Il mio cammino di prete gay per l’inclusione delle persone LGBT nella Chiesa
Testimonianza di Albert Ogle* tratta da Share your Story: Gay and Lesbian Experiences of Church, pubblicato da Changing Attitude Ireland** (Éire e Irlanda del Nord), pp. 21-23, liberamente tradotta da Silvia Lanzi
Nel 1980 venni licenziato perché ero un prete gay. Essere gay era illegale in Irlanda e la Chiesa d’Irlanda era ancora molto omofoba. Nel mio colloquio finale con l’arcivescovo di Dublino, egli mi disse chiaramente che non mi avrebbe raccomandato per alcun lavoro in cui fossero coinvolti dei bambini.
Il mio solo peccato è che stavo vivendo una relazione fedele con un altro uomo da sette anni. Il mio rettore, quando scoprì che ero gay, mi sospese da tutti i miei compiti e mi dispenò persino dal salutare i miei parrocchiani. Questo mi fece davvero male, ma fece male anche alla mia congregazione. Me ne andai a Londra, come molti gay irlandesi prima di me.
Avevo sentito di quanto fosse diventata progressista la Chiesa Episcopaliana americana e, durante una vacanza a Los Angeles nel 1982, ho incontrato Marsha Langford alla mia prima parata del Gay Pride. Come presidente di Integrity, Marsha stava cercando un prete apertamente gay per iniziare un ministero con le centinaia di giovani omosessuali fuggiti da casa che arrivavano ogni anno a Los Angeles, come rifugiati dall’omofoba America centrale. Andai di nuovo quell’anno a Los Angeles e iniziai il mio ministero nel Los Angeles Gay and Lesbian Center.
Più tardi venni invitato a celebrare l’eucaristia alla chiesa di St. John, ora pro-cattedrale. Era la prima volta che celebravo in più di due anni ed ero terrorizzato. C’era qualcosa di estremamente penoso nello stare davanti all’altare come un prete e dire ancora quelle parole. Le parole di condanna dell’arcivescovo mi perseguitavano e mi sentivo così indegno. Però, circondato dai membri del capitolo losangelino di Integrity, ho condiviso la benedizione della festa d’amore e riconciliazione e questa è una delle esperienze di guarigione più profonda di cui io abbia mai fatto esperienza.
Nel 2004 ho ricevuto un invito a predicare e celebrare dalla chiesa da cui ero stato espulso, seguito dalle scuse genuine di John Neill, il mio vecchio superiore, che adesso era arcivescovo di Dublino. Due anni dopo tornai nella mia vecchia chiesa dopo vent’anni di esilio. Ha guarito una ferita ma, mentre ero lì, due buoni preti gay irlandesi se ne sono andati in Inghilterra. L’esilio continua! Ho capito ora che il mio viaggio negli Stati Uniti mi ha dato delle opportunità che molti preti gay non hanno. Integrity ha salvato il mio ministero e, grazie a questo, molti sono stati benedetti. Sebbene abbia fatto pace con il mio passato e mi sia riconciliato con i miei oppressori nella terra che mi ha dato i natali, ho capito che dobbiamo essere molto più grati per questo mistero meraviglioso, la Chiesa Episcopaliana americana. Ci sono un incredibile progresso e vitalità in questa Chiesa, che segnano il passo per tutta la Comunione Anglicana.
Quante migliaia di benedizioni sono state sottratte alla Chiesa come risultato dell’oppressione affrontata da preti come me? Se non fosse stato per Integrity e il suo meraviglioso sistema di aiuto di leader laici e religiosi, troppe vite non avrebbero conosciuto la guarigione e l’amore riconciliante di cui io ho fatto esperienza. Adesso abbiamo l’opportunità di raccontare le nostre storie, e ce ne sono migliaia. Integrity mi ha accolto spaventato e a pezzi, calunniato e umiliato, e mi ha circondato di amici di Dio. Grazie Integrity, per aver creduto in me quando io non potevo farlo. Continua la tua missione!
Domande
1. Il canonico Albert Ogle esercita un ministero per le centinaia di giovani gay che giungono a Los Angeles ogni anno. Come possiamo esercitare una cura pastorale attiva per le persone LGBT nella nostra parrocchia?
2. Quali benedizioni siano state sottratte alla Chiesa a causa del trattamento del clero LGBT? – Iniziate una discussione.
3. Il clero LGBT che vive una relazione può essere assegnato alle parrocchie?
4. Il clero gay irlandese sta andando ancora in Inghilterra. Sarebbe meglio una soluzione irlandese per un problema irlandese? Che ne pensate?
* Vice presidente di Integrity USA per gli affari interni (un’organizzazione che si occupa di inclusione delle persone LGBT nella Chiesa Episcopaliana n.d.t.). Originario di Belfast est, diocesi di Down, il canonico Albert Ogle venne ordinato per la diocesi di Connor nel 1977-1980 e servì come curato nella diocesi di Dublino nel 1980. Ampiamente rispettato come un prete pieno di talento che ha contribuito ad un dinamico ministero per i giovani e a creare una liturgia moderna a livello diocesano, la sua rimozione è stata una perdita significativa per la Chiesa d’Irlanda.
** Changing Attitude Ireland è un network di persone etero, gay, lesbiche, bisessuali e transgender, laiche e ordinate, legato alla Chiesa d’Irlanda, espressione della Comunione Anglicana nella Repubblica d’Irlanda e nell’Ulster, che opera per la piena affermazione delle persone LGBT all’interno delle Chiese d’Irlanda.
Testo originale (PDF): Share your Story: Gay and Lesbian Experiences of Church