La nostra famiglia è possibile, perché l’amore può tutto
Testimonianza di Sara e Federica*, lesbiche credenti
Io 23 anni, lei 31. Ci siamo conosciute due anni e mezzo fa e, sebbene non avessimo voglia di instaurare relazioni in quel periodo, l’amore è stato più forte di noi: ci siamo innamorate e non ci siamo più lasciate. Abbiamo confrontato i nostri percorsi da lesbiche credenti, molto simili: sensi di colpa, problemi di accettazione, il rifiuto, rabbia verso Dio che ci aveva creato così, “diverse”, impossibilitate a realizzare un progetto di famiglia che volevamo tanto entrambe, anni passati a chiedersi “Perché a me? Cosa ho fatto di male per meritare questo?”. Ci sentivamo ingannate e frustrate per una situazione che non avevamo scelto e che volevamo a tutti i costi cambiare.
Io personalmente non concepivo un Dio che mi aveva creato diversa, per poi dovermi giudicare. Mi pareva inaccettabile e mi sono allontanata dalla Fede. Poi lentamente abbiamo intrapreso la strada dell’accettazione, io non l’ho ancora conclusa. Oggi sono certa che Dio mi ama e farmi incontrare lei è stato il dono più grande che potesse farmi.
Ho conosciuto prima sua madre, che mi adora, nonostante il percorso anche per lei non sia stato facile. Poi suo padre, solo l’estate scorsa, ma è andata abbastanza bene. Lo sa tutta la sua famiglia o quasi.
Ho fatto il coming out con mia madre un mese dopo averla conosciuta e scoppiò l’inferno: mi diede della malata, anormale: “forse se tu me l’avessi detto prima avremmo potuto fare qualcosa per evitarlo”.
Ora le cose vanno meglio: io e mia madre stiamo lentamente rimettendo insieme i pezzi del nostro rapporto. Lei vuole il mio bene, solo che non sa ancora qual è.
Mio padre, ho scoperto, lo sa da sempre e mi ha accettata da subito. Questo mi ha riempito il cuore.
Io e lei non viviamo ancora insieme, ma speriamo di farlo presto. Quando stiamo insieme passiamo molte ore a sognare, progettare, condividere. Amiamo uscire e organizzare cene con gli amici, stare sul divano abbracciate a guardare un film… Io non so come si possa pensare che un rapporto così sia spregevole, contro natura. Stare con lei è per me la cosa più naturale del mondo, come respirare.
“Come può esserci male in questo, come può essere sbagliato un amore così che ti strappa il cuore e ti si blocca la gola perché non si può che sussurrarlo… Non c’è male, non c’è peccato, non c’è bruttezza in questo, ma solo luce, calore, amore.”
Adoro quando mi fa gli scherzi, adoro quando giochiamo a fare la lotta e poi finiamo per baciarci. Amo farla ridere con le mie espressioni buffe, ha una risata così limpida, non so cosa darei per vederla ridere in ogni momento.
Abbiamo amici gay e lesbiche, ma anche molti amici etero i quali ci dicono: “Siete un modello per noi!”
Questo ci commuove e mi fa capire che l’amore, quando è puro e vero, è senza peccato. Per questo diciamo: un’altra famiglia è possibile! E non vogliamo dire che non sia diversa da quella etero, probabilmente la è. Siamo però stufe che la differenza sia vista come un deficit. Le differenze arricchiscono e quando la gente capirà questo, saremo già a metà del lavoro.
“Voglio guardare il mondo attraverso i tuoi occhi, voglio specchiarmi in tutti i riflessi di ogni mare, di ogni fiume, per vedere attraverso di loro, noi abbracciate, noi innamorate, noi cambiate, magari invecchiate, ma sempre noi… Un’unica anima, una sola persona, un unico immenso amore”.
* Nomi di fantasia.