Il Vescovo Gaillot: “La precarietà minaccia la famiglia, non il matrimonio gay”
Articolo di Judith Silberfeld pubblicato sul portale Yagg.com (Francia) il 1 ottobre 2015, liberamente tradotta da Marco Galvagno
Il sinodo dei vescovi iniziato domenica 4 ottobre proseguirà per tre settimane fino al 25 ottobre. Tra i temi che dovranno affrontare i vescovi, che l’istrumentum laboris chiama con pudore le “contraddizioni culturali”, troviamo il “diritto al figlio”, il “riconoscimento delle coppie dello stesso sesso”, l’affermazione secondo la quale l’intimità personale e affettiva devono affermarsi in una dimensione caratterizzata dalla “diversità biologica tra uomo e donna”.
È in questo contesto che monsignor Gaillot, destituito nel 1995 e alla guida del diocesi fantasma di Partenia, ha concesso un’intervista al (giornale francese) “Le point”.
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Dalla prima domanda monsignor Gaillot entra nel nocciolo del problema: “Speriamo che vengano prese alcune decisioni e che si vada verso una maggiore apertura. So che vi sono forti resistenze in seno alla chiesa, ma è importante aprire nuove strade. Il ruolo della chiesa è quello di accompagnare e di sollevare le persone non di imporre loro nuovi pesanti fardelli. Non siamo qui per dettare legge. Bisogna poter dare una chance a un secondo matrimonio.
Allo stesso modo la società ha dato più spazio ai diritti degli omosessuali, è una bella evoluzione. Gli omosessuali non sono appestati, hanno diritto di cittadinanza. Ci sono tra di loro cristiani che chiedono una benedizione. È importante, un riconoscimento. Due persone che si amano, è questo ciò che conta, non possiamo opporci”.
E prosegue “ Non sono il matrimonio dei gay o l’accoglienza dei divorziati che distruggeranno la famiglia tradizionale. Ciò che mina la coppia sono la disoccupazione, la precarietà, la prigione. Il matrimonio omosessuale non è una minaccia per la famiglia tradizionale.”
Nel novembre del 2014 Jacques Gaillot aveva scritto a papa Francesco per incoraggiarlo ad aiutare la chiesa cattolica ad essere al passo con i tempi. Il 1 settembre in compagnia di Daniel Digou, parroco della chiesa di Saint Merry di Parigi è stato ricevuto dal papa.
“Gli ho detto che mi capitava di benedire coppie di divorziati risposati o anche coppie gay” ha raccontato al settimanale Le Point ed ha aggiunto” se benediciamo i muri delle case possiamo anche benedire le persone”. Questa frase ha fatto sorridere il papa che ha proseguito sulla stessa linea ”La benedizione di Dio è per tutti”.
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Testo originale: Le mariage des couples homos «n’est pas une menace pour la famille traditionnelle» selon Mgr Gaillot