Il mensile Jesus racconta la Chiesa che cammina con le persone transgender

Sul mensile Jesus di maggio 2025 una storia vera di accoglienza, dignità e Vangelo condiviso, tra le strade dimenticate del litorale romano tra Roma e Ostia, dove la costa si alterna tra pinete, stabilimenti e periferie spesso abbandonate, dove si sta scrivendo una pagina silenziosa ma luminosa di Chiesa.
Il reportage “Torvaianica”, firmato da Vittoria Prisciandaro, racconta un’esperienza di accoglienza radicale: quella di don Andrea Conocchia, parroco della Beata Vergine Immacolata, che ha aperto le porte della sua comunità parrocchiale a un gruppo di persone transessuali, molte delle quali segnate da un passato di prostituzione e abbandono.
In questo lembo di periferia affacciato sul mare, il Vangelo ha preso forma concreta, attraverso piccoli gesti quotidiani, relazioni costruite nel tempo e un ascolto sincero. “Nel contesto ecclesiale, parrocchiale, queste persone non si conoscono. Parliamo per sentito dire, per stereotipi, per giudizi…”, dice don Andrea. “Io ho aperto il cancello della parrocchia e non le ho più lasciate fuori dal cammino.”
Molte delle donne transgender accolte — Marcella, Laura, Vanessa, Claudia — arrivano dall’America Latina. Portano storie segnate da persecuzioni, abbandoni e migrazioni forzate. Alcune, oggi, vivono in roulotte, condividono stanze, si sostengono a vicenda. La loro vita, troppo spesso invisibile, è segnata dalla solitudine e dallo stigma.
“Non avevo mai ascoltato una persona transessuale. Non mi erano mai state raccontate le loro storie di sofferenza, discriminazione, violenza…” — confessa don Andrea, con lucidità e semplicità disarmanti. In parrocchia, ha cominciato col celebrare la Messa per loro, con loro. Ha organizzato momenti di ascolto, pranzi comunitari, accoglienza vera.
Il racconto si intreccia con l’eco di papa Francesco, che ha ispirato molte delle scelte del parroco. Don Andrea cita spesso le sue parole: “È il primo Papa che ha accettato l’omosessualità, non in modo astratto, ma in senso di rispetto. Quando ha detto: Chi sono io per giudicare?”
Afferma Laura, 57 anni, originaria del Paraguay, che oggi che questa comunità parrocchiale “è la mia famiglia.”, ricorda Claudia che: “Francesco ci ha dato la possibilità di avvicinarci alla Chiesa. Se pensi che ci siamo sedute a tavola con un Papa… le udienze… è un miracolo! Per questo gli sono molto grata.”
E proprio papa Francesco, poco prima della sua morte, ha voluto dare un segno concreto alle persone trans di Torvaianica: ha fatto donare, attraverso l’elemosiniere vaticano, una casa di accoglienza a queste donne transgender, per offrire loro uno spazio sicuro, stabile, dove essere accolte e accogliere chi ha bisogno di aiuto e assistenza.
Il reportage è accompagnato dalle fotografie di Francesco Pistilli, che ritraggono momenti intensi che parlano di tenerezza, di coraggio, di nuova fiducia.
In un tempo in cui l’inclusione rischia di restare solo una parola, il reportage Torvaianica ci mostra che una Chiesa altra è possibile: più umana, più evangelica, più fedele allo spirito del Vangelo che dice “vieni come sei”.
Per chi volesse approfondire, il reportage è pubblicato integralmente sulla rivista Jesus, nel numero di maggio 2025.
Alcune di queste storie sono state raccolte anche nel libretto “TRANSLUCENZA. Storie di fede transgender”, curato da La tenda di Gionata, che che sarà distribuito gratuitamente in tutte le veglie e i culti domenicali per il superamento dell’omotransbifobia che avranno luogo in Italia in tutto il mese di maggio.