La Via Crucis di un ragazzo omosessuale: Gesù è deposto dalla croce
Riflessioni sulla Via Crucis inviateci da un ragazzo omosessuale
Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croce
Uno dei soldati gli trafisse il costato con la lancia: e subito ne uscì sangue e acqua… Poi Giuseppe d’Arimatea, comprato un lenzuolo, calò Gesù dalla Croce. (Giovanni 19:34; Marco 15:46)
Il Vangelo non racconta espressamente di abbracci tra te e qualcun altro. Certo, sicuramente avesti gli abbracci di Maria e di Giuseppe, ma gli evangelisti non lo dicono, fermandosi con rispetto alla soglia della vostra intimità.
Però Giuseppe di Arimatea, quando venne a toglierti dalla croce, sicuramente ti abbracciò. Quando salì sulla scala a toglierti i chiodi dalle mani, il tuo corpo si posò sul suo, e le tue braccia caddero su di lui, sulle sue spalle. Fosti più tu ad abbracciare lui, che lui ad abbracciare te. E così ti consegnò a tua madre, che con quale amore dovette mettersi a baciare ogni tua singola ferita, ogni tuo singolo graffio…
Voglio mettere nel tuo cuore, Gesù, i nomi di tutti i ragazzi che ho abbracciato e da cui mi son fatto abbracciare – i nomi di tutti i ragazzi il cui corpo mi son messo a coprire di baci.
Non importa ora che baci o che abbracci fossero; ora importa solo che tutti – anche quelli baciati e abbracciati una sola volta – vengo a metterli nel tuo cuore. E questo redimerà ogni bacio o abbraccio sbagliato, che magari c’è stato solo per questo: perché io oggi te ne parli, e lo metta nel tuo cuore.
Tutti i testi> La Via Crucis di un ragazzo omosessuale