I gay cristiani della Fonte fanno il punto sul loro cammino
Articolo tratto da Acqua di fonte n.47 del giugno 2008
E’ l’ora della verifica del cammino svolto per i gruppi di credenti omosessuali, prima che la pausa estiva sospenda le loro attività sino all’autunno. Per i credenti del gruppo La fonte di Milano il consueto ritiro di Torrazzetta è diventata l’occasione per riflettere e discutere sul cammino fatto e da fare. Certo le idee non sono mancate ma, per renderle concrete, ancora una volta ci sarà bisogno dell'impegno di ciascuno ad offrire un po’ del proprio tempo per realizzarle. Ma ecco cosa bolle in pentola.
Durante l’ultima due giorni di Torrazzetta (che è diventata tre giorni grazie alla festa del due giugno 2008), complice il tempo maggiore a nostra disposizione, abbiamo dedicato un pomeriggio a fare il punto sul lavoro svolto quest’anno a partire dal testo utilizzato come traccia: il libro di James Alison, Fede oltre il risentimento.
Dopo aver incontrato di persona l’autore, abbiamo affrontato i singoli capitoli del libro affidando di volta in volta ad alcuni di noi il compito di farne un sunto estrapolandone i concetti principali.
Il testo, giudicato interessante e ricco di spunti, è stato giudicato da molti un’occasione mancata per le difficoltà che ha presentato a vari livelli: il modo di scrivere dell’autore, la complessità degli strumenti di critica da lui utilizzati, la lunghezza dei capitoli non sempre riducibili a pochi concetti chiave, l’eterogeneità degli argomenti dovuta al fatto che l’edizione italiana è in realtà un insieme di testi tratti da diversi libri.
E’ stato inoltre sottolineato come si sia dedicato tutto l’anno ad un tema specificatamente inerente la tematica omosessuale; molti hanno quindi auspicato che per il prossimo anno si ritorni ad utilizzare come traccia un testo biblico o di spiritualità.
Qualcuno ha anche richiesto che il testo usato come spunto di riflessione sia di fruizione più semplice, anche perché l’esposizione introduttiva di chi prepara l’incontro non può essere troppo lunga ed approfondita. Del resto, da sempre alla Fonte, il tema di ogni incontro vuole essere solo uno spunto per lo scambio e la condivisione a partire dal vissuto di ciascuno, e non l’occasione per una dissertazione teoretica sui massimi sistemi filosofici, sociologici o teologici che siano.
Per quanto riguarda la vita e le dinamiche del gruppo si è sottolineata la positività dell’esperienza mattutina a Villa Luce, l’eucaristia ed il pranzo in comune come occasione ulteriore di condivisione e accoglienza, soprattutto dei nuovi arrivati.
Un’altra grande ricchezza che è stata sottolineata è la presenza di don Domenico agli incontri ed il supporto che egli sempre dà, sia al piccolo gruppo di coordinamento, sia alla redazione di Acqua di Fonte. Questi due settori andrebbero comunque rafforzati ed integrati di forze nuove per il buon funzionamento del gruppo e delle sue iniziative.
A tal riguardo si sono ricordati gli incontri di Torrazzetta, Chiaravalle e Viboldone, non solo come occasione di ricarica personale ma anche come piccolo ma vitale segno di testimonianza nella chiesa; proprio sulla scorta di queste positive esperienze è stata lanciata nuovamente la proposta di un incontro nazionale dei gruppi di credenti omosessuali e l’opportunità che un gruppo come la Fonte abbia anche una dimensione di servizio all’esterno che si concretizzi in gesti concreti di carità e testimonianza.
Le idee, come si vede, sono state molte e le cose che si possono fare sono ancora di più, visto che agli incontri mediamente siamo tra i 30 ed i 50, un numero più che sufficiente per affrontare molte se non tutte le iniziative che sono state proposte. Certo, questo richiede che ciascuno si assuma in prima persona qualche piccolo impegno come la preparazione di un incontro, la scrittura di una testimonianza per il bollettino, l’attenzione accordata ad un nuovo amico al suo primo incontro col gruppo, la disponibilità a rispondere alle mail di chi ci contatta.
Piccoli impegni, che possono magari a volte costare un po’ di fatica, ma che rendono vitale ed accogliente il gruppo, e fruttuoso il nostro incontrarci.