Il cammino dei cattolici omosessuali del Rainbow Sash Movement
Testo di Brian Mc Neill (Minneapolis, Stati Uniti), marzo 2007, liberamente tradotto da Laura C.
Le radici del Rainbow Sash Movement (“Movimento Fascia Arcobaleno”) sono da ricercare in una domanda posta da Nick Holloway, un giovane australiano che allora, nel 1997, si trovava a Londra, “I gay cattolici che proclamano pubblicamente la propria sessualità sono davvero accolti all’Eucarestia?”
Dopo aver scritto al cardinale Basil Humen, Nick e il suo amico sono andati a Messa indossando la fascia arcobaleno ed entrambi si sono visti rifiutare la comunione.
Il movimento ha poi spostato il proprio centro a Melbourne, in Australia, dove l’arcivescovo George Pell, dopo essere stato prima avvisato del significato della fascia arcobaleno, si è rifiutato di dare la comunione a quelli che la indossavano durante la Messa.
Dopo questa esperienza di sconfitta e rifiuto, un gruppo di leader del movimento di Melbourne ha cominciato un periodo di sei mesi pregando e discutendo per riconsiderare la fascia arcobaleno e trasformarla in un simbolo di orgoglio, dignità e sfida.
Questo gruppo ha elaborato un programma essenziale a cui poi hanno fatto seguito una formale “Lettera alla chiesa” e una “Lettera a Giovanni Paolo II”.
I responsabili del gruppo hanno anche scritto all’arcivescovo locale e lo hanno informato della loro intenzione di prendere parte alla Messa indossando la fascia arcobaleno, rassicurandolo che la loro presenza sarebbe stata di preghiera, rispettosa e pacifica nelle parole e nelle azioni.
Per stabilire la fascia arcobaleno come simbolo riconosciuto e fornire al movimento una voce pubblica nella chiesa che si rifiuta di ascoltare, i leader del gruppo hanno informato i media nazionali e locali.
La domenica di Pentecoste del 1998, dopo essersi incontrati per pregare e prepararsi prima della Messa, un gruppo di settanta persone si è diretto verso la cattedrale.
Tra loro c’erano anche i genitori, i parenti e gli amici che, in risposta all’ “Invito agli amici e ai sostenitori”, avevano scelto di resistere insieme ai propri cari.
Dopo aver partecipato alla messa come di solito, il gruppo dei settanta che indossavano la fascia arcobaleno si è alzato dai propri posti in silenzio quando è cominciata la distribuzione dell’Eucarestia.
La comunione è stata rifiutata a tutti quelli che indossavano la fascia arcobaleno, compresi le madri e i padri dei figli gay.
Ritornando ai loro posti, le persone che indossavano la fascia arcobaleno hanno continuato a stare in piedi in silenzio.
Alla conclusione della Messa l’arcivescovo ha letto una dichiarazione di rimprovero nei loro confronti che è stata applaudita dalla maggior parte dell’assemblea.
I media nazionali e internazionali si sono occupati di questo rifiuto della comunione a quelli che indossavano la fascia arcobaleno a Melbourne quell’anno.
Nelle settimane seguenti, tutti gli arcivescovi cattolici dell’Australia hanno dichiarato ai media che anche loro avrebbero rifiutato la comunione alle persone che avessero indossato la fascia arcobaleno. Questa linea di condotta della gerarchia non è cambiata e rimane la stessa ancora oggi.
Nel novembre 2000 Michael Kelly, uno dei leader del movimento in Australia, è venuto negli Stati Uniti per l’assemblea della Conferenza episcopale americana che si tiene ogni due anni a Washington D.C.
Accompagnato dal convocatore negli Stati Uniti, Joe Murray, il sottoscritto, scelto da Kelly stesso, e da altri due ha preso parte alla liturgia di apertura della conferenza episcopale presso il santuario dell’Immacolata Concezione nel campus dell’Università Cattolica.
Un annuncio pubblico prima della Messa ha informato l’assemblea che a tutti quelli che avessero indossato la fascia arcobaleno sarebbe stata negata l’Eucarestia, cosa che si è poi verificata.
