I vescovi episcopali aprono la porta al matrimonio gay
Articolo di di Laurie Goodstein tratto dal The New York Times del 15 Luglio 2009, liberamente tradotto da Pina
I vescovi della Chiesa Episcopale (Americana) hanno concordato Mercoledì (ndr 15 luglio 2009) una misura di un compromesso che arresterà, a breve, lo sviluppo di un rito ufficiale per le unioni tra le persone dello stesso sesso ma da libertà, ai vescovi che vogliono andare avanti, di benedire queste unioni, in particolare in quegli Stati che hanno legalizzato tali matrimoni. Dopo due giorni di discussione, alcuni vescovi hanno dichiarato di sentirsi spinti ad agire così a causa della loro responsabilità pastorale verso le coppie gay, che si stavano presentando in massa per chiedere alla chiesa di benedire le loro unioni.
Inoltre molti hanno affermato detto di aver considerato ciò come un modo per concedere uguali diritti ad omosessuali e lesbiche. Il provvedimento è stato scritto accettando l’opinione dei vescovi che si oppongono all’adozione di una liturgia per le benedizioni delle persone dello stesso sesso e di quelli che dicono che i loro membri non sono pronti a questo passo.
I difensori dei diritti dei gay nella chiesa hanno festeggiato l’avvenimento come una vittoria, notando che il conteggio è stato di 104 voti a favore e 30 contrari, con 2 astensioni.
Il voto è arrivato il giorno dopo che la Chiesa Episcoipaliana si è espressa per aprire la porta all’ordinazione di vescovi apertamente gay. Entrambi i provvedimenti finiranno, probabilmente, per far aumentare la pressione dei Conservatori nella Comunione Anglicana affinchè s’interrompano i legami con la Chiesa Episcopale, il suo ramo americano.
Il provvedimento, ora, passerà alla Casa dei Rappresentanti della Chiesa, simbolo del clero e dei laici, che sono coerentemente più liberali sulla legislazione rispetto ai vescovi e ci si aspetta, perciò, che l’approvino nell’assemblea. Alcuni vescovi, negli ultimi anni, stanno già consentendo ai loro sacerdoti di compiere benedizioni per persone dello stesso sesso, senza l’approvazione formale della maggioranza della Chiesa, usando liturgie e rituali semplici.
Il provvedimento dice che negli stati “in cui i matrimoni tra persone dello stesso sesso, le unioni civili o di fatto sono legali, i vescovi possono fornire una generosa risposta pastorale per soddisfare i bisogni dei membri di questa Chiesa”; ciò significa che essi, ora, hanno il permesso ufficiale per benedire persone dello stesso sesso. La parola “possono” è stata inclusa per chiarire che nessun vescovo è obbligato ad autorizzare queste benedizioni alle persone dello stesso sesso.
Il Reverendo donna Raisin Horn, sacerdote della Chiesa Episcopale della Trinità nell’Iowa, ha detto che da quando l’Iowa ha legalizzato i matrimoni fra persone dello stesso sesso, non ha avuto alcuna richiesta per cerimonie, ma si aspetta che alcune coppie si presentino ora che la Chiesa le ha autorizzate.
“Se una coppia dello stesso sesso viene da me a chiedere un rito matrimoniale, essi dovrebbero partecipare allo stesso corso prematrimoniale e mostrare la stessa qualità di relazione che vorrei vedere in qualsiasi coppia”, ha detto Ms. Horn. “Non vorrei dover dir loro che tutte le cose sono a posto, tranne il loro sesso”.
I Conservatori Episcopali, che si sono incontrati per una funzione religiosa e una riunione di strategia nella vicina sala convegni dell’albergo, a pranzo, hanno detto di sentirsi sempre più demoralizzati.
Il Reverendo Steve Wood, pastore della Chiesa di S. Andrea a Mount Pleasant, S. C., ha detto: “I Conservatori sono considerati soprattutto come stranezze zoologiche. Siamo stati accarezzati sulla testa, piacevolmente e, poi, ci sono passati sopra con un rullo compressore”.
Mercoledì, molti Conservatori hanno preannunciato che le decisioni prese ad Anaheim porteranno sicuramente ad uno scisma permanente nella Comunione Anglicana. Essi fanno riferimento ad un articolo scritto sul The Times di Londra dal Vescovo Nicholas T. Wright di Durham, Inghilterra, un autorevole studioso anglicano, il quale ha scritto che la Chiesa Episcopale è consapevole che ciò che è stato fatto equivale a “formalizzare lo scisma iniziato sei anni fa”, quando consacrarono un vescovo gay che aveva una relazione con una persona dello stesso sesso.
Molti membri della Chiesa Episcopale, qui al convegno, ritengono di dover incoraggiare la cosa e sono convinti che non subiranno ostracismo. Essi sono confortati dall’appoggio degli altri Anglicani, ospiti al convegno, provenienti da Africa, Asia ed America Latina, che hanno portato come prova del fatto di avere alleati internazionali.
Testo originale: Episcopal Bishops Give Ground on Gay Marriage