Lazzaro alla parata del Pride (Gv 11:32-45)
Riflessioni bibliche tratte dal sito Created Gay (Stati Uniti), liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Lazzaro era malato. Gesù ricevette un messaggio che diceva che Lazzaro era malato. Non partì immediatamente per andare a trovarlo, ma aspettò due giorni. Quando arrivò da Lazzaro, questi era morto e sepolto da quattro giorni. Ecco quindi la storia presa da Giovanni 11:32-45 (dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI): “Maria, dunque, quando giunse dov’era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l’avete posto?».
Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni»
Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».
Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. Molte persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender fanno eco al grido di Maria: “Signore, se tu fossi stato con me, questo non sarebbe successo. Non sarei nato omosessuale.” E la risposta del Figlio di Dio è la stessa di quando il Suo amico è morto. Gesù si commuove profondamente.
Forse sentite il richiamo di Dio ad essere più aperti, ad uscire dallo sgabuzzino. Il tempismo è importante. Gesù ha pianificato i tempi del suo miracolo. Lazzaro è risorto a nuova vita al momento giusto. Voi potete pianificare i tempi del miracolo del coming out. Uscite allo scoperto solo quando siete sicuri.
Questa è la settimana del Pride, durante la quale gay, lesbiche, bisessuali e transgender festeggiano se stessi. Il Pride è un periodo in cui diciamo a familiari, amici, colleghi, fratelli e sorelle di chiesa e conoscenti LGBT “Siamo fieri di voi, e siamo lieti che facciate parte della nostra vita.”
La settimana del Pride, per me, è molto di più di una celebrazione dei figli LGBT di Dio. Per me il Pride è un periodo in cui celebriamo la presenza nella nostra vita di tutte le persone che hanno degli sgabuzzini chiusi. Durante il Pride affermiamo il valore e l’importanza come figli di Dio di chiunque abbia degli sgabuzzini chiusi o li abbia aperti e si sia liberato.
Le persone LGBT spesso vivono dentro sgabuzzini di vergogna, paura e isolamento. Possono essere terrorizzati all’idea di dire chi sono persino con gli amici più cari. La paura di essere rifiutati da Dio e dal Suo popolo, oltre che il rifiuto di se stessi, rendono difficile anche pronunciare a parola “gay”, la parola “lesbica”, la parola “bisessuale” o la parola “trans”.
Viene spesa molta energia emotiva nel tentativo di nascondere la realtà del proprio essere. Voi persone eterosessuali potete avere un’idea di cosa questo significhi se vi fermate un attimo e usate l’immaginazione. Per un minuto fate finta che essere eterosessuali, avere un o una partner eterosessuale, avere figli e nipoti sia considerato immorale.
Non potete far sapere a nessuno di avere un/a partner, dei figli e dei nipoti. Nessuno dei vostri amici deve saperlo. Nessuno al lavoro deve saperlo. E in nessun caso la gente che vedete in chiesa deve scoprirlo. Per quanto pensate di poter mantenere il segreto? Quanto sarebbe difficile passare un giorno senza mai nominare il/la partner, i vostri figli e i vostri nipoti? Immaginate di farlo per un mese. Alcuni LGBT hanno vissuto in un tale livello di segretezza per anni.
Il canone di affitto degli sgabuzzini è alto. David Scasta, professore di psichiatria alla Temple University, scrive: “Le persone omosessuali in grado di riconoscere e affermare il proprio orientamento sessuale con se stessi e gli altri tendono ad essere più felici, più in salute e più capaci di stringere e sviluppare relazioni sociali di quelle che vivono nel segreto.” (David Scasta. “Issues in Helping People Come Out.” Journal of Gay and Lesbian Psychotherapy. Vol 2 (4), 87).
Tentare di stilare una lista esaustiva dei gruppi che tendono a stare nascosti è difficile: la lista potrebbe essere lunga. Alcune persone che tendono vivere dentro lo sgabuzzino possono sperimentare le seguenti condizioni:
Malattie fisiche o mentali
Difficoltà fisiche o mentali
Disturbi del comportamento
Disturbi medici
Dipendenze
Incapacità a leggere
Disturbi dell’apprendimento
Deficit dell’attenzione
Avere vissuto guerre o disastri naturali
Avere vissuto violenze fisiche, emotive o spirituali
Ambiente famigliare sfavorevole
Avere cambiato religione di recente
Lazzaro era nello sgabuzzino della morte. Dio il Figlio lo ha chiamato fuori. E Lazzaro è venuto fuori per vivere una vita nuova, una vita intensa e profonda come probabilmente non l’aveva mai vissuta. Oggi il Messia se ne sta alla porta dello sgabuzzino della vostra vita. E le lacrime del Figlio si mischiano alle vostre, alle vostre lacrime di solitudine, isolamento, odio per voi stessi, rabbia e dolore. Poi il Salvatore chiama “Vieni fuori!”. E voi balzate fuori dallo sgabuzzino, ancora legati dai vostri lacci. Su richiesta del Figlio, i lacci che vi tengono legati vengono sciolti. Fate un passo in avanti, liberi di vivere la vita come non avete mai fatto prima.
Mentre uscite allo scoperto notate come alcuni abbiano paura, qualcuno sia arrabbiato e altri siano pronti ad accogliervi. Improvvisamente capite di non essere soli. Altre persone hanno fatto lo stesso passo. Le persone che vivevano nello stesso sgabuzzino gioiscono nel vedervi liberi di vivere. Vi si affollano intorno freneticamente, abbracciandovi e congratulandosi. Vi vengono offerti l’amore, il sostegno e l’incoraggiamento che nello sgabuzzino vi erano negati.
La vergogna e l’imbarazzo se ne sono andati. Vi guardate attorno e siete eccitati nel vedere tante persone proprio come voi. Capite che non c’era bisogno di vergognarsi. Siete battezzati per immersione nell’amore di Dio. E come in occasione del battesimo di Gesù, possiamo udire la voce di Dio che proclama “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:16-17). Lo Spirito discende come una colomba e voi fate esperienza dello shalom, una pace come mai l’avete sentita nella vostra vita. Quando vi guardate, capite che siete stati trasformati. Attraverso ogni ferita, attraverso ogni cicatrice, brilla la luce. Si può vedere in ogni ferita e cicatrice il Cristo crocifisso e risorto. La forza guaritrice che ha trasformato ogni ferita dolorosa in una lente d’ingrandimento che mostra l’amore di Dio comincia a toccare la vostra vita e quella di chi vi sta attorno.
La sfida del Pride è essere aperti e trasparenti, così che nelle nostre vite sia visibile la gloria di Dio. Quando si vede la gloria di Dio risplendere nelle nostre vite trasparenti, il mondo è cambiato, una vita alla volta.
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Testo originale: Lazarus in the Pride Parade