I vescovi minacciano la famiglia?
Articolo di Furio Colombo pubblicato sul sito de “il Fatto Quotidiano” il 1 febbraio 2015
“… ancora una volta i vescovi riprovano con la frase insensata: le unioni civili (che vuol dire coppie di fatto e gay) minacciano la famiglia. L’offesa al senso comune è grande” (Ottavio).
Ascoltare il vescovo Bagnasco è imbarazzante, perché senti ripetere una frase insensata. Una famiglia non può minacciarne un’altra per il solo fatto che, nella vita privata, ha messo i mobili in un altro modo. È possibile che un pittore, solo o con prole, sia una minaccia per la famiglia di un ingegnere, che sta sullo stesso pianerottolo, ma con orari e momenti di vita e di esperienza molto diversi? Credereste a qualcuno che vi dice che una famiglia di sportivi è una minaccia ai coinquilini che si alzano tardi, mangiano molto e non credono nella palestra? Se restiamo sul lato del senso comune e della quotidiana esperienza di vita, sappiamo tutti che, almeno in teoria, ognuno di noi è una minaccia per l’altro.
Per esempio avere un vicino di casa che fuma sull’ascensore e non vuole sentire ragioni non sarà forse una minaccia, ma è un disturbo non da poco. Così come l’eccessivo amore per il rock a pieno volume o l’abitudine di appendere quadri a mezzanotte (succede, vi prego di credere). Ma che per una famiglia con moglie e bambini con matrimonio in Chiesa e regolarmente trascritto in municipio, un’altra famiglia dello stesso caseggiato in cui due persone (magari due uomini o due donne) si vogliono bene, vivono insieme, stanno bene insieme, costituirebbe una minaccia (che vuol dire un pericolo) per l’altra famiglia (e guai se il loro legame venisse trascritto in municipio) non vi sembra una affermazione un po’ squilibrata?
Un conto è il credere fermamente che questa o quella cosa sia un peccato. Un conto è disprezzare e discriminare il tuo prossimo, privandolo di alcuni essenziali diritti civili, per il fatto che, nella sua vita privata, ha uno stile di vita diverso e non tiene conto della tua religione. Né legge né diritto (salvo la Sharìa) mi permette di dire a un altro essere libero come deve vivere la sua vita personale e privata, e con chi, e secondo quali modalità.
L’affermazione (le coppie di fatto e gay sono una minaccia per le altre famiglie) è bugiarda, perché non corrisponde a nulla di vero o di accaduto. Meglio se un vescovo non dice bugie, no? Infatti, in questo modo sono i vescovi che minacciano la famiglia, e la pace, il rispetto fra le famiglie.