In cerca di una spiritualità omosessuale
Diverse sono le ragioni alle quali si ricorre, ad esempio il fatto che la spiritualità sia qualcosa di così intimo da vivere, perciò, in modo diverso, secondo le caratteristiche personali. Soprattutto quando queste caratteristiche si trasformano in un segno di identità rilevante all’interno della società.
Certamente, le nostre particolarità ed esperienze ci segnano al momento di vivere la fede; tuttavia, da protestanti non possiamo ignorare l’importanza determinante che la Bibbia ha in tutto questo. Qui c’è la grande difficoltà, giacché il testo biblico è chiaramente eteronormativo.
Inoltre, dovremmo riconoscere che l’eteronormatività non è l’unica difficoltà per il credente di oggi nell’avvicinarsi alla Bibbia, ne esistono altre come l’androcentrismo, che non ha impedito alle donne di articolare la propria visione particolare di Dio in una forma chiara e comprensibile, a beneficio dei credenti. Potremmo noi fare la stessa cosa?
Un altro dei grandi problemi riguardanti questo tema è che ci scontriamo su una struttura religiosa fortemente eterosessista, che resiste ad ogni discussione e che ci ricorda che l’esistenza di una spiritualità cristiana omosessuale forza eccessivamente i principi della scrittura. Dinanzi a questa opinione sarebbe bene ricordare che nessuno è libero dall’ideologia e che l’unica maniera di criticare una di esse è mettersi nell’altra.
Soltanto la teologia derivante da un’esperienza omosessuale è influenzata dal suo contesto? Così poco rilevante è quella eterosessuale? Si potrebbe affermare chiaramente che alcuni principi cristiani, considerati inamovibili, non sono stati influenzati dal loro genere o orientamento sessuale? Mi riesce difficile credere che soltanto le persone eterosessuali abbiano la capacità di leggere il testo biblico in maniera neutra e pura.
L’eteronormatività è una costruzione sociopolitica che, come molte altre, percorre la Bibbia dall’inizio alla fine. Per questo, come abbiamo già detto, determina l’esperienza cristiana protestante. Come disfarsene? Come liberare il testo biblico da questa zavorra?
Una interpretazione derivante da un’esperienza omosessuale non esalterebbe la condanna rispetto alla sofferenza; piuttosto, denuncerebbe l’utilizzo del nome di Dio da parte della religione per esercitare un controllo sociale a favore degli interessi della maggioranza; per passare, poi, a rendere degne tutte le persone assassinate, torturate o rifiutate, a causa dell’influenza di testi come questo, nel corso della storia.
Qualcosa di simile a ciò che già prima aveva annotato, in modo opportuno, la teologia femminista: “quando Dio è visto come un uomo, gli uomini sono presentati come Dio”. Cosa alla quale, evidentemente, ci opponiamo.
Dinanzi a questa appropriazione illegittima, non credo che la persona omosessuale debba arrendersi e, al leggere testi come: “E uno dei suoi discepoli che Gesù amava, stava adagiato accanto a Gesù”, possa rallegrarsi vedendo come il Cristo non rinunciò ad amare le persone del suo stesso sesso e amò in maniera diversa persino uno dei suoi discepoli.
Per cui, la diversità deve essere una caratteristica irrinunciabile della spiritualità omosessuale ben intesa. E, in secondo luogo, perché mai bisogna dimenticare che anche la nostra interpretazione è parziale, condizionata ed esposta a correzioni. Nessuno può proporre un’interpretazione definitiva della Bibbia. Quindi, dovremmo essere più che conformi ad una che illumini la nostra vita giorno dopo giorno.
Essendo, comunque, coscienti di tutti i limiti, è necessario riaffermarsi nel senso principale che, attualmente, ha una spiritualità omosessuale, cioè quello di enfatizzare l’esperienza di liberazione dinanzi a coloro che pretendono che viviamo oppressi. Lavorando, nei limiti delle nostre possibilità, per espandere all’infinito gli ambienti dove poter vivere più liberamente.
Qualcosa che possegga un senso nettamente evangelico, perché il punto di partenza di qualsiasi spiritualità cristiana è la libertà.
Solo con essa possiamo avvicinarci all’eteronormatività del testo biblico per smascherarla, per dire che questa costruzione umana non ha nulla a che vedere con Dio. Essa ci rende schiavi, Dio ci libera.
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* Carlos Osma è membro della Chiesa evangelica spagnola di Barcellona
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Testo originale: En busca de una espiritualidad homosexual