I musicisti ghanesi lottano contro l’omofobia con la musica
Articolo di Nellie Peyton e Lyndsay Griffiths per la Thomson Reuters Foundation* (Gran Bretagna), pubblicato sul sito GayChristianAfrica il 22 dicembre 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il sesso omosessuale sarà anche illegale in Ghana, ma ballare no, perciò rapper e cantanti utilizzano i video musicali per sostenere la vita LGBT+ e combattere l’omofobia in questa nazione conservatrice dell’Africa occidentale: “[La musica] è in assoluto il mezzo più potente per creare il cambiamento. I video musicali sono il prodotto più consumato dai giovani” secondo Emmanuel Owusu-Bonsu, che fa parte del duo rap FOKN Bois.
In un video uscito recentemente, dei ragazzi ballano in modo provocante in un club gay; in un altro, vediamo un cantante che si aggira in un paese delle meraviglie popolato da donne in abiti succinti e drag queen.
Le relazioni omosessuali sono illegali nei Paesi dell’Africa occidentale, ed è pericoloso, per le persone in vista, fare coming out; ecco quindi che gli attacchi all’omofobia sono velati. Le leggi coloniali [contro la sodomia] vengono applicate raramente, ma si chiude un occhio sulle violenze e gli abusi contro la comunità LGBT+, e spesso le aggressioni non vengono denunciate.
Gay vibe
Il gruppo FOKN Bois, noto per le polemiche che innesca sui social, ha ricevuto un’offerta di 100.000 dollari per abbassare i toni della sua “gay vibe”; il riferimento è alla copertina di un loro album, che su uno sfondo rosa mostra i due artisti che, a petto nudo, si guardano e si sorridono. Ma il duo ha rifiutato, e per tutta risposta ha prodotto un video più che mai “gay vibe”, che vede la partecipazione di diversi membri della comunità LGBT+ e girato in un nightclub gay-friendly di Accra, la capitale del Ghana: “Siamo amici di molte persone all’interno della comunità, e abbiamo voluto dimostrare la nostra solidarietà” dice Emmanuel Owusu-Bonsu.
Il pezzo, che vede la collaborazione della popstar nigeriana Mr. Eazi, si intitola True Friends (Veri amici). Su YouTube molti utenti hanno commentato sprezzantemente il gruppo, ma altri hanno invece parlato di come l’omosessualità fosse accettata nella cultura tradizionale ghanese, e sia stata stigmatizzata solamente con l’arrivo degli Europei e del cristianesimo: “La gente discute con franchezza, ed è piuttosto positivo. Penso sia la cosa più importante. Una volta che la gente comincia a parlarne, qualcosa cambia” dice Bondzie Mensa Ansah, l’altro membro del duo Fokn Bois.
In tutto il mondo i cantanti sono spesso all’avanguardia nel combattere i pregiudizi omofobici, dal gruppo punk LGBT+ malese che spezza i tabù imperanti nell’Islam, al rapper londinese che prende di petto l’omofobia con i suoi testi.
Progresso e reazione
Molti Paesi dell’Africa occidentale hanno leggi antiomosessualità nei loro codici, e alcuni tra essi le applicano molto più del Ghana, dove nessuno, negli ultimi anni, è stato perseguito per omosessualità. In Ghana sono molto più avanti anche nel dibattito pubblico sulle questioni LGBT+, a differenza per esempio del Senegal, dove esse rimangono un tabù: “I progressi nell’inclusione sono enormi. Ora si vede in giro gente che ne parla, e che dice ‘Ascoltate un po’, le persone LGBT sono esseri umani, e meritano uguali diritti’” dice Davis Mac-Iyalla, attivista ghanese a capo dell’Interfaith Diversity Network of West Africa (Rete Interreligiosa per la Diversità nell’Africa Occidentale).
Ma la spinta per accettare [le persone LGBT] ha provocato reazioni. Alcuni progetti per introdurre un’educazione sessuale inclusiva sono stati respinti violentemente, con il Congresso Mondiale delle Famiglie, un gruppo cristiano nato negli Stati Uniti, che ha recentemente organizzato in Ghana una conferenza per promuovere un’agenda anti-LGBT+.
In questo Paese la retorica anti-LGBT+ viene perlopiù dai gruppi cristiani, i quali sostengono che l’omosessualità è un peccato. È diffusa anche la convinzione che la promozione dell’omosessualità sia un progetto dell’Occidente per diffondere in Africa i valori europei e americani.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, che ha intervistato decine di vittime tra il 2016 e il 2017, le persone LGBT+ ghanesi devono affrontare frequentemente abusi e discriminazioni, ricatti, estorsioni e pestaggi.
Molti cantanti sperano che la loro musica possa apportare un cambiamento. Secondo l’artista R&B Amaarae, la normalizzazione delle varie espressioni sessuali e di genere sugli smartphone dei giovani sta già avendo un impatto nella vita reale: “In questo momento l’androginia va forte nei video musicali, e aiuta ad ampliare la mente delle persone. Ora si cominciano a vedere delle persone flessibili nel modo di presentarsi”.
Dopo aver pubblicato una canzone intitolata Fluid, Amaarae ha girato un video assieme a delle drag queen: “Quello che cerco di fare con la mia musica è insegnare il rispetto e la comprensione”. La risposta dei Ghanesi? “Sorprendentemente positiva”.
* La Thomson Reuters Foundation, la fondazione di beneficenza del colosso dell’informazione Thomson Reuters, si occupa di notizie in campo umanitario, dei diritti delle donne e dei diritti LGBT+, di racket della schiavitù, diritti di proprietà e cambiamenti climatici. http://news.trust.org
Testo originale: Gay sex is banned – so Ghanaians dance against homophobia
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