L’amore forte. Un contributo sulla coppia cristiana dello stesso sesso
Un cuore rainbow è l’immagine di copertina di “L’amore forte”, un saggio che vuol indagare il tema del riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e favorire la discussione in atto nella chiesa cattolica, e non solo, su questo tema.
Un testo scritto da un cattolico convinto che “i credenti possono portare un importante contributo alle modalità con le quali questo riconoscimento debba avvenire”. Un testo che cerca d’indagare i perchè di alcune posizioni della Gerarchia cattolica su questo tema, ma anche i limiti e le contraddizioni che esse determinano e i cammini in corso per superarle.
Quali altri temi tocca questo saggio? Lo abbiamo chiesto a Fabio Regis, il giovane autore.
Ciao Fabio, ‘L’Amore forte’ offre soprattutto una riflessione in favore del riconoscimento della coppia dello stesso sesso. Non credi che questo tema sia ancora tabù per molte chiese e per la chiesa cattolica in particolare?
Sì, è così. Purtroppo, il pregiudizio diffuso nelle chiese è che tutti i gay e tutte le lesbiche siano dediti a uno stile di vita libertino, fatto di trasgressioni e di spregio alle tradizioni.
Al contrario, molti omosessuali, al pari di molti eterosessuali, sono alla ricerca dell’anima gemella e di una vita serena e regolare, in cui l’amore romantico sia vissuto nell’ambito di una relazione di coppia stabile e fedele.
Il tabù pastorale e pedagogico riguarda in particolare i meccanismi di innamoramento che conducono al formarsi della coppia e le dinamiche dell’amore romantico all’interno della coppia stessa. Storicamente questo tabù riguardava le coppie eterosessuali, oggi riguarda le coppie omosessuali. Prova ne è che in nessun documento ufficiale della Chiesa cattolica si fa riferimento all’innamoramento e all’amore romantico fra persone dello stesso sesso.
Come è nata l’idea di affrontare questi temi secondo una prospettiva cristiana?
L’idea di interessarmi al tema è nata un paio di anni fa, durante il primo dibattito politico sulle unioni fra persone dello stesso sesso in Italia. I forum su internet dedicati all’argomento erano nati come funghi e spendevo un po’ di tempo libero a leggere gli interventi, a replicare, a esprimere opinioni.
A certe condizioni sono favorevole al riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso, ma al tempo stesso sono credente e sono convinto che i credenti possono portare un importante contributo alle modalità con le quali questo riconoscimento debba avvenire.
Sono anche convinto che i credenti favorevoli al riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso hanno il diritto e il dovere di esprimere le loro rispettabili opinioni all’interno delle loro chiese, ma senza atteggiamenti necessariamente rivendicativi e recriminatori.
Nel testo sembra che l’omofobia verso le persone glbt e il rifiutare loro qualsiasi diritto e dignità d’amore siano le due facce di una stessa medaglia. E’ per questo che insisti molto nel cercare di mettere in guardia dall’omofobia della nostra società e delle nostre chiese?
L’omofobia è analoga al razzismo, all’antisemitismo e al sessismo. Forme di oppressione oggi ritenute intollerabili da tutti erano considerate normali in epoche del passato.
Lo schiavismo, la segregazione razziale, l’imperialismo coloniale, il suffragio riservato ai maschi: tutte queste cose erano “normali” finchè gli uomini che costituiscono la società e la chiesa hanno capito dov’è il bene e dov’è il male.
L’omofobia è portatrice di conseguenze disumanizzanti e disgreganti e solo con l’impegno e con la preghiera sarà possibile portare nella società e nelle chiese un soddisfacente livello di comprensione, rispetto e riconoscimento per l’amore romantico fra persone dello stesso sesso.
Molta importanza, come saggista cattolico, hai dato alle difficoltà che la chiesa ha nel rapportarsi con i cambiamenti e le sfide del mondo d’oggi, spesso bollate come risultati del “relativismo”. Ma perchè la chiesa cattolica ha tanta difficoltà a discutere e rielaborare la sua prassi consolidata?
Se per “chiesa cattolica” intendiamo il clero, così come emerge da certe semplificazioni giornalistiche, e, più precisamente, se intendiamo i vertici dell’autorità religiosa, la difficoltà ad entrare in sintonia coi segni dei tempi non è sicuramente una novità.
Il Sillabo di Pio IX non è stato certamente affine alla modernità, ma il Concilio Vaticano II ha dato uno slancio che ha fatto uscire la Chiesa dalla premodernità. Alcuni documenti ufficiali degli ultimi decenni non sembrano affini alla postmodernità.
