James Alison e i gay cattolici italiani. Un’incontro da non dimenticare
Articolo di Roberto tratto da Acqua di fonte numero 45 del Dicembre 2007
James Alison, sacerdote e teologo inglese autore di Fede oltre il risentimento, ha incontrato i gay cristiani del gruppo La Fonte di Milano, per confrontarsi con loro. “Sentendolo parlare della Messa (gay) a Soho, delle varie iniziative a Londra, dei rapporti con la gerarchia, mi è sembrato che la diocesi di Milano e quella di Westminster non sono poi così lontane o così diverse.
Lì come qui ci sono a volte ostacoli, persone che fanno fatica a capire, altre che arrivano ad essere intolleranti. Ma le comuni esperienze sembrano confermare che, magari lentamente, il bene si diffonde da sé”.
“Ma se scrivessimo a James Alison per dirgli che stiamo seguendo il suo libro durante gli incontri? Magari potremmo anche invitarlo…”. L’entusiasmo con cui un amico proponeva questa iniziativa non suscitò lo stesso trasporto da parte mia. Forse faccio parte di quella categoria di persone che credono, come diceva Domenico, che gli autori dei libri siano dei “mostri sacri” inavvicinabili, che non hanno mai il tempo per certe cose.
La proposta fu comunque allargata al solito gruppetto di amici e poi all’intero gruppo (ndr de la Fonte, cristiani omosessuali di Milano).
Il tempo di scambiarci qualche mail (rigorosamente dall’ufficio!) per buttar giù uno scritto in un inglese decente e… fare clic su Invia. Forse nemmeno il più ottimista di noi si sarebbe aspettato di ricevere l’entusiastica risposta già il giorno dopo.
E non solo James aveva gradito il nostro messaggio, ma aveva già fatto un giro nel nostro sito, verificando le date degli incontri e ipotizzando addirittura di partecipare a quello del 18 novembre! Nonostante l’iniziale incredulità tutto si è realizzato in un attimo e la sera del suo arrivo a Milano il solito gruppetto di amici stava già al ristorante per una simpatica cena di benvenuto.
Sono stati quattro giorni piacevoli, all’insegna della familiarità. In un certo senso era come se ci conoscessimo già da tempo e si è unito a noi nelle nostre cose di sempre: una cena a casa tra amici, una serata all’Elephant a bere qualcosa e a fare quattro o quattromila chiacchiere… e poi la domenica all’incontro, svoltosi grosso modo come sempre, ma sicuramente arricchito dalla sua presenza tra noi e dalla sua testimonianza.
Credo che se il tempo lo avesse concesso avremmo continuato a fare domande ad oltranza. Personalmente sentendolo parlare della Messa a Soho, delle varie iniziative a Londra, dei rapporti con la gerarchia, mi è sembrato che la diocesi di Milano e quella di Westminster non sono poi così lontane o così diverse.
Lì come qui ci sono a volte ostacoli, persone che fanno fatica a capire, altre che arrivano ad essere intolleranti. Ma le comuni esperienze sembrano confermare che, magari lentamente, il bene si diffonde da sé.