La mia vita a Pavia tra “fede cattolica” ed “omosessualità”
Lettera di Emanuele Macca tratta da La Provincia Pavese, 20 ottobre 2011, p.12
Sono un gay cattolico che vive a Pavia da più di 15 anni e posso testimoniare quale grande dono siano per me gli incontri presso i gruppi di gay credenti.
Spesso alcuni attivisti dell’associazionismo gay mettono in dubbio il senso di questi gruppi; mentre all’interno della Chiesa Cattolica essi sono per lo più accettati o tollerati ma non valorizzati.
Stando in mezzo a due istituzioni spesso in lotta tra di loro, un gay cattolico vive una doppia difficoltà, come gay tra i cattolici e come cattolico tra i gay. Centrale per me è stato mettere tra parentesi il conflitto istituzionale e partire dalla qualità delle relazioni basate sulla trasparenza (nella mia famiglia e nella società).
Credo che un simile percorso possa essere uno strumento di crescita per tutti: per noi gay cattolici con o senza ruoli istituzionali nella Chiesa, per i genitori, per l’associazionismo gay e, non ultimo, per quella grande famiglia che per un credente è la Chiesa stessa.