I pregiudizi dei cristiani verso le persone LGBT e i versetti biblici letti fuori contesto
Riflessioni di Brian Murphy pubblicate sul sito Queer Theology (Stati Uniti), liberamente tradotte da S. Messina
La prima domanda che mi sono fatto quando ho capito che mi piacevano i maschi è quella che ci fanno tutte le volte qui su QueerTheology: Si può essere persone bisessuali o transgender ed essere anche cristiani? Cioè, sul serio?
Te lo sei chiesto? E cosa hai fatto per trovare la risposta? Se sei come me, probabilmente hai seguito più o meno questi passaggi:
1. Cercare su Google: «Si può essere gay/transgender e anche cristiani?»
2. Cliccare su ogni link nelle prime 12 pagine di risultati
3. Leggere tutti gli articoli
4. Convincersi che non è un problema essere persone gay dopo aver letto un articolo pro-LGBTQ
5. Convincersi che, invece, è un problema essere gay dopo aver letto un articolo anti-LGBTQ
6. Ripetere da capo
Sono rimasto bloccato in questo circolo vizioso per dieci anni prima di convincermi UNA VOLTA PER TUTTE che sì, puoi essere una persona gay, bisessuale, transgender o queer e cristiana, che essere parte della comunità LGBTQ è una parte normale e naturale della diversità nella creazione di Dio.
Ma come lo so?
Ciò che “loro” considerano una condanna: 7 passaggi “decisivi”
Se si parla con un cristiano che crede che essere queer sia un peccato, in genere porterà come prova uno o più passaggi decisamente anti-LGBTQ:
• Genesi 1 e 2: Adamo ed Eva, non Adamo e Stefano
• Genesi 19: Sodoma e Gomorra
• Levitico 18:22 (e Levitico 20:13): Abomini
• Romani 1: Relazioni contro natura
• 1 Corinzi 6:9 e 1 Timoteo 1:10: Peccatori effemminati e omosessuali
(I passaggi della Bibbia considerati contro le persone transgender raramente sono inclusi in questo dibattito.)
Questo modo di fare ha un nome: prova del testo.
Theopedia definisce la prova del testo come: «Il metodo per mezzo del quale una persona invoca un testo sacro per provare o giustificare una posizione teologica senza tener conto del contesto in cui è inserito il passaggio citato».
Se senti qualcuno dire: «La Bibbia dice…», scappa più veloce che puoi. La Bibbia dice un sacco di cose.
Ecco qualche esempio:
Che la Terra era ricoperta d’acqua fino a che Dio non creò l’asciutto (Genesi 1:9), ma anche che la Terra era completamente asciutta fino a che Dio non portò in superficie i fiumi e annaffiò il pianeta (Genesi 2:5-6).
Che Dio creò prima gli animali e poi gli umani (Genesi 1), ma anche che Dio creò prima Adamo, poi gli animali e poi Eva (Genesi 2).
Proprio così, la Bibbia si contraddice nei primi due capitoli!
“La Bibbia dice” nell’Esodo e nel Deuteronomio che se una donna viene stuprata, lo stupratore deve o sposarla o risarcire il padre di lei (perché ha “danneggiato” la “proprietà” del padre).
Paolo, in 1 Tessalonicesi, dice che Gesù tornerà sulla terra durante la sua (di Paolo) vita (4:15-17).
Quindi, che cosa dice la Bibbia?
La Bibbia afferma moltissime cose, e ha perfettamente senso che lo faccia! I testi che chiamiamo “la Bibbia” sono stati scritti da decine di autori nell’arco dei millenni. A dire il vero, alcuni libri sembrano essere il risultato della combinazioni di più fonti preesistenti. Per esempio, i primi cinque libri della Bibbia ebraica attingono a quattro fonti diverse, chiamate JEDP, mentre Matteo e Luca attingono da Marco e da un’altra fonte comune (seppur sconosciuta), indicata come fonte Q.
Scoprire tutto questo ha scosso la mia fede! Mi ero sempre immaginato Mosè stesso mentre scribacchiava la Genesi, l’Esodo, il Levitico, i Numeri e il Deuteronomio. Mi avevano sempre detto che gli scritti di Matteo erano il risultato delle sue osservazioni dirette e dei racconti ispirati dal divino.
Se i primi cinque libri della Bibbia ebraica in realtà sono un miscuglio di antiche leggende religiose, e Matteo e Luca avrebbero fatto bene a includere una bibliografia… cosa ha comportato questo per la mia fede?
Semplicemente che gli autori della Bibbia faticavano a dare un senso a loro stessi, al mondo attorno a loro e alla loro relazione con qualcosa di più grande di loro, proprio come me e te.
