Il cammino delle persone LGBT+ nella società e nella chiesa
Testo di Gene Robinson*, vescovo episcopale della Diocesi del New Hampshire (Stati Uniti), tratto da “Transgender Welcome: A Bishop Makes the Case for Affirmation“, edito dal Center for American Progress, gennaio 2016, pp.5-7, liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata
Gli sforzi per ottenere l’inclusione delle persone gay e lesbiche nella società americana risalgono a più di mezzo secolo fa.
L’ultimo decennio ha portato incredibili progressi in termini di diritti e uguaglianza per gli americani gay e lesbiche, culminando nella sentenza della Corte Suprema Obergefell v. Hodges nel 2015, che ha sancito il diritto al matrimonio per tutti gli americani, indipendentemente dal genere della persona amata.
Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per garantire la non discriminazione nei luoghi pubblici, nel lavoro e negli alloggi in tutto il paese, le persone gay e lesbiche stanno vivendo un livello di uguaglianza senza precedenti rispetto al passato.
Sfortunatamente, lo stesso non si può dire della posizione delle persone LGBT nella maggior parte delle istituzioni religiose. La tradizionale condanna giudeo-cristiana dell’omosessualità continua a essere uno dei principali ostacoli nella lotta per l’uguaglianza, anche nella sfera pubblica.
Sebbene negli Stati Uniti vi sia una separazione legale tra chiesa e stato, molte persone in politica – sia a livello locale che nazionale – portano con sé convinzioni religiose contrarie all’omosessualità nei luoghi di governo.
Questi atteggiamenti negativi, basati sulla religione, hanno rallentato i progressi verso la piena uguaglianza. Inoltre, la dottrina ufficiale della maggior parte delle denominazioni religiose è ancora negativa nei confronti dell’omosessualità, anche se alcune hanno cercato di apparire più accoglienti affermando di non condannare le persone gay, ma solo gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso – una distinzione che molte persone gay e lesbiche considerano crudele e priva di significato.
Le confessioni cristiane liberali e riformiste, così come alcune tradizioni ebraiche, hanno fatto i passi più significativi nel cambiare i loro insegnamenti tradizionali sull’omosessualità, arrivando persino a includere le persone gay e lesbiche nelle posizioni di leadership nelle loro chiese e sinagoghe.
La Chiesa Luterana e la Chiesa Episcopale, ad esempio, non solo hanno membri del clero apertamente gay, ma anche vescovi gay. Inoltre, Denise Eger, una donna lesbica, è stata eletta presidente della Central Conference of American Rabbis.
Tuttavia, la Chiesa Cattolica – la più grande denominazione cristiana americana – continua a insegnare ufficialmente che l’amore e l’intimità tra persone dello stesso sesso sono contrari alla volontà di Dio.
Va però sottolineato che, a partire da aprile 2015, la maggioranza dei laici cattolici – circa il 60% – ha dichiarato di non essere d’accordo con l’insegnamento ufficiale della Chiesa su questo tema.
Il lento cambiamento delle convinzioni religiose
Uno degli elementi chiave per cambiare le opinioni di persone di fede è stato un approfondimento della comprensione dei testi biblici tradizionalmente utilizzati per condannare l’omosessualità.
I metodi più efficaci non sono stati quelli che hanno semplicemente respinto questi testi, ma piuttosto quelli che hanno cercato di comprenderli all’interno del loro contesto storico e culturale.
In generale, gli studi hanno dimostrato che ciò che la Bibbia condanna in quei passaggi non è ciò di cui ci occupiamo oggi.
Ad esempio, è probabile che l’apostolo Paolo si riferisse a relazioni tra uomini adulti e adolescenti, una pratica diffusa nella cultura greco-romana e oggi universalmente considerata abuso su minori.
Questo è molto diverso dai rapporti tra adulti, consensuali e impegnati che la società odierna sta discutendo.
Sebbene l’intimità tra persone dello stesso sesso fosse conosciuta nel mondo antico, è corretto affermare che la Bibbia è silenziosa sulla questione dell’omosessualità intesa come orientamento sessuale, poiché questa categoria concettuale non esisteva ancora.
L’idea moderna di orientamento sessuale come costrutto psicologico e scientifico è stata formulata solo alla fine del XIX secolo.
Fino a poco tempo fa, sia la società laica che le istituzioni religiose si sono concentrate prevalentemente sulle persone gay e lesbiche. Con il passare del tempo, sempre più persone hanno iniziato a dichiararsi apertamente gay o lesbiche con i loro familiari, amici e colleghi.
Questo ha cambiato profondamente l’opinione pubblica: la maggioranza degli americani ora conosce almeno una persona omosessuale, e questo è uno dei fattori più forti per determinare un atteggiamento positivo nei confronti delle persone gay e lesbiche.
Secondo il Pew Research Center, le persone che conoscono qualcuno apertamente gay o lesbica sono molto più propense ad avere opinioni favorevoli.
Con il tempo, il concetto di comunità LGBT ha iniziato a includere anche le persone bisessuali e transgender.
Tuttavia, va detto che le persone bisessuali e transgender hanno ricevuto molta meno attenzione rispetto a quelle gay e lesbiche.
* Gene Robinson (nato il 29 maggio 1947 a Lexington, Kentucky) è stato il primo vescovo dichiaratamente gay e in una relazione stabile ad essere consacrato in una grande denominazione cristiana, la Chiesa Episcopale degli Stati Uniti. Ordinato vescovo della Diocesi del New Hampshire nel 2003, la sua elezione ha suscitato un dibattito globale sulla posizione delle chiese cristiane rispetto all’omosessualità, causando tensioni nella Comunione Anglicana.
Robinson ha vissuto la sua fede come strumento di inclusione, sostenendo con passione i diritti delle persone LGBTQ+ sia nella Chiesa che nella società. Autore di libri come “God Believes in Love”, ha raccontato il suo percorso personale e teologico, sottolineando l’importanza di una Chiesa accogliente.
La sua eredità risiede nel coraggio di affermare che tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, sono figli di Dio, meritevoli di rispetto e dignità. La sua figura rimane simbolo di apertura e giustizia nella Chiesa contemporanea.
Testo originale: Transgender Welcome. A Bishop Makes the Case for Affirmation