Ipapante. La festa dell’incontro tra il desiderio e il desiderato
Riflessioni di Luigi Testa*
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore. (…) C’era un uomo di nome Simeone (…) che aspettava il conforto d’Israele. Mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù, lo prese tra le braccia e benedisse Dio (Lc 2,22 ss)
In Oriente, la festa (della Presentazione al Tempio) si chiama Ipapante, “incontro”.
L’incontro tra il nuovo e il vecchio; tra il compimento e l’attesa; tra il desiderio e il Desiderato; tra lo Sposo e la sposa.
«Adorna thalamum tuum – Prepara la camera da letto», canta la liturgia, perché è arrivato il momento degli abbracci e dell’intimità.
Tu vieni sempre così, a cercare intimità. Vieni sempre a riempire le mie braccia, come quelle di Simeone – a prendere la forma del mio abbraccio.
Vieni sempre a guarire il mio desiderio. Vieni a stare sempre con me.
E ora che sei tutto mio, io per sempre nel tuo seno, staremo per sempre, insieme, nel seno del Padre. Io e te. Al calduccio.
* Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org