Il Sinodo della Chiesa luterana italiana decide di benedire le coppie etero ed omosessuali in comunione di vita
Comunicato, Ufficio Stampa della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), 14 maggio 2011
Compito di una Chiesa è quello di accompagnare le persone in tutti i modi di vivere. Con la benedizione di Dio le persone possono sentirsi creature amate e accettate indipendentemente dal giudizio altrui.
Si avvia alla conclusione, con la celebrazione del Culto domani (ndr 15 maggio 2011), il Sinodo annuale della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), ente ecclesiastico che riunisce le comunità luterane dell’intera penisola e i cui rapporti con lo Stato italiano sono regolati dall’Intesa siglata nel 1993.
Il Sinodo ha approvato la relazione della Commissione Sinodale per la benedizione di persone etero ed omosessuali in comunioni di vita particolari: la relativa mozione è stata, infatti, approvata dall’Assemblea e sarà così possibile in Italia la benedizione delle persone in unioni di vita non tradizionali, anche omosessuali, sul solco dell’apertura in linea di principio espressa già dal Sinodo 2010.
Con l’approvazione della relazione, frutto di un anno di lavori della Commissione Sinodale, la CELI prende una posizione nel solco del processo che è stato avviato nel 2007 dalla FLM (Federazione Luterana Mondiale), con il documento di Lund “matrimonio, famiglia e sessualità”.
“Come si legge nella relazione – spiega Christiane Groeben, Presidente del Sinodo e della specifica Commissione Sinodale – la molteplicità dei modi di vivere e delle relazioni che si conoscono oggi è conseguenza della fragile esistenza umana.
Uomini e donne sono alla continua ricerca di forme di relazione stabili e sostenibili. Il matrimonio rappresenta una forma centrale fra queste.Oltre al matrimonio esistono però altri modi di vivere la sessualità in maniera responsabile. Anche l’omosessualità è una delle espressioni della sessualità e gli omosessuali non inventano il loro orientamento ma lo trovano.
E il compito della Chiesa è quello di accompagnare le persone in tutti i modi di vivere, siano esse etero o omosessuali”
La benedizione potrà essere impartita solo alle coppie etero od omosessuali che vivano la propria relazione in modo responsabile e cioè con volontà, continuità, fiducia e assenza di violenza.
E soltanto nel caso in cui ricorrano tutte le tre seguenti condizioni: uno dei due partner sia membro della CELI o di altre Chiese con cui la CELI ha la piena comunione ecclesiale, la presidenza ecclesiastica della Comunità d’appartenenza abbia dato il suo benestare e il titolare della sede pastorale abbia espresso il consenso.
La benedizione – che ha sempre origine da Dio e che consente alle persone di sentirsi creature amate e accettate indipendentemente dal giudizio altrui – avverrà con culti pubblici o nell’ambito di culti pubblici, anche se con una forma liturgica nettamente differente da quella del matrimonio.
“Non si deve confondere il significato comune della benedizione con quello ecclesiastico – aggiunge Holger Milkau, Decano della CELI – Non si tratta di benedire comportamenti e relazioni umani, ma di incoraggiare e rafforzare le persone nel proprio percorso di vita per percepire quest’ultima con gratitudine.
La benedizione all’inizio del cammino comune deve donare a queste coppie la forza di vivere il loro rapporto in maniera eticamente responsabile e con il sostegno di Dio.
La Bibbia ci insegna che l’azione di Dio, la sua benedizione, è più forte della paura e della morte e questo vale per tutti incondizionatamente, a prescindere dal loro modo di vivere, dall’essere etero o omosessuali ”
Con la benedizione la Chiesa esprime la piena accettazione di tutti coloro che benedice e della loro unione.
La relazione della Commissione ha altresì evidenziato l’interpretazione spesso acritica, o peggio strumentale al rafforzamento di un pregiudizio, delle Scritture: perché, se è vero che in alcuni passi la Bibbia condanna nettamente l’omosessualità, il concetto d’omosessualità di quel tempo – spesso sinonimo di prostituzione cultuale pagana e idolatria – è completamente diverso da quello attuale con cui oggi si indica l’orientamento di individui liberi, con pari diritti e che vivono la propria sessualità in maniera responsabile.
In ultimo, la Commissione Sinodale ha voluto riconoscere il valore della ricerca scientifica esistente, sia in ambito psicologico sia in quello sociologico, nonché la posizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che concorda nel negare l’omosessualità quale forma malata di sessualità.
Al centro dei lavori del Sinodo, c’è stato inoltre l’esame della relazione della Commissione “Corpo Pastorale”: è stata approvata la mozione che prevede un percorso graduale, attraverso un’accurata pianificazione organizzativa e secondo modalità che saranno definite, alla costituzione di un Corpo Pastorale integralmente interno alla CELI.
Finora, infatti, la quasi totalità dei pastori alla guida delle comunità luterane in Italia proviene dalla Germania, inviati dalla EKD (la Chiesa Evangelica in Germania) con mandati a tempo determinato. La formazione di pastori “italiani” con incarichi a tempo indeterminato, anche mediante il sostegno agli studenti in teologia, potrà garantire una maggiore continuità all’azione pastorale.
Durante il Sinodo di Roma sono stati, infine, esaminati e discussi altri temi, tra cui: la rendicontazione dell’operato del Concistoro, organo governativo della CELI, il dialogo avviato con la Chiesa Cattolica per l’auspicata definizione di una liturgia comune relativa alla celebrazione di matrimoni interconfessionali luterano-cattolici, e le relazioni sulle attività promosse o partecipate dalla CELI e/o dalle singole Comunità: la Rete delle Donne, la Scuola di Santa Maria La Bruna, il Centro Idelmo Poggioli a Torre Annunziata, la Cura d’anime nelle carceri, l’Accademia delle Comunità, il centro ecumenico di studi Centro Melantone, la casa editrice Claudiana, la rivista Miteinder/Insieme e altri ancora.