I rabbini francesi sono divisi sull’accettazione dell’omosessualità
Articolo di Martine Gross tratto dal Rapporto annuale sull’omofobia 20014 pubblicato da SOS Homophobie (Francia) nel maggio 2014, liberamente tradotto da Dino
La legge ebraica, basandosi sui versetti del Levitico (18:22 e 20:13), considera i rapporti sessuali tra uomini, in particolare la penetrazione anale, come un abominio che merita la pena di morte. Il testo biblico non cita mai l’omosessualità femminile, ma i rabbini di qualsiasi tendenza si riferiscono generalmente alla questione dell’omosessualità nel suo insieme, assimilando lesbismo ed omosessualità maschile, sia che si tratti di condannare che di accettare.
Le diverse correnti dell’ebraismo interpretano la legge ebraica riguardo all’omosessualità con maggiore o minore elasticità, trovandosi tuttavia d’accordo su un punto: a condizione di rimanere nella discrezione e tacere la propria omosessualità, vale a dire rimanendo invisibile, la persona omosessuale deve essere accolta nella comunità. Come avviene anche nelle Chiese cristiane, per la corrente ortodossa dell’ebraismo non è la persona ad essere condannata, ma la pratica.
La corrente liberale, che in Francia è minoritaria, non attribuisce un carattere di immutabilità alla legge ebraica e si autorizza ad adattare il pensiero e la pratica ebraici allo spirito dei tempi. I rabbini del movimento ebraico liberale di Francia sono convinti che l’omosessualità non sia in conflitto con la morale ebraica ma che essi debbano fare opera di educazione presso la loro comunità che sulla questione è ancora divisa. Malgrado le direttive del movimento liberale mondiale consentano ai rabbini liberali di celebrare dei riti di unione per le coppie dello stesso sesso, la corrente liberale francese rimane piuttosto restia a praticare tali unioni.
Per la corrente massorti, anch’essa minoritaria in Francia, la legge ebraica dev’essere salvaguardata ma può adattarsi alle necessità dell’epoca. Le sue modifiche sono riservate all’assemblea dei rabbini. La posizione di questa corrente sull’omosessualità è originale.
Essendo l’omosessualità indipendente dalla volontà della persona, questa non ne sarebbe ritenuta responsabile. La sua situazione di trasgressione non deve comunque privarla della dignità di credente né esimerla dai doveri e dai diritti religiosi (la fedeltà, l’onestà, il rispetto reciproco ecc.) prescritti alle coppie sposate. I rabbini massorti in Francia non celebrano unioni di coppie dello stesso sesso, benché l’assemblea rabbinica a livello mondiale li lasci liberi di farlo.
La corrente ortodossa è prevalentemente rappresentata dai rabbini del Concistoro. Questa istituzione è stata creata da Napoleone per rappresentare il culto ebraico in Francia. Per la corrente ortodossa, la legge ebraica è immutabile. L’omosessuale si deve astenere da relazioni sessuali con una persona dello stesso sesso. In questi ultimi anni i rabbini concistoriali hanno comunque ammorbidito la loro posizione.
Nel maggio 2010, il rabbino Michael Azoulay, rappresentante del grande rabbino di Francia alla conferenza “Religioni, omofobia, transfobia“, affermava pubblicamente che bisognava interpretare il testo del Levitico che condanna gli atti omosessuali nel suo contesto originario, che è cambiato con il mondo contemporaneo. Secondo lui la condanna riguarderebbe l’atto di violenza sessuale, che non può essere assimilato all’omosessualità tra due adulti consenzienti. Nel maggio 2011 il grande rabbino Gilles Bernheim accettava di firmare la dichiarazione comune contro l’omofobia in occasione dell’IDAHO, la giornata mondiale contro l’omofobia.
Nell’ottobre 2012, nel saggio Matrimonio omosessuale, omoparentalità e adozione: quello che spesso ci si scorda di dire, prendeva tuttavia pubblicamente posizione contro il progetto di legge che apriva il matrimonio e l’adozione alle coppie dello stesso sesso. Secondo il grande rabbino la tolleranza verso gli omosessuali non farebbe altro che “giocare il ruolo di un cavallo di Troia nella loro lotta contro l’omosessualità“. Il tono di tutto il saggio è violento. La terminologia per denunciare quello che sarebbe un complotto dei militanti omosessuali per “minare i fondamenti eterosessuali della nostra società” è bellicosa: cavallo di Troia, combattimento, distruzione, negazione, ecc.
Gli omosessuali, con diverse strategie, cercherebbero di realizzare un progetto ambizioso: distruggere il matrimonio, combattere l’attuale modello famigliare, negare l’esistenza dei sessi. Il discorso quasi omofobico del saggio, che attribuisce agli omosessuali degli obiettivi distruttivi, stupisce e contrasta con le sue precedenti dichiarazioni.
Sia i rabbini liberali che i rabbini massorti hanno contestato tramite la stampa la pretesa del grande rabbino di rappresentare l’unica voce dell’ebraismo religioso. Essi hanno espresso in modo più chiaro posizioni aperte nei confronti dell’omosessualità, del matrimonio civile di persone dello stesso sesso, che non confondono con un’unione religiosa, e si mostrano attenti al vissuto delle persone omosessuali, delle coppie dello stesso sesso e delle famiglie omoparentali.
Tuttavia la legittimità attribuita al Concistoro dalla Repubblica ha contribuito a cancellare la diversità (di opinione) dell’ebraismo religioso. Le correnti liberali e massorti, che sono la maggioranza negli Stati Uniti, hanno maggiore difficoltà a far sentire la loro voce.
Testo originale: Rapport annuel 2014