I vescovi della Chiesa d’Inghilterra spingono con forza per l’accoglienza dei cristiani LGBT
Articolo di Harriet Sherwood pubblicatao sul sito del The guardian (Inghilterra) 8 Settembre 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Almeno un membro su tre, consacrati e laici, degli organi legislativi della Chiesa d’Inghilterra hanno firmato una lettera ai vescovi per spingerli ad accogliere inequivocabilmente i gay e lesbiche cristiani nella Chiesa. I vescovi si sono incontrati lunedì per discutere cosa la Chiesa dovrebbe fare dopo due anni di dibattito interno sulla sessualità, un argomento che ha causato divisioni profonde.
Il collegio dei vescovi si è riunito pochi giorni dopo che Nicholas Chamberlain è diventato il primo vescovo a dichiarare pubblicamente di essere gay e di avere una relazione. Nel frattempo un numero sempre crescente di appartenenti al clero si sposano con partner del loro sesso, in barba alle regole della Chiesa.
I conservatori della Chiesa d’Inghilterra temono un cambiamento de facto del porsi della Chiesa nei confronti di chi vive una relazione omosessuale, cosa che vedono come un inconcepibile lassismo degli insegnamenti tradizionali.
Il mese scorso, settantadue conservatori hanno firmato una lettera per i vescovi mettendoli in guardia contro propositi che potrebbero mandare la Chiesa “alla deriva rispetto alla sua eredità apostolica” e a portare ad una “frattura non voluta” tra la Chiesa d’Inghilterra e l’intera Chiesa anglicana. Questa lettera aperta pro-LGBTI, che ha centotrentuno firme, ha parole caute che però sollecitano i vescovi ad “aiutarci ad andare avanti in modo sensibile ed urgente”.
Chiede al collegio dei vescovi di “non essere equivoci nel riconoscere che tutti, anche quelli che si identificano come persone LGBTI, sono essenziali per il futuro e la salute della Chiesa e la sua missione nel mondo”.
I firmatari sono tra i quattrocentotrenta membri, sia ecclesiatici che laici, del sinodo della Chiesa d’Inghilterra (ci sono anche cinquantadue vescovi che fanno parte degli organi legislativi). Questi appartengono a trentotto diocesi su quarantadue, inclusi tre decani e otto arcidiaconi che – secondo gli estensori – rappresentano tutte le tradizioni della Chiesa.
Altri sette membri sinodali hanno detto di essere d’accordo con la lettera ma di non averla firmata perché non hanno preso parte alle discussioni a porte chiuse dell’incontro di luglio sulla sessualità.
Jayne Ozanne di Oxford, membro laico del sinodo che ha aiutato a scrivere la lettera, ha detto che la risposta è stata travolgente. “Sembra che il vento stia definitivamente cambiando. Dalle discussioni che ho avuto sembra che gli altri membri siano stati profondamente interessati e commossi dal dibattito [interno] di luglio, e sembra che ci sia un consenso sempre crescente affiché la Chiesa si muova attivamente per l’inclusione di tutti”.
David Ison, diacono di St Paul coinvolto nella raccolta-firme, ha detto che lo status quo non era un’opzione. “Credo che ci sia una crescente consapevolezza nella Chiesa che la nostra risposta ai laici e ai consacrati LGBTI non può rimanere quella che è. Abbiamo bisogno di più onestà e trasparenza reciproca e di assicurarei che tutte le persone LGBTI siano accolte a braccia aperte in una Chiesa chiamata a condividere con tutti l’amore di Cristo”.
Rispondendo alla lettera, Nicholas Holtam, il vescovo di Salisbury, ha detto: “Non sorprende che i vescovi ricevano missive da tutte le parti prima del nostro incontro della settimana prossima. Siamo coinvolti in un lungo processo, e dobbiamo cercare insieme la via sulla quale procedere. Questa lettera è incoraggiante, sia nel contenuto che nel numero dei firmatari. Si tratta di un contributo molto importante”.
Paul Bayes, vescovo di Liverpool, ha detto di essere stato felice di ricevere la lettera. “In particolare, è stato bello riconoscere le firme di colleghi del sinodo di molte delle diverse tradizioni che rendono la nostra Chiesa così ricca”.
In giugno, Bayes ha chiesto un cambiamento ancora più profondo nel modo di porsi della Chiesa nei riguardi di gay e lesbiche, dicendo che il suo punto di vista è stato “cambiato profondamente” grazie all’incontro con coppie omosessuali, anche quelle della propria famiglia.
Un portavoce della Chiesa d’Inghilterra ha detto che non ci si aspetta che la prossima settimana i vescovi prendano una decisione definitiva. Grazie a discussioni interne che hanno coinvolto più di milletrecento persone, “si cono condivise convinzioni profonde s si sono capite meglio le differenze. Questo processo influenzerà le discussioni del collegio dei vescovi e ancora di più gli incontri dei mesi prossimi”.
Testo originale: C of E bishops urged to unequivocally welcome gay Christians