Cosa che non rende la Bibbia meno vera, tutt’altro.
Giustizia o giudizio?
Quindi, se puoi usare la prova del testo per giustificare qualsiasi posizione, a che serve la Bibbia quando si deve prendere delle decisioni che guidino la tua vita morale, incentrata su Dio?
Quando leggo la Bibbia vedo l’inconfondibile ricerca della giustizia.
Nella Genesi, Dio usa Giuseppe per salvare la sua famiglia dalla carestia. Nell’Esodo, Dio libera il popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto. Nei Giudici, Dio nomina Debora profetessa e leader d’Israele. Il profeta Amos invoca la giustizia che scorra come un torrente perenne (Amos 5:18-24).
E poi c’è Gesù. Oh Gesù, c’è Gesù.
Il Messia nato da una madre adolescente, non sposata e immigrata, che sentiva le voci e viveva sotto il dominio dell’invasore nel Medio Oriente. È questo colui che i cristiani sostengono sia il nostro Messia.
Gesù che considerava le donne sue amiche e seguaci (e che fu messo in discussione da una donna e in risposta cambiò il suo punto di vista!). Gesù che cenava con le prostitute e mandava via le adultere senza giudicarle.
La vera obiezione: il potere
Per ogni versetto che condanna l’omosessualità secondo i cristiani anti-LGBTQ, ce ne sono dozzine che condannano radicalmente qualcosa che noi appoggiamo o che approvano qualcosa che noi condanniamo (il che non significa che quei passaggi condannino davvero le persone queer).
Tu, con i tuoi genitori o con il tuo pastore, potresti passare un giorno intero a fare la prova del testo su ogni singola riga, e non caveresti un ragno dal buco.
Così funziona il meccanismo: il cristianesimo anti-LGBTQ, in realtà, non riguarda per nulla la Bibbia o la volontà di Dio.
Funziona perché è diffusa l’idea che i membri della comunità LGBTQ siano malati e pervertiti. Fa leva sul fattore “disgusto” e poi ti chiede di prendere un paio di passaggi, vaghi e fuori contesto, presi dalla Bibbia per condannare ogni persona queer, in un modo che non funzionerebbe mai se si trattasse di condannare, ad esempio, il portare vestiti fatti con tessuti diversi, il modo di reagire a uno stupro o persino il divorzio.
Gesù, in Matteo 7:16, ci dice che «Dai loro frutti […] riconoscerete» se un insegnamento religioso è vero o falso.
I frutti della teologia anti-LGBTQ rivelano la loro falsità: depressione, disperazione, suicidio, famiglie spezzate, perdita della fede, bullismo, molestie.
I frutti della teologia pro-LGBTQ testimoniano della sua correttezza: ritorno alla fede, guarigione delle relazioni, luminosità e rinascita della vita di chiesa.
Come puoi esserne sicuro?
Devo confessarti una cosa: a volte, quando me ne sto disteso nel mio letto in notti particolarmente irrequiete (in genere perché sono andato a letto decisamente troppo tardi e ho bevuto troppe Pepsi), fisso il soffitto pensando: a) alla vastità e insensatezza dell’universo, o b) “E se avessero ragione loro ed essere gay fosse un peccato???”.
E poi alla fine mi addormento e lascio che i tre decenni di inarrestabile omofobia che mi sono stati rovesciati addosso scivolino via. E continuo a fare questo lavoro.
Perché?
Perché sono convinto, profondamente convinto, che essere LGBTQ sia una parte buona e necessaria della varietà della creazione di Dio.
Perché?
Perché ho passato quasi dieci anni a fare attivismo LGBTQ basato sulla fede e, grazie a questo, sono entrato in contatto con moltissimi cristiani benintenzionati, ma decisamente anti-queer, oltre che con moltissime persone LGBTQ di tutto il mondo.
Parlando con i cristiani anti-LGBTQ mi sono confrontato con argomentazioni banali e profondamente incoerenti, che alla fin fine si riducono a «Perché penso che essere etero sia meglio».
Ho lavorato con più di cento cristiani queer che hanno fatto coming out e si fanno strada cercando di dar senso alla loro teologia e a essere accettati, oltre ad amarsi e accettarsi. Possono rimanere cristiani o meno, ma sono comunque più felici e in salute.
I frutti sono evidenti e nessun angelo, diavolo o cristiano benintenzionato armato di un pugno di versetti fuori contesto, presi a caso dalla Bibbia, può allontanarci dall’amore di Dio.
Testo originale: Is it REALLY ok to be LGBTQ and Christian?