I gay condannati a morte e salvati dai soldati
Articolo del 5 febbraio 2013 di Alessandra Cristofari pubblicato su Giornalettismo
IL CASO – Queer.de racconta il salvataggio di due uomini gay avvenuto nella città di Gao, dove le forze di regime stavano per tagliare loro la gola. “Ero in prigione, attendevo di essere giustiziato e ho sentito le bombe cadere tutta la notte. Il mattino successivo un gruppo di persone ha buttato giù la porta della cella dicendomi che ero libero e che il mio processo era stato ritenuto una farsa” ha detto Alitiinag Ousman, uno dei due uomini ormai salvi.
Effettivamente, la condanna a morte è stata proclamata in assenza di testimoni, l’altro condannato Badou Ahmed ha aggiunto: “Volevano tagliarci la gola perché siamo gay”. Queer.de rivela che Ahmed ha il corpo pieno di cicatrici e zoppica a causa delle tortura.
LA SITUAZIONE – A gennaio la Francia ha schierato 3.500 uomini per aiutare il Mali a difendersi dai ribelli islamici. Di recente, le truppe francesi con l’ausilio dell’esercito del Mali, hanno riconquistato Gao. Il 2 febbraio il presidente Hollande ha fatto visita in Mali confermando la volontà di aiutare il paese. L’omosessualità in Mali, come nella maggior parte delle ex colonie francesi, non è vietata anche se la popolazione è molto omofobica.