La mostra “vade retro” a Firenze. Gioca con i fanti, ma lascia state i santi!
Una riflessione di Lucio
Ho visitato a Firenze la discussa mostra "Vade Retro. Arte e omosessualità" e "non mi so spiegare l’origine dello scandalo: oscenità? Ma dove? Vilipendio della religione? quando mai? Per me sono evidentemente dei pretesti: lo scandalo è nella parola “omosessualità” che non deve neanche essere pronunciata: è un delitto nefando (ne-fandum, da non dire!), una visibilità non tollerata".
Ho visitato domenica la mostra: “Vade retro: arte e omosessualità” (alla Palazzina Reale, praticamente nella stazione di S.M. Novella di Firenze), un po’ mosso dall’interesse, un po’ dallo scandalo suscitato.
Non sono un esperto di arte moderna, ma mi interessa e mi diverte e, quando posso, vado anch’io a vedere! Avevo dei pregiudizi negativi riguardo a questa mostra (inclusa l’antipatia viscerale per l’organizzatore Sgarbi); non capivo cosa significasse il titolo: arte di artisti omosessuali, con soggetti omosessuali, vista con gli occhi di omosessuali, e in ogni caso: aveva un senso questa classificazione? Vista la mostra, non ho ancora capito la risposta. Mi pare gli organizzatori intendano, in genere, opere “ di figura” (ritratti, situazioni) con una atmosfera più o meno omo.
Si va da opere d’ inizio secolo (le famose foto siciliane del barone Von Goeden, agli schizzi di De Pisis) attraverso gli anni 80 (tra i più famosi le foto di Mapplethope, di Bruce Weber e i disegni di Tom of Filand) fino ad artisti contemporanei che fanno la parte del leone.
Sono dipinti, sculture, foto e video; non ci sono tantissime opere,: in un’ oretta ho “visto” tutto. A me alcune opere sono piaciute e le ho trovate significative e originali.
Se ne potrebbe parlare, anche confrontando con quello che si è visto alla recente biennale di Venezia (chiusa la settimana scorsa), ma non mi pare questo il luogo.
Ma questa mostra è diventata famosa per altri motivi! La notorietà, ahimè, le è venuta dalla censura: la mostra, organizzata da Vittorio Sgarbi (che comunque non è il curatore) assessore alla cultura di Milano, è stata bocciata da Letizia Moratti, sindaco di Milano, ed altri; per cui a Milano non si è aperta e ha trovato “rifugio politico” a Firenze, dove ha comunque suscitato un po’ di polemiche, ma per lo meno la si è potuta vedere! E brava Firenze! Sulla coerenze di Moratti e Sgarbi, che continuano imperterriti a essere insieme sindaco e assessore della “capitale morale” d’Italia, non so cosa dire!
Vista la mostra, non mi so spiegare l’origine dello scandalo: oscenità? Ma dove? Vilipendio della religione? quando mai? Per me sono evidentemente dei pretesti: lo scandalo è nella parola “omosessualità” che non deve neanche essere pronunciata: è un delitto nefando (ne-fandum, da non dire!), una visibilità non tollerata.
Il pretesto concreto ( il “casus belli” mi verrebbe da dire), è una terracotta policroma che ritrae un vecchio travestito che sorride ammiccando: è palesemente un ritratto di Benedetto (o comunque gli è molto simile: il titolo è Miss Kitty). E’ una opera che a me è piaciuta: l’ho trovato ironica, un po’ triste e sottilmente inquietante; è una opinione personale; ma di sicuro non può essere considerata blasfema! Mi piacerebbe quindi capire i motivi della censura!
Il tutto è estremamente grave: basta, in Italia, toccare anche l’immagine del papa per essere fulminati! Non nominare il papa invano! Primo comandamento! E non c’è neppure bisogno dell’intervento ufficiale ecclesiastico: ci pensano i politici a intervenire sdegnati a difesa dei valori “cristiani”.
Gioca con i fanti, ma lascia stare i santi, come il vecchio proverbio! Povero Cristo ! E’ diventata una cosa scontata e a cui ci siamo abituati, questo blasfemo uso del cristianesimo per sporchi interessi di potere. La domanda che mi faccio, e che faccio a voi, è questa: stare zitti ed essere ormai “rassegnati” non è una grave forma di complicità? Ma, d’altra parte, come reagire in maniera efficace?
Penso alla magnifica (a giudizio di tutti i critici) installazione di Maurizio Cattelan ( uno dei grandi artisti italiani contemporanei, che non a caso non vive più in Italia) con la meteorite che entrava dal soffitto e colpiva papa Giovanni Paolo II, e alle polemiche suscitate ( senza però ottenere allora la rimozione dalla Biennale). Forse ancora una volta ci salveranno gli artisti?
VADE RETRO – Arte e Omosessualità da Von Gloeden a Pierre & Gilles
Firenze – Palazzina Reale, piazza Adua 50 | dal 27 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008
Orario: da martedì a giovedì dalle 14.00 alle 22.00; venerdì, dalle 14.00 alle 24.00; sabato e domenica, dalle 11.00 alle 22.00; lunedì chiuso
Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 euro