L’arcivescovo di Bombay: “Non voglio che le persone LGBT siano criminalizzate”
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 7 febbraio 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Il più eminente vescovo indiano sostiene la legalizzazione dell’omosessualità nel suo Paese, cosa che si preannuncia possibile visto che la Corte Suprema sta riconsiderando l’argomento. La sua accettazione sta, si spera, portando anche molti cattolici ad accettare le persone LGBT. Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, ha affermato che la legge che attualmente criminalizza gli atti omosessuali dovrebbe essere abrogata, come riportato dal Gay Star News: “Ho incontrato alcuni gruppi e associazioni LGBT e li capisco. Non voglio che si sentano ostracizzati… sento che l’omosessualità non dovrebbe essere criminalizzata. Per me è una questione di comprensione, che è un orientamento di vita per me”. Il cardinale, che guida anche la Conferenza Episcopale Indiana, ha detto – perché rigettare la gente dalla società anziché amarla? Sebbene non accetti la validità dei matrimoni omosessuali, Gracias ha affermato che ciò “non significa che queste persone siano da disprezzare.” Ha anche spiegato: “Penso anche che queste persone abbiano l’orientamento che Dio ha dato loro e per questa ragione non dovrebbero essere ostracizzate dalla società. La Chiesa è preoccupata e se si è cristiani e si fa parte della Chiesa, si deve avere compassione, simpatia e comprensione nei loro confronti”.
Queste non sono le prime parole compassionevoli del cardinal Garcia nei confronti delle comunità emarginate. Intervistato da Francis DeBernardo di Bondings 2.0 al Sinodo della Famiglia dello scorso anno, il cardinale aveva detto alle persone LGBT che la chiesa “vi vuole, ha bisogno di voi, vi abbraccia”. Quando la Corte Suprema dell’India criminalizzò di nuovo l’omosessualità nel 2013, Gracias è stato il solo leader religioso ad opporsi pubblicamente a questa mossa controversa. Ha anche indicato ai sacerdoti della sua arcidiocesi di usare grande sensibilità e compassione quando si discute di sessualità e di genere.
La Corte Suprema dell’India ha affermato questa settimana che la criminalizzazione dell’omosessualità dovrà essere riconsiderata. Questa rara “petizione curativa” sottoporrà la legge della Corte del 2013 ad una revisione da parte di cinque giudici costituzionali. Sebbene questa sia una battaglia faticosa, il fatto che la Corte abbia preso in esame il caso potrebbe portare a una maggiore giustizia per gli indiani LGBT.
C’è e ci sarà resistenza da parte di certi cattolici che rappresentano la società indiana, dal momento che molti hanno forti pregiudizi. Per le persone LGBT l’invisibilità è la forma preferita di accettazione sociale. Ma ci sono altri, come il cardinal Gracias, che si augurano di vedere le persone LGBT più accolte nella società e anche nella Chiesa. Un articolo di Open Democracy cita un esempio che rivela più accettazione, anche se, a causa della sua complessità, è lontano dall’essere un approccio perfetto: “Geof, un cattolico tradizionalista, ha confessato, ‘dopo aver visto degli ospiti LGBT all’Aamir’s show [un popolare talk show televisivo n.d.t.], scoppiai in lacrime. Queste sono persone vere, che stanno facendo del loro meglio nelle circostanze traumatiche in cui sono nati. Per lungo tempo li ho giudicati perché non li ‘conoscevo’. Posso aggiungere che sono un maschio eterosessuale che non diventerà gay a causa dello show. Sostengo anche papa Francesco con tutto il cuore!”
Un’altra cattolica, un’insegnante in pensione di nome Edith, ha detto che prima di allora non c’erano parole per gli studenti LGBT che soffrivano il bullismo. Ora parla di accettazione: “Sono derisi dagli altri ragazzi, che sono il prodotto di una società eteronormativa e piena d’odio. So di sicuro che sono nati così e non devianti che scelgono uno stile di vita promiscuo e peccaminoso. Le loro vite sono già abbastanza difficili. Smettiamo di condannarli”.
Queste prospettive dei cattolici indiani rivelano una coscienza emergente del bisogno, rappresentato dal cardinal Gracias, di difendere i diritti umani delle persone LGBT. Per molti attivisti statunitensi ed europei l’idea di sostenere semplicemente la legalizzazione dell’omosessualità, senza approvare il matrimonio, forse è difficile da capire. Ma in altri contesti, come la società indiana o gli attuali dibattiti politici in alcune nazioni africane, l’appello del cardinal Gracias per un’accettazione amorevole è radicale. Rivelarsi persone LGBT in Paesi ostili potrebbe significare discriminazione, violenza e persino morte.
Il cardinal Gracias è un prelato cattolico che dice semplicemente che dobbiamo accettare l’identità delle persone piuttosto che punirle. Nel suo contesto culturale certamente è profetico.
Testo originale: India’s Cardinal Gracias Wants Homosexuality Decriminalized