La Teologia della Fallibilità e la Chiesa dello Spirito Santo
Riflessioni del teologo cattolico John J. McNeill* (Stati Uniti), 21 aprile 2011, liberamente tradotte da Maurizio C.
Uno degli insegnamenti centrali di Gesù, senza dubbio di estrema importanza per tutti i cristiani e specialmente per i cristiani lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT), è la libertà di coscienza. Tale insegnamento si basa sulla promessa che Gesù fa ai propri discepoli di inviare loro lo Spirito Santo, il quale dimorerà nei loro cuori e li guiderà alla verità tutta intera. Nel vangelo di Giovanni (Gv 7,37-39) Gesù ha fatto la promessa dell’”Acqua Viva”!
Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi (nel Tempio) e gridò: “Se qualcuno ha sete, lui/lei venga a me! Che l’uomo (la donna) venga e beva chi crede in me!”. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva.
Giovanni, poi, aggiunge questo commento sul legame misterioso tra la morte di Gesù sulla croce e il dono dello Spirito Santo: “Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato” (Gv 7,39).
In occasione dell’Ultima Cena, Giovanni ricorda questa promessa di Gesù: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito (la parola greca significa “avvocato”) perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce” (Gv 14,16-17).
Gesù, qualche versetto dopo, afferma: “Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma l’Avvocato, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che io vi ho detto” (Gv 14,25-26). Il titolo di “Avvocato” che Gesù dà allo Spirito sta a significare che noi avremo il nostro difensore pubblico, un alleato che parla con noi e per noi; uno che perorerà la nostra causa.
.
Adempimento delle parole dei Profeti
Paolo, nella sua Lettera agli Ebrei, vede il dono di Gesù dello Spirito Santo come il compimento di questa profezia di Geremia: “Ecco, verranno giorni – Oracolo del Signore -, nei quali concluderò un’alleanza nuova con la casa di Israele. […] Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande […], poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato” (Ger 31,31-34).
Notate che Geremia prevede che, nel contesto della nuova alleanza, tutti gli esseri umani che credono nel Messia, dal più piccolo al più grande, avranno accesso a Dio, il quale dimora nei loro cuori. Tale accesso a Dio non sarà un privilegio di pochi individui dotati di un’intelligenza straordinaria, o del clero o di una costante santità! Lo Spirito Santo è descritto nei libri profetici come totalmente rispettoso del processo democratico.
Non si ritrova alcuna allusione al fatto che un individuo debba dipendere da un’autorità esterna, al fine di istruire la propria coscienza e di apprendere quale sia la volontà di Dio. Dopo la venuta dello Spirito Santo, Dio istruirà le nostre coscienze in modo diretto e immediato.
Negli Atti degli Apostoli, durante la domenica di Pentecoste, Pietro ricorda queste parole del profeta Gioele: “Effonderò il mio Spirito su tutta l’umanità. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno; i vostri giovani avranno visioni, e i vostri anziani faranno sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve, Io effonderò il mio Spirito” (At 2,17-18; Gl 3,1-2).
Da questi passi, dovrebbe essere chiaro che i profeti avevano già predetto che il movimento spirituale, creato da Gesù mediante il dono dello Spirito Santo, sarebbe stato, nella sua essenza, un movimento democratico in cui tutti i membri sarebbero risultati uguali nell’autorità, a motivo proprio della presenza dello Spirito Santo stesso. Ne consegue, che tutta l’autorità si baserà sul discernimento degli spiriti, che procede dal basso verso l’alto e non viceversa.
Quindi, proprio come Gesù doveva “andare via” perché potesse essere inviato lo Spirito, così oggi la gerarchia deve “andare via” o trasformarsi in ascoltatori che si preoccupino di discernere cosa lo Spirito stia dicendo all’interno del popolo di Dio. Proprio come Gesù la intendeva, Teologia della Fallibilità, tutta l’autorità della sua Chiesa deve muoversi dal basso verso l’alto!
.
* Padre John McNeill è un pioniere del movimento di liberazione gay, ha contribuito alla fondazione di Dignity New York City, un gruppo di sostegno spirituale per cattolici gay e lesbiche, nel 1972.
Nel 1976 ha pubblicato “La chiesa e l’omosessualità”, la prima grande critica teologica alla tradizionale condanna ecclesiastica delle relazioni lesbiche e gay.
Nel 2007 è stato insignito del National Gay and Lesbian Taskforce lifetime achievement award (il premio per la realizzazione di una taskforce nazionale duratura di gay e lesbiche) “grazie al fatto di aver aperto la strada nel far capire che essere gay è un dono di Dio”.
John J. McNeill ha pubblicato in Italia “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994).
.
Testo originale: Theology of Fallibility and the Church of the Holy Spirit