Ma questo non significa che i cristiani debbano adattarsi alla postmodernità fino al punto da perdere se stessi e le loro radici. Se da una parte i cristiani devono stare in guardia dall’omofobia, al tempo stesso devono guardarsi anche dal relativismo nichilista. Questa è la vera sfida delle autorità religiose contemporanee e di tutti i credenti.
Nel testo troviamo anche numerose citazioni dei documenti della chiesa americana che, su questi temi caldi, sembra abbia affrontato con serenità e concretezza queste tematiche. E le chiesa italiana? Qualcosa si muove anche da noi?
Negli ultimi dieci anni, la conferenza dei vescovi cattolici americani ha prodotto due documenti sulla pastorale per i gay e le lesbiche. In Italia, non è stato prodotto nulla (ndr almeno a livello ufficiale). Anche al Convegno ecclesiale di Verona non se ne è parlato.
Le iniziative sono lasciate alla libertà e al buon cuore dei singoli vescovi, ma solo una presa di posizione collegiale come quella americana può essere considerata davvero rilevante. Molto più promettente, in America come in Europa e in Italia, è il servizio dei gruppi e delle associazioni di gay credenti e dei loro amici.
Questi gruppi laicali, conosciuti come “gruppi gay cristiani”, si inseriscono a pieno titolo nella vita delle chiese e sopperiscono a quella pastorale che il clero e i pastori talvolta non vogliono o non possono offrire.
Credi che sia ancora possibile un dialogo su questi temi controversi all’interno della chiesa italiana?
Il dialogo autentico, come ha detto Giovanni Paolo II, deve avvenire “con profondo rispetto per le coscienze e con pazienza a un passo graduale indispensabile per le condizioni moderne”. Credo che, sul riconoscimento della coppia dello stesso sesso, la volontà di dialogo ci sia in tanti cattolici, sia fra i laici, sia nel clero, sia fra laici e clero. Ma questa volontà di dialogo, per tradursi in pratica, avrà bisogno di tanto impegno e di tante preghiere da parte di tutti coloro che credono in Cristo.
SOMMARIO DEL LIBRO
Introduzione
I. – Sociopatogenesi dell’omofobia
1. Sociopatogenesi dell’omofobia e teoria del disordine morale – 2. Dieci critiche non teologiche alla teoria del disordine morale – 3. Tutela dell’onore, dell’ordine pubblico e dei minori – 4. Dalla teoria del disordine morale alla pratica della discriminazione – 5. Uno sguardo cristiano verso il futuro
II. – Terapia dell’omofobia (parte prima)
1. Leadership e coming out – 2. La liberazione dall’omofobia: un modello cognitivo
III. – Pedagogia dell’amore forte
1. «Amore forte» e «amore debole» – 2. Approcci pedagogici – 3. L’esilio degli adolescenti gay e lesbiche
IV. – Le sfide della postmodernità
1. «La storia come pensiero e come azione» – 2. Il «pensiero unico» – 3. La crociata contro il relativismo – 4. Cristiani conservatori e cristiani liberali – 5. Una Chiesa in cerca di aiuto
V. – La coppia cristiana dello stesso sesso
1. La rivoluzione gay nella Chiesa – 2. Confessioni cristiane a confronto – 3. La benedizione – 4. Il matrimonio
VI. – Terapia dell’omofobia (parte seconda)
1. I pregiudizi sul bene dell’umanità – 2. Un percorso di guarigione basato sulla conoscenza
VII. – Il riconoscimento dell’amore forte
1. La «questione gay» in politica – 2. Filosofia e dottrina del riconoscimento giuridico – 3. Critica del non expedit – 4. I benefici sociali del riconoscimento – 5. Prove di dialogo
Appendice A – Risposte alle vostre domande sull’orientamento sessuale e sull’omosessualità (a cura dell’Associazione degli Psicologi Americani)
Appendice B – Fonti della teoria del disordine morale
Appendice C – Lettera sulla cura pastorale per le persone LGBT (a cura di Dignity)
Bibliografia
Recensioni
L’amore forte. Un libro utile recensione di Don Franco Barbero
L’amore forte. Un contributo sulla coppia cristiana dello stesso sesso da gaynews.it
L’amore forte” una sfida per tutti da L’Unità del 2 marzo 2008
Interventi Audio
‘L’amore forte come paradigma fondativo del matrimonio‘ (intervento audio ). Intervento tenuto da Fabio Regis alla tavola rotonda organizzata da Milk Milano in collaborazione con Rete Lenford e il Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche “Donne e Differenze di Genere”, Milano, 19 giugno 2009
Fabio Regis, L’amore Forte, Editori Riuniti University Press, 2008, pag. 239
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