La pastorale per le persone omosessuali compie 25 anni nella Diocesi cattolica di Los Angeles
Articolo di R.W. Dellinger pubblicato sul settimanale cattolico Tidings (Stati Uniti) il 12 maggio 2006, liberamente tradotto da Alberto Sonego
Nel febbraio 1986, alla fine di una celebrazione di 40 ore nella Chiesa del Blessed Sacrament a Hollywood, l’arcivescovo Roger Mahony annunciò la formazione del dicastero parrocchiale dei cattolici gay e lesbiche (MLGC, Ministry with Lesbian and Gay Catholics), che fu poi chiamato Communidad.
L’arcivescovo disse che l’obiettivo del nuovo dicastero era quello di “forgiare uno spirito di comunità e di fratellanza presso gli omosessuali cattolici affinché possano offrire e ricevere un supporto reciproco per vivere la loro vita di fede con la chiesa”. Lo scorso sabato sera, circa 500 gay e lesbiche cattolici, insieme a parenti ed amici, hanno festeggiato l’ anniversario della fondazione della MLGC nella stessa chiesa, a Hollywood.
“L’arcidiocesi di Los Angeles è benedetta in molti modi, tutti meravigliosi, attraverso il lavoro e la leadership dei collaboratori a quest’importante dicastero,” ha detto padre Brian Doran della Santa Chiesa degli Angeli del Deaf, che ha presieduto la liturgia di 90 minuti, e che ha firmato e letto una lettera inviata dal Cardinale Mahony.
“Il vostro impegno a vivere la vostra chiamata battesimale alla disciplina è d’ispirazione a noi tutti. Ed in onore delle vite di tutti colori che avete toccato attraverso la vostra missione, io offro la mia profonda gratitudine”.
Il padre laico di Maria Immacolata Carlos Alarcon, pastore della Chiesa di Santa Rosa a San Fernando, ed il gesuita padre Mike Mandala, pastore della Blessed Sacrament, erano i principali concelebranti, insieme a quasi una dozzina di altri preti.
La liturgia iniziò con dei ballerini seguiti dal coro e dalla congregazione, che cantavano “Siamo il corpo di Cristo”. I membri della processione sistemarono dei nastri con i colori dell’arcobaleno dietro all’altare.
Nella sua predica, padre Alarcon ha detto che gli omosessuali locali (gay e lesbiche) sono diventati più forti durante gli ultimi vent’anni, esperendo l’orgoglio di appartenere alla chiesa. Ha parlato delle sfide affrontate dai genitori nell’imparare di più sull’omosessualità e nell’accettare l’omosessualità dei loro figli.
“La storia di Communidad riguarda il coraggio,” ha proseguito. “Durante questi 20 anni le persone hanno dedicato le loro vite a portare fede e speranza a uomini e donne che si trovavano in pericolo: il pericolo di perdere la loro fede o di fare esperienza della mancanza di prospettive”.
“Tutti noi, gay o eterosessuali, genitori o figli, familiari e amici, noi che abbiamo il privilegio di essere chiamati in Communidad con quegli omosessuali cattolici, abbiamo compreso che noi siamo la Chiesa, che noi siamo una grande chiesa – e che noi abbiamo un posto in essa grazie al nostro battesimo.”
“Tutti noi siamo stati chiamati affinché possiamo stare con la Chiesa”, ha poi proseguito, “con dignità, responsabilità, impegno con fede o, sopra ad ogni altra cosa, con amore.”.
Dopo la messa, padre Mandala ha affermato di essere felice della presenza dell’associazione alla Blessed Sacrament, una delle otto parrocchie dell’arcidiocesi di Los Angeles con programmi di ricerca omosessuale.
Il pastore ha puntualizzato che parlare è comodo, ma che quando lo spirito è genuinamente vivo e lavora, l’azione prevale.
“Le persone, in Communidad, sono coinvolte completamente nel ministero della Blessed Sacrament”, ha riportato. “Sono coinvolte l’una con l’altra. Sono coinvolte nella festa.
Sono coinvolte come lettori e ministri dell’Eucarestia, come assistenti. Sono coinvolte in ogni momento della vita in comunità. Ciò la dice lunga riguardo lo spirito di Dio che è in loro e in noi”.
Il premio “Lumen Christi” del 2006 è stato conferito ad otto vincitori per la loro attività nell’MLGC: Armida e Louis Cisneros, Brad Fuller, Carolyn e Robert Aldapa, David Kennedy, Lucille Sevigny e Fran Ruth.
Ruth, che ha coordinato Communidad, ha detto che mentre l’associazione cresceva a vista d’occhio durante gli ultimi 20 anni, essa rimaneva il “segreto meglio custodito” all’interno dell’arcidiocesi, e le persone erano spesso sorprese di vedere il loro stand all’annuale congresso di Educazione Religiosa.
“Ciò che può aggiungersi a tutto questo è che sempre più persone si levino in piedi e non siano intimoriti dal dire: “Ehi, sono gay. E sono cattolico”. O quello che dovrebbero dire, meglio, è: “Ehi, sono cattolico. E accidentalmente sono anche gay””.
“Penso che se più persone avessero il coraggio di fare questo, l’associazione crescerebbe. E, speriamo, un giorno non avremmo nessuno più bisogno di un dicastero. Speriamo, un giorno, di stare semplicemente tutti insieme. Uniti.”
Testo originale: Lesbian-gay ministry celebrates 20th anniversary in archdiocese