Matrimonio gay. Per la Chiesa cattolica è tempo di passare oltre
Articolo tratto dal periodico cattolico The Tablet (Gran Bretagna) del 2 marzo 2013, pag.2, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Scoprire che, nonostante il loro intenso lavoro di lobbying, più di metà dei deputati cattolici nella Camera dei Comuni hanno votato a favore del matrimonio gay, deve essere stato sconcertante per i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles.
Negli Stati Uniti un sondaggio ha rivelato che la maggioranza, anche tra i cattolici praticanti, è a favore, nonostante la forte campagna in senso contrario da parte della Chiesa. In confronto con il resto della popolazione, i cattolici erano più a favore del matrimonio gay dei non cattolici.
Forse che la maggiore visibilità della questione ha fatto loro cambiare idea? Direi che questo risultato smentisce l’idea che i cattolici siano zombie senza cervello sempre pronti a fare quello che dice il vescovo.
Eppure l’argomentazione cattolica contro il matrimonio gay era buona. Ma chiaramente l’argomento dell’eguaglianza è stato considerato migliore. Questo indica un significativo cambio di mentalità e riflette gli spostamenti generazionali del resto della popolazione. Uomini e donne gay hanno visibilità nei media, non poi così diversi, non migliori o peggiori degli altri.
Quando il cardinale Keith O’Brien ha definito il matrimonio gay una “sovversione grottesca” e una “follia” è stato ampiamente criticato. Non c’è da stupirsi che le accuse di comportamento inappropriato in gioventù – vigorosamente respinte – siano state così pesanti. Se sono vere, lo hanno fatto apparire un ipocrita. Per la Chiesa è stato un caso di relazioni pubbliche disastrose.
Qui non c’è più niente da guadagnare per la Chiesa cattolica, e sarebbe bene mettere tutto nel dimenticatoio per un bel po’ – fare la pace con il mondo omosessuale e andare avanti.
Tecnicamente sì, l’omosessualità è contro le regole, ma lo stesso vale per la contraccezione; lo stesso vale per la convivenza prima del matrimonio; lo stesso vale per molte cose che si fanno insieme in privato. Come disse una volta il defunto arcivescovo Derek Worlock parlando di contraccezione, queste questioni “non sono ciò su cui il cristianesimo sta o cade”.
La Chiesa ha molte cose da dire alla società, sulla cura per gli anziani, sulla questione degli alloggi e dei senzatetto, sull’istruzione, la giustizia sociale, il bisogno di onestà nella vita pubblica, di integrità nel mondo delle banche, e non da ultimo sulla compassione nel welfare e nella sanità. La politica riguarda le priorità e non l’intestardirsi in battaglie perse in partenza.
Testo originale: Gay marriage – Let’s move on