I gay cattolici scrivono al Papa: «Santità, ci aiuti e fermi la discriminazione»
Articolo di Franca Giansoldati, Il Messaggero, 11 Giugno 2011
L’implorazione degli omosessuali cristiani di tutta Europa ha questo incipit: «Santo Padre ci appelliamo a Lei perché condanni la violenza contro i gay.
Abbiamo bisogno del suo aiuto perché coloro che ancora ci torturano, violentano e uccidono, spesso hanno la convinzione di conformarsi alla volontà della Chiesa cattolica visto che nel 2008 la Santa Sede si è rifiutata di sostenere la dichiarazione Onu sull’orientamento sessuale».
Si dicono traditi e dimenticati dalla Chiesa e vorrebbero che soffiasse un vento di tolleranza. Per questo in occasione dell’Europride hanno inviato una lettera aperta a Benedetto XVI chiedendo comprensione e dialogo.
«Gli omosessuali non devono sottoporsi a terapie per guarire, come sostiene la Chiesa, ma piuttosto che hanno diritto ad una vita che preveda una relazione affettiva nel segno della fedeltà».
Il testo della lettera è stato diffuso dal sito degli omosessuali cristiani Gionata, collegato al Forum Europeo dei 44 gruppi di cristiani Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender di ben 23 Paesi europei.
In Gran Bretagna, Germania, Lettoria, Slovacchia o la Francia i movimenti cristiani gay sono piuttosto attivi e numerosi.
A Londra c’è anche una parrocchia cattolica dove la domenica mattina viene celebrata la messa da un prete che cura la pastorale per gli omosessuali cattolici.
In Italia il discorso associativo è ancora piuttosto sotto traccia. Gli attivisti cattolici dichiaratamente omosessuali sono rappresentati dal sito Gionata (www.Gionata.org) dove sovente si leggono lamentele per la cultura omofoba e le pressione psicologiche ricevute da parte delle autorità religiose che suggeriscono ai gay di sottoporsi a «terapie riparative che spesso causano importanti danni psicologici».