L’anno successivo, alla Pentecoste del 2001, il cardinal George a Chicago ha negato la Comunione alle persone che portavano la fascia arcobaleno nella cattedrale del Santo Nome di Chicago, mentre a quelli che la indossavano a Rochester, NY, St. Paul, New York City e Los Angeles è stato permesso di accedere al sacramento.
Dopo aver adottato una linea più morbida e aver concesso la Comunione a chi indossava la fascia arcobaleno nel 2002, il cardinal George ha cambiato opinione nel 2004 e ha vietato loro l’Eucarestia.
Nel novembre del 2002 a due amici cattolici di Soulforce è stata negata la comunione perché i funzionari del santuario dell’Immacolata Concezione li avevano scambiati membri del Rainbow Sash Movement.
Gli attivisti di Soulforce indossavano piccole croci pettorali di ceramica che presentavano alcuni colori dell’arcobaleno.
Il giorno di Pentecoste del 2003 coloro che indossavano la fascia arcobaleno hanno ricevuto la Comunione a Chicago, Dallas, Los Angeles, Rochester, NY, New York City, New Orleans, St. Cloud, Minnesota, and St. Paul.
Il 30 maggio del 2004 un gruppo che si faceva chiamare “the Usher of the Eucharist” (“uscieri dell’Eucarestia”, ndt.), guidato dal dottor David Pence, ha bloccato le navate della cattedrale di St. Paul per impedire alle circa 100 persone che indossavano la fascia arcobaleno di ricevere la comunione.
Essi e quelli che non la indossavano hanno dovuto aspettare che membri del gruppo del dottor Pence fossero allontanati per ricevere l’Eucarestia.
Nell’ottobre del 2004 Joe Murray, il coordinatore nazionale del Rainbow Sash Movement con base a Chicago, ha pubblicato sul suo sito web una dichiarazione chiedendo che Soulforce, un gruppo gay interconfessionale ispirato alle riforme sociali nonviolente del Mahatma Gandhi e di Martin Luther King, abbandonasse il proposito di tenere una dimostrazione pacifica fuori dall’hotel di Washington D.C. dove il mese successivo, nel novembre 2004, si sarebbe tenuta la Conferenza dei vescovi cattolici.
Il sottoscritto, che aveva intenzione di partecipare alla protesta di Soulforce fuori dall’Hotel Hyatt, ha chiesto che Murray ritirasse la propria dichiarazione.
In un breve incontro a Washington nella stessa settimana della conferenza dei vescovi, Murray ha “licenziato” il sottoscritto in quanto organizzatore del Rainbow Sash, e così è nata la Rainbow Sash Alliance USA, con sede a Minneapolis.
Kelly, che aveva eletto Murray Convocatore del Rainbow Sash nel 2000, negli anni successivi ha rotto ogni legame con Murray stesso, e nel 2004 ha approvato la formazione della Rainbow Sash Alliance USA.
Nella primavera del 2005, dopo una discussione con il cardinal Francis Arinze in Vaticano, l’arcivescovo Flynn della chiesa di St. Paul e dell’Arcidiocesi di Minneapolis, ha informato la Rainbow Sash Alliance USA che non avrebbe permesso di ricevere la Comunione a nessuno che indossasse la fascia arcobaleno perché il Vaticano considera il loro comportamento come una protesta nei confronti degli insegnamenti della chiesa, cosa che non è.
Il Rainbow Sash Movement è una celebrazione della sessualità GLBT, e della diversità della meravigliosa creazione di Dio. Nella sua lettera, l’Arcivescovo Flynn si dice convinto che tutti i vescovi aderiranno alla nuova direttiva vaticana.
La domenica di Pentecoste del 2005 i preti e gli altri ministri dell’Eucarestia della Cattedrale di St. Paul hanno negato la Comunione a più di 150 persone che indossavano la fascia arcobaleno. Questa è stata e rimane la più grande azione del Rainbow Sash mai avvenuta.
A partire da allora, a coloro che portano la fascia arcobaleno, o qualunque accessorio con gli stessi colori, è stata negata la comunione nella cattedrale di St. Paul, a St. Paul, Minnesota.
Il cardinale Mahoney, a Los Angeles, ha sempre accolto all’Eucarestia le persone con la fascia arcobaleno.
Testo originale: History in the United States, Australia, and England