Il cammino di Papa Francesco verso le persone LGBT nei 5 anni del suo pontificato: il 2015
Articolo di Francis DeBernardo* e Robert Shine** pubblicato sul sito dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 13 marzo 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il 13 marzo 2013 il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio venne eletto Papa e divenne papa Francesco. Da quel giorno il nuovo Papa, il primo non proveniente dall’Europa, ha rotto ogni possibile barriera nel campo delle tematiche LGBT, per quanto in certi aspetti sia non meno tradizionalista dei suoi predecessori. Questa serie di articoli si compone di una cronologia delle dichiarazioni e degli atti di Francesco che riguardano le tematiche LGBT, presi dall’archivio del blog Bondings 2.0, che tengono il polso del suo comportamento. La cronologia è redatta da Francis DeBernardo e Robert Shine. La nostra speranza è che possa aiutare i lettori e i ricercatori a capire nei dettagli la complessità di questo papato, in particolare nel campo dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
2015
Gennaio 2015: papa Francesco incontra in Vaticano un uomo transgender spagnolo buttato fuori dalla sua parrocchia dopo essersi operato. Diego Neria Lejárraga racconterà poi del suo incontro con il Papa, dicendo che Francesco l’aveva invitato in Vaticano assieme alla sua compagna in risposta a una sua lettera.
4 febbraio 2015: parlando ad alcuni pellegrini slovacchi, Francesco esplicita il suo sostegno per la posizione contraria ai diritti LGBT (matrimonio e adozione) nell’imminente referendum in quella nazione teso ad abolirli, poi conclusosi con un nulla di fatto per mancanza del quorum di votanti.
13 febbraio 2015: in un libro-intervista Francesco critica la teoria del gender: “Pensiamo alle armi nucleari, alla possibilità di annichilire in pochi istanti una grandissima quantità di esseri umani […] Pensiamo anche alla manipolazione genetica, alla manipolazione della vita, o alla teoria del gender, la quale non riconosce l’ordine della creazione”. Molti osservatori hanno fatto notare come il Papa abbia paragonato le persone transgender alle armi nucleari, ma la sua critica alla teoria del gender può anche essere interpretata in un senso più generale.
18 febbraio 2015: all’udienza generale del Mercoledì delle Ceneri in Piazza San Pietro vengono assegnati dei posti VIP a un gruppo di cinquanta pellegrini, tra persone LGBT e alleati, organizzato da New Ways Ministry.
12 marzo 2015: Francesco nomina monsignor John Stowe, OFM Conventuale, vescovo di Lexington nel Kentucky. Monsignor Stowe diverrà un grande alleato del mondo LGBT e interverrà a numerosi eventi LGBT.
21 marzo 2015: papa Francesco visita il carcere di Poggioreale a Napoli e pranza con circa novanta detenuti, tra cui dieci gay, transgender e sieropositivi.
23 marzo 2015: il Pontefice nomina monsignor Robert McElroy vescovo di San Diego, in California. Monsignor McElroy diverrà una delle più importanti voci a difesa dei cattolici LGBT all’interno della gerarchia statunitense.
24 marzo 2015: il Pontefice pubblica la sua enciclica Laudato si’; nel paragrafo 155 attacca la “teoria del gender” in un passo giudicato, da alcuni osservatori, una condanna delle identità transgender.
11 luglio 2015: in visita apostolica in Paraguay, il Papa incontra un gruppo di leader della società civile, tra cui Simón Cazal, un attivista gay sposato che dirige il gruppo SOMOSGAY.
Agosto 2015: il Papa scrive un apprezzamento all’autrice di un controverso libro per bambini che mette in scena personaggi gay e lesbiche. La scrittrice Francesca Pardi aveva scritto a Francesco per parlare delle proteste dei cattolici italiani attorno al suo libro. La risposta del Pontefice include una benedizione, anche se il Vaticano ha poi precisato che la benedizione è per l’autrice, non per il libro.
