tale ignoranza proprio nell’istituzione che è il centro fondamentale della propria comunità. Sebbene non tutte le confessioni afroamericane abbiano fatto dichiarazioni atte a sottolineare la propria posizione sull’omosessualità, i pareri delle diverse Chiese e dei diversi pastori si rivelano la domenica.
“Il motto della Chiesa nera sembra essere ‘don’t name it, don’t claim it’ (‘non nominarla e non rivendicarla’)” dice Mandy Carter, fondatrice dell’organizzazione progressista Southerners on New Ground (Abitanti del Sud su Nuove Basi). Questo informale modo di dire della Chiesa ha portato molti Afroamericani LGBTQ a cercare e a creare altri posti per nutrire la loro spiritualità.
Come dice il vescovo Cheeks “preferisco sedermi sotto un albero e parlare con Dio piuttosto che frequentare una Chiesa che non mi accoglie come gay”. Cheeks ha fatto uno sforzo concreto perché la sua Chiesa, la Inner Light Ministries, accogliesse positivamente i fedeli LGBT. Alcune Chiese gay-friendly, come l’United Fellowship of Metropolitan Community Churches (Fratellanza Unita delle Chiese della Comunità Metropolitana), accolgono persone di diverse etnie ma, durante i decenni scorsi, sono state fondate nuove Chiese con l’intento specifico di accogliere la gente di colore LGBT, come il Unity Fellowship Church Movement (Movimento Ecclesiale della Fratellanza dell’Unità), fondato nel 1985 dal reverendo Carl Bean e da altri omosessuali afroamericani. La Chiesa ora ha diciassette congregazioni in tutto il Paese.
Alcune Chiese nere di vecchia data sono progredite, diventando più accoglienti. Nell’aprile 2000, la Union United Methodist Church di Boston ha votato per diventare la prima Chiesa metodista nera ad accogliere ufficialmente i fedeli LGBT. Il 2000 ha anche visto la fondazione dell’United Methodists of Color for a Fully Inclusive Church (Metodisti di Colore Uniti per una Chiesa Pienamente Inclusiva), impegnata nel campo dell’eterosessismo e dell’omofobia nella mondo cristiano in generale e nella Chiesa Metodista Unita in particolare: “Con il nostro silenzio ci rendiamo colpevoli di queste cose” afferma il reverendo Gil Caldwell del comitato consultivo: “Dobbiamo combattere su tutti i fronti, per quanto siano differenti l’uno dall’altro”. Anche i singoli pastori fanno la differenza. “Spero di fare qualcosa di buono condividendo una fede che riconosce tutti gli esseri umani quali creature di Dio” dice il reverendo Timothy McDonald III, fondatore della First Iconium Baptist Church di Atlanta: “Il pastore dà il tono. Se è timoroso, omofobo e manda segnali negativi su gay e lesbiche, certamente questi si riverbereranno su tutta la comunità”.
Più Chiese apriranno le porte ai loro fedeli LGBTQ e più leader riconosceranno pubblicamente chi ha un orientamento sessuale diverso o una diversa identità di genere, meno Afroamericani LGBTQ saranno costretti a scegliere tra la propria identità e la propria fede.
Testo originale: Religion and Coming Out Issues for African Americans