Il Vaticano e l’effetto boomerang per il rifiuto dell’ambasciatore gay
Articolo di Gian Guido Vecchi pubblicato sul Corriere della Sera” l’11 aprile 2015
Dietro il «no comment» vaticano sul caso Stefanini — l’ambasciatore designato da Parigi che per i media francesi non avrebbe il gradimento della Santa Sede perché gay — c’è un caso che appare senza precedenti e sta creando imbarazzo Oltretevere. In casi simili non c’è mai un «no» ma un’assenza di risposta. Si dice comunque che la procedura «è ancora in corso». La regola non scritta è che gli ambasciatori non siano in situazioni «irregolari» per la Chiesa o ne avversino le posizioni: è capitato non arrivasse il «sì» perché divorziati, legati in un’unione civile gay, abortisti. Ma Stefanini non è in situazione «irregolare». Cattolico praticante, sostenuto dal cardinale Vingt-Trois, non ha contratto matrimoni o unioni e non è un attivista gay. All’esterno, come ostacolo, appare solo l’«orientamento».
Gli avevano chiesto un passo indietro, in Vaticano può aver giocato il timore di un uso politico della nomina. Ma ora, con il Giubileo della Misericordia, si rischia l’effetto boomerang. E non sarà facile uscirne: «La cosa è precipitata, tutto diventa più difficile».