Settembre 2015: la visita di papa Francesco negli Stati Uniti fa drizzare le antenne degli attivisti LGBT, per molti motivi. Il Pontefice critica sia la “colonizzazione ideologica” che l’esclusione sociale. Parlando al Congresso dice che la famiglia “è minacciata, forse come mai prima d’ora”; alla Casa Bianca, invece, ritira fuori l’espressione “ingiusta discriminazione”, poi bacchetta i vescovi statunitensi per la loro “durezza” e le loro “divisioni”. Durante una messa papale un comico apertamente gay, Mo Rocca, fa una lettura. Durante un’intervista sul volo di ritorno verso Roma ribadisce il suo sostegno per gli ufficiali di stato civile i quali, come Kim Davis, fanno obiezione di coscienza di fronte alla richiesta di registrare un matrimonio omosessuale. All’inizio si era sparsa la notizia che Francesco avesse incontrato Kim Davis durante la sua visita, ma il Vaticano ha successivamente chiarito che la donna era in mezzo a una folla che il Papa ha salutato. Un’altra notizia scaturita dalla visita è che l’unico incontro privato di Francesco è stato con il suo ex studente gay Yayo Grassi e il suo compagno.
Settembre 2015: il Pontefice riceve in Vaticano il vescovo Jacques Gaillot il quale, già vescovo di Evreux, in Francia, nel 1995 era stato rimosso dal suo incarico, tra le altre cose, per aver benedetto l’unione di una coppia omosessuale.
Settembre 2015: mentre presenta al Papa un documentario realizzato dai cattolici e dalle cattoliche LGBT di New York, padre Gil Martinez si sarebbe sentito dire da Francesco: “Vorrei andare a trovare i gay e le lesbiche, vorrei parlare con loro; per favore, dica loro di pregare per me e io pregherò per loro”.
28 novembre 2015: in visita apostolica in Uganda, un Paese con durissime leggi anti-sodomia, papa Francesco dice ai cristiani: “[…] per costruire una società più giusta, che promuova la dignità umana senza escludere nessuno, che difenda la vita, dono di Dio, e protegga le meraviglie della natura, sua creazione e nostra casa comune”. Dopo il discorso il portavoce vaticano Federico Lombardi ha affermato che l’espressione “senza escludere nessuno” (omessa nella traduzione inglese ufficiale) “include anche le persone con tendenze omosessuali”.
16 dicembre 2015: il Pontefice interviene nel dibattito sul matrimonio omosessuale in Slovenia: in un’udienza generale la settimana prima del referendum sloveno che avrebbe deciso del futuro del matrimonio omosessuale, il Papa dice: “Vorrei esortare tutti gli Sloveni, in particolare chi si occupa dell’amministrazione pubblica, a preservare la famiglia come unità di base della società”. All’udienza è presente un gruppo di pellegrini sloveni. La settimana seguente, gli Sloveni dicono No al matrimonio omosessuale.
* Francis DeBernardo lavora per New Ways Ministry dal 1992, prima come volontario poi, a partire dal 1994, come membro dello staff; dal 1996 è direttore esecutivo. Propone iniziative riguardanti cattolicesimo e tematiche LGBT nelle parrocchie, nelle diocesi, centri conferenze, università e comunità religiose in tutti gli Stati Uniti. È autore del libro Marriage Equality: A Positive Catholic Approach (Il matrimonio omosessuale. Un punto di vista positivamente cattolico). È redattore e autore di Bondings 2.0, blog quotidiano di notizie e opinioni sulle tematiche LGBT nella Chiesa Cattolica. Suoi articoli sono apparsi nelle riviste The National Catholic Reporter, Commonweal, The Advocate e The American Catholic. È stato l’oratore di punta alla conferenza su religione e tematiche LGBT tenutasi al primo World Pride di Roma nel 2000; è intervenuto anche alla conferenze interfede in occasione del World Pride di Londra nel 2012.
** Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: The Many Faces of Pope Francis: A Five-Year Timeline of His LGBT Record