I baci perduti di Sonia
Riflessioni del pastore Vincens Hubac* pubblicate sul sito del mensile protestante Évangile et Liberté (Francia) il 4 marzo 2014, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Sonia è là. È seduta in prima fila, come sempre, quando viene. Spalanca gli occhi. Ha i capelli dritti e sporchi, le venuzze tracciano sulle sue guance tutto un labirinto. Sonia sorride… Quando ho finito il piccolo culto che precede il pasto di accoglienza per i senzatetto, Sonia mi bacia. È un bacio un po’ speciale, che può essere a volte un’autentica prova… Sonia non si mette certo il profumo di Hermès !… Ma Sonia mi conosce e ci vogliamo bene… Ma quando rientro a casa ho cura, malgrado tutto, di lavarmi…
Sonia non c’è più. Nessuno sa dove sia. Da molti pasti il suo posto è occupato da un altro. Rivedrò Sonia? Senza dubbio no. Custodisco il ricordo dei suoi baci talvolta terribili… che tuttavia sono tanti raggi di sole, segni di umanità e di amicizia. Sono dei baci di cui abbiamo molto bisogno, i ricchi come i poveri, e soprattutto loro.
Penso spesso ai baci di Sonia, al suo sguardo, al suo sorridere beato e mi piacerebbe molto che per le strade ci si potesse scambiare, ovunque, dei “baci di Sonia”.
* Vincens Hubac è pastore della Chiesa Protestante Unita di Francia a Parigi. È impegnato nella diaconia e si interessa di transumanesimo.
Testo originale: Les baisers de Sonia