Il manifesto di Charamsa: la Chiesa cattolica abbandoni la sua radicata omofobia
Articolo pubblicato sul sito Gay.it il 13 novembre 2015
Ci aveva detto, nella lunga intervista che giorni fa ci aveva rilasciato, che si sarebbe continuato ad occupare dei diritti delle persone LGBT e della lotta contro l’omofobia in Vaticano. Detto, fatto. Krystoph Charamsa ha presentato ieri “Il nuovo manifesto di liberazione gay”. Leggiamolo insieme, perché contiene spunti molto interessanti.
1. L’abbandono dell’omofobia e della discriminazione delle persone omosessuali
Esigiamo che la Chiesa cattolica abbandoni l’atteggiamento, la mentalità e il linguaggio omofobo, dell’odio e del disprezzo, della marginalizzazione, stigmatizzazione ed esclusione delle persone LGBTI, nonché fermi la discriminazione e sottile persecuzione (soft persecution) attuata da parte dalla Chiesa dentro e fuori dei suoi confini.
2. La condanna della penalizzazione delle persone in quanto omosessuali e delle terapie correttive dell’omosessualità
Esigiamo che la Chiesa si esprima chiaramente e inequivocabilmente contro la penalizzazione, contro la pena di morte e di prigione, contro la persecuzione con gli atti di violenza, contro qualsiasi discriminazione delle persone a causa del loro orientamento sessuale e contro la correzione o terapie di “conversione” delle persone appartenenti alle minoranze sessuali.
3. La non interferenza della chiesa nel riconoscimento di diritti umani degli omosessuali da parte degli Stati democratici
Esigiamo che la Chiesa riveda, attenui ed equilibri il suo atteggiamento davanti agli Stati, Nazioni e Popoli, che nella crescita civile e democratica cercano di garantire diritti umani alle persone gay e venire incontro alle giuste richieste di assicurare il diritto all’amore e al matrimonio civile da parte delle persone che appartengono alle minoranze sessuali. Gli Stati civili vanno rispettati nella loro giusta autonomia nella gestione del bene comune di tutti, non dei soli cattolici.
4. L’annullamento degli incompetenti e offensivi documenti dell’insegnamento cattolico circa le persone omosessuali
Esigiamo che il Papa riveda il Catechismo e cancelli tutti i documenti offensivi, violenti e incompetenti circa le persone omosessuali, compatite e stigmatizzate, in particolare i documenti* della Congregazione per la dottrina della fede, erede dell’oscura memoria della santa Inquisizione.
5. L’immediata cancellazione della discriminatoria istruzione circa la non ammissione delle persone omosessuali al sacerdozio cattolico
Esigiamo che il Papa cancelli immediatamente la vergognosa istruzione circa la non ammissione delle persone omosessuali all’ordinazione sacerdotale firmata da papa Benedetto XVI nel 2005.
6. L’avvio di una seria riflessione interdisciplinare sulla moralità della sessualità umana
Esigiamo che la Chiesa inizi una riflessione scientifica seria e imparziale sulla morale della sessualità, prenda coscienza degli sviluppi (che finora ha giudicato ideologici) delle scienze: sessuologia, medicina, psicologia, psichiatria, biologia, sociologia, antropologia, gender studies, etc.
7. La revisione dell’interpretazione ecclesiale dei testi biblici relativi alla questione omosessuale
Esigiamo che la Chiesa prenda sul serio la propria interpretazione della Bibbia liberandosi dal fondamentalismo, scruti le Scritture quando parlano delle persone omosessuali e non le condannano, nonché contestualizzi i testi biblici che trattano la questione degli atti omogenitali.
8. L’avvio di un serio dialogo ecumenico con i fratelli evangelici ed anglicani circa l’omosessualità
Esigiamo che la Chiesa intraprenda un serio dialogo ecumenico riguardo l’omosessualità con i cristiani evangelici, che hanno raggiunto importanti e sereni progressi nella maturazione aperta e sincera delle proprie posizioni, le quali possono aiutare la Chiesa cattolica a capire la realtà.
9. La necessità di chiedere il perdono delle colpe passate e presenti della Chiesa nei confronti delle persone omosessuali
Esigiamo che la Chiesa intraprenda il cammino di richiesta di esplicito perdono per le proprie secolari colpe, omissioni e silenzi, persecuzioni e veri e propri crimini compiuti nei confronti delle persone omosessuali nell’arco dei secoli e che smetta oggi di attuarli.
10. Il rispetto per gli omosessuali credenti e la riparazione della disumana proposta ecclesiale per la loro vita cristiana
Esigiamo dalla Chiesa che apra finalmente gli occhi sugli omosessuali credenti, ai quali non ha alcun diritto di proporre la disumana soluzione di astinenza totale dalla vita d’amore, dalla sana vita sessuale, che rispetti la loro natura e il loro orientamento sessuale.
(Krzysztof Charamsa)
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* Gli inaccettabili documenti sono:
1) la falsa e arretrata dichiarazione Persona humana del 1975 (la quale parla, tra l’altro, di “disadattamento sociale” e di “anomalia” delle persone omosessuali, offrendo inoltre una falsa panoramica sulle “cause dell’omosessualità”);
2) l’offensiva Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali del 1986 (la quale raccomanda la “compassione” per gli omosessuali, ritenuti “persone sofferenti”, e prevede una loro “giusta discriminazione”, escludendo una presunta discriminazione “ingiusta”);
3) lo scandaloso testo Alcune considerazioni concernenti la risposta alle proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali, del 1992 e
4) l’ugualmente riprovevole Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali del 2003 (l’omosessualità sarebbe “priva di una vera complementarietà affettiva”, mentre le relazioni omosessuali non sarebbero “umane”, ovvero “mancano della forma umana ed ordinata delle relazioni sessuali”);
5) il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2357-2359. Il Catechismo insegna che non solo gli atti, ma l’inclinazione omosessuale, la tendenza o, diremmo più precisamente, l’orientamento, è qualcosa di “intrinsecamente disordinato”; insiste sul fatto che nelle persone omosessuali non esiste alcuna complementarietà affettiva con la persona amata; poi aggiunge che, per la maggior parte degli omosessuali, la loro tendenza [orientamento] è una prova e una difficoltà, che richiede compassione da parte degli altri, ma una giusta discriminazione non può essere evitata: come fa la Chiesa a conoscere le nostre sofferenze e difficoltà? Queste nascono solo dall’omofobia della Chiesa, non dall’orientamento sessuale. L’insegnamento riassunto dal Catechismo è offensivo, per non parlare del fatto che la sua definizione dell’omosessualità è lacunosa, se non del tutto falsa; falsa è l’analisi esperienziale della situazione delle persone omosessuali, mentre l’atteggiamento da intraprendere davanti ad esse e la proposta di vita per gli omosessuali sono del tutto ingiuste.