Il documento del Sinodo apre le porte a una maggiore inclusione delle persone LGBTQ+?
Articolo di Francis DeBernardo* pubblicato sul sito della New Ways Ministry (USA) il 9 luglio 2024, liberamente tradotto da Luigi e Valeria de La Tenda di Gionata
Il Vaticano ha pubblicato oggi l’ultimo documento di lavoro del Sinodo sulla sinodalità. Questo documento, noto come Instrumentum Laboris, guiderà le deliberazioni dell’Assemblea generale finale del Sinodo che si terrà a Roma il prossimo ottobre.
Anche senza menzionare specificamente le questioni LGBTQ+, l’ultimo documento di lavoro per il Sinodo sulla sinodalità apre le porte a una maggiore inclusione nella Chiesa cattolica, se i cattolici si impegneranno a vivere secondo la sua visione.
Invece di fornire risposte alle molte domande pratiche e immediate sollevate da componenti della Chiesa cattolica negli ultimi tre anni, il documento di lavoro si concentra sui metodi e sui processi che la Chiesa deve utilizzare per discernere meglio tali risposte attraverso la partecipazione di tutte e tutti. Se questo approccio sarà messo in atto con spirito di verità, soprattutto dai vertici della Chiesa, l’uguaglianza per le persone LGBTQ+ diventerà una realtà.
Perché nell’Instrumentum Laboris vi è una promessa? Il documento di lavoro indica come obiettivo la realizzazione di una Chiesa che dialoghi con il popolo di Dio nella sua interezza, insieme alla comunità scientifica, e che sia attenta ai contesti e alle culture locali. Il Concilio Vaticano II ha cercato di instaurare questo dialogo, ma la Chiesa non ha mai definito delle indicazioni guida e dei metodi per promuovere tale apertura e partecipazione.
Il nuovo documento chiede modalità pratiche affinché i membri della Chiesa dialoghino e procedano insieme: ad esempio, l’importanza dell’ascolto e della consultazione, la formazione di membri del clero più disponibili alla collaborazione, l’attenzione al contesto e al territorio in cui si trova una comunità, la disponibilità ad accettare la varietà delle scelte pastorali pratiche in una Chiesa globale unificata e l’apertura alle moderne indicazioni del mondo scientifico. Se tutte queste riforme verranno attuate, il risultato sarà una Chiesa rinnovata, con maggiore giustizia e uguaglianza per le persone LGBTQ+.
L’Assemblea generale del Sinodo, che si terrà nell’ottobre 2024, è un momento per dare vita a queste riforme. Le discussioni che si terranno in quella sede devono continuare a far emergere il desiderio insistente e ripetuto dei cattolici di promuovere un’accoglienza più ampia per le persone LGBTQ+. Le questioni relative alla realizzazione di una pastorale appropriata, alla cancellazione di un linguaggio offensivo dai documenti della Chiesa e alla revisione della dottrina della Chiesa per garantire alle persone LGBTQ+ una uguaglianza effettiva al suo interno e l’accesso a tutti i sacramenti, richiedono un’attenzione urgente. Sono una cartina di tornasole per il modo in cui la Chiesa può realmente vivere la sinodalità.
Tali riforme possono fornire “otri nuovi” alla Chiesa, ma, come avverte il Vangelo, questi otri nuovi non possono essere riempiti di vino vecchio, altrimenti scoppiano (Luca 5:37-39). I delegati all’assemblea devono parlare con coraggio e insistenza delle esperienze e delle speranze delle persone LGBTQ+ cattoliche, trovando modalità creative per affrontare le questioni relative al genere e alla sessualità all’interno della struttura predefinita degli incontri sinodali. I cattolici hanno pregato per questi cambiamenti negli ultimi cinque decenni – e con rinnovato fervore soprattutto durante il processo sinodale – e si aspettano di vedere almeno qualche segno di cambiamento nella giusta direzione. Il cambiamento potrebbe non arrivare rapidamente, ma oggi c’è un’ulteriore speranza che il cambiamento alla fine avverrà.
Affrontare e superare l’impasse sulle questioni LGBTQ+ è molto più importante del sostegno a una specifica comunità marginalizzata. Per molti cattolici, la credibilità e la sostenibilità di questo processo sinodale sono legate al fatto che l’assemblea di ottobre riesca a superare il disastroso approccio alle questioni LGBTQ+ dell’assemblea dell’anno scorso. Come si legge nel documento di lavoro, «quando i membri della Chiesa si lasciano condurre dallo Spirito del Signore verso orizzonti che prima non avevano intravisto, sperimentano una gioia incommensurabile». Speriamo che il Sinodo sulla sinodalità aiuti l’intero Popolo di Dio a muoversi verso un orizzonte di giustizia e di uguaglianza per le persone LGBTQ+, dove certamente c’è una gioia incommensurabile.
*Francis DeBernardo è il direttore esecutivo di New Ways Ministry
Testo originario: Synod Document Opens Door for Greater LGBTQ+ Inclusion