La Chiesa di Scozia nomina un pastore “apertamente gay”. Cronistoria di un cambiamento epocale

Il Reverendo Scott Rennie, pastore protestante “apertamente gay” della Chiesa di Scozia è stato chiamato nella parrocchia di Aberdeen la sera scorsa (ndr il 23 maggio 2009), sostenuto dall’Assemblea Generale di Kirk, che si è opposta così, secondo i suoi sostenitori, alla campagna di “contestazione e intolleranza” avviata contro di lui.
Il pastore Rennie, che in precedenza era di servizio alla Cattedrale di Brechin, ha ricevuto un caloroso benvenuto dalla grande maggioranza della sua congregazione nella Queen’s Cross Church di Aberdeen.
La sua nomina era stata sostenuta anche dal presbiterio locale. Ma una minoranza di attivisti conservatori anti-gay della Chiesa hanno provato a opporsi con delle richieste, poi respinte dal supremo corpo legislativo della chiesa di Kirk.
Poco prima delle ore 23.00 di sabato 23 maggio 2009, gli oppositori del pastore Rennie hanno perso al voto durante l’Assemblea della Chiesa di Scozia tenutasi ad Edimburgo, dopo che è fallita la soluzione “dissenso e reclamo”, in cui più di 320 membri hanno sostenuto la decisione presa dal Presbiterio.
Nella mattinata di ieri, il Reverendo Scott Rennie, 37 anni, ha spiegato che ci sono stati “molti” pastori omosessuali nella Chiesa e ha rifiutato i reclami secondo cui la sua sessualità fosse incompatibile con la fede biblica, intesa nel modo corretto, inoltre spera che “giustizia sarà fatta” per le altre persone gay all’interno della Chiesa.
Il Reverendo Sigrid Marten di Edimburgo ha affermato ad Ekklesia, subito dopo il voto, che i sostenitori di Rennie si sentivano sollevati e grati, non trionfanti. Sebbene le campagne contro il pastore Rennie furono intraprese soltanto per la sua omosessualità, secondo un’ottica religiosa si è cercato di descrivere la sua nomina come una questione tra “liberali contro conservatori”, ma i suoi sostenitori erano in numero considerevole anche nell’ala conservatrice della Chiesa di Scozia.
Undici organizzazioni hanno sostenuto una dichiarazione evangelica di conferma al ministero delle persone gay nella Chiesa. Circa 400 ministri di Kirk hanno firmato una petizione contro il pastore Rennie, ma la grande maggioranza si è rifiutata di farlo, nonostante la forte campagna in corso.
La decisione presa dall’Assemblea non riguardava in particolare la questione della sessualità, ma piuttosto la correttezza della decisione presa dal Presbiterio locale di Aberdeen (ndr sulla designazione del pastore gay a ministro della comunità). La votazione finale è stata di 326 a 267.
I conservatori hanno anche avanzato la proposta di porre fine al ministero gay di Kirk, ma ciò non è stato dibattuto stasera. È stato rinviata alla sessione di lunedì, 25 maggio, dopo le 16.00. Anche se questa proposta dovesse passare, necessiterebbe che la maggioranza dei 48 Presbiteri la approvasse, con un procedimento lungo un anno.
Alcuni affermano di non essere per niente soddisfatti della votazione di lunedì ma sperano che la decisione della sera prima siaà un punto di svolta su un argomento spesso fonte di astio, ma vorrebbero guardare in modo deciso verso la “generosità del Vangelo” e non a quello che un critico su Radio 4 della BBC ha definito come “intolleranza spacciata per dottrina”.