L’Associazione Americana degli Psicologi (APA) afferma che ‘non si può cambiare l’orientamento sessuale dei gay’
Articolo di Jan-Claude Leclerc* pubblicato su Le devoir.com (Canada) il 10 agosto 2009, liberamente tradotto da Dino
L’attacco contro un centro di aiuto ai gay di Tel Aviv (ndr Israele) non ha scosso solamente gli omosessuali di questa liberale città. Sconvolti dal fatto che un tale crimine avvenga presso di loro, anche molti israeliani sono sotto shock.
Alcuni si preoccupano del clima di violenza ed addirittura di odio diffuso nel paese. Altri condannano l’intolleranza dimostrata da alcuni gruppi religiosi.
Se lo stato di guerra che continua ad essere presente in questo territorio è sicuramente propizio alle atrocità, l’omofobia rimane un fenomeno universale.
Il suo persistere viene spesso attribuito a dogmi arcaici, che hanno orrore di questo orientamento. Certamente alcune grandi religioni stigmatizzano sempre meno gli omosessuali, ma l’apparato giudiziario in molti paesi li perseguita ancora.
Anche alcuni ambienti che si collocano all’insegna della modernità, della scienza, così come della laicità, non ne sono esenti. E’ solo di recente che la medicina ha scartato la diagnosi di malattia mentale che essa attribuiva a questa realtà.
Ora, negli Stati Uniti si è appena verificata una svolta storica. La settimana scorsa, l’Associazione Americana degli Psicologi (APA) ha invitato i suoi 150.000 membri a non dire più ai clienti che vorrebbero cambiare il loro orientamento sessuale che un trattamento potrebbe riuscirci.
Questa nuova posizione scientifica – e deontologica – è il risultato di un’accurata analisi di studi condotti in quarant’anni riguardo a questa problematica.
Un comitato di ricerca dell’APA ha concluso infatti che non c’era alcuna prova che dimostrasse che una “terapia riparatrice” o qualche altro tentativo per cambiare questo orientamento sessuale fossero efficaci.
Alcuni professionisti vicini a confessioni conservatrici sostenevano che una terapia di questo genere esiste e dà dei risultati.
E’ stato rimproverato a questi consiglieri di fare il gioco di una morale reazionaria. Essi ormai dovranno interrogarsi sulla reale validità di questa pratica.
Non solo l’APA mette i suoi membri in guardia contro questo “trattamento”, ma consiglia loro di non presentare più l’omosessualità come una malattia o una turba dello sviluppo della personalità.
Questa posizione, che ha l’appoggio dell’alta dirigenza scientifica, senza dubbio non sarà condivisa dall’unanimità degli psicologi. Essa è già stata respinta, in ogni caso, dagli ambienti religiosi.
Così, secondo Focus on the Family, la fede rimane “un’ancora e una guida” per tante persone alle prese con problemi sessuali. Esistono prove, dichiara il suo portavoce Jeff Johnson, che una persona possa cambiare condotta, identità e orientamento sessuale.
Fede e terapia
L’Associazione Americana degli Psicologi (APA) stabilisce che le persone non possono cambiare le loro attrazioni fondamentali. “Possono percepirle in modo diverso una volta che hanno modificato la loro identità sessuale, ma queste attrazioni non cambiano” aggiunge Judith Glassgold, la presidentessa del comitato.
Che fare allora nel caso di persone che non possono conciliare la loro fede e il loro orientamento? “I terapeuti – consiglia – possono aiutarli a trovare una via d’uscita”. Quindi sarebbe possibile più di una soluzione.
Alcune persone possono accettare la loro condizione, senza vivere in modo concreto la loro omosessualità. Alcuni rimangono celibi e conservano la loro fede. Oppure trovano una nuova confessione, più aperta al loro orientamento.
O ancora, possono optare per una forma personale di spiritualità. Ma, qualunque sia la loro scelta, il terapeuta dovrebbe informare questi clienti che è possibile per loro avere una vita felice e piena.
Ci si può dare un’identità che sfugge al proprio orientamento, aggiunge il dr. Glassgold. Ma – precisa – la ricerca dimostra che gli sforzi per cambiare l’orientamento sessuale di una persona possono essere per lei nocivi, portare alla depressione e a tendenze suicidarie.
A questo riguardo gli adolescenti sono particolarmente sensibili, nota il rapporto dell’APA. Quelli che si sentono rifiutati dai loro genitori sono i più soggetti ai problemi di salute mentale.
La dichiarazione dell’APA va oltre la decisione, risalente a vari anni fa, degli psichiatri degli Stati Uniti di cancellare l’omosessualità dal loro celebre manuale dei disturbi mentali.
L’APA sostiene che l’omosessualità è naturale e soprattutto che non è possibile cambiarla. Tentare di farlo sarebbe un errore terapeutico, se non addirittura un errore professionale.
In questo paese in cui una quarantina di Stati proibiscono il matrimonio gay, un movimento in direzione contraria ha iniziato a prendere piede. Che l’America integralista stia perdendo terreno?
Chiese e omosessualità
Alcune Chiese fondamentaliste vedono nell’omosessualità non un’aberrazione della natura, nemmeno una perversione sessuale, ma l’opera del “demonio”.
L’APA non sarà in grado di scombussolare la loro fede nella caccia agli spiriti malvagi.
Così, un video mostrava su You Tube un adolescente di 16 anni con le convulsioni su di un pavimento di una chiesa di Stamford, nel Connecticut. Attorno a lui i fedeli intimavano: “Tu, demone omosessuale, esci da lì!”
In seguito alle proteste il video è stato ritirato. Ma Patricia McKinney, pastora di questa Chiesa, ha spiegato che il suo ministero non era contrario all’omosessualità. “Noi non li odiamo, non abbiamo nulla contro di loro. Solo che non crediamo nel loro stile di vita”.
Altre Chiese adesso accettano degli omosessuali all’interno del loro clero. E altre si limitano ad escluderli.
Ma dappertutto persiste un evidente disagio. Evidentemente ci vorrà più di una svolta psicologica per liberare la società da una fobia plurimillenaria.
La sessualità del resto non è l’unico campo in cui una persistente ignoranza continua a mietere vittime.
La criminalità, per esempio, rimane un terreno fertile, almeno a giudicare dalle pratiche di carcerazione ingiustificata che persistono ancora oggi.
Ma ci sono buone ragioni per sperare. Se gli psicologi negli Stati Uniti sono stati illuminati, i procuratori di giustizia possono esserlo in Canada.
* Jean-Claude Leclerc insegna giornalismo all’Università di Montreal
Testo originale: La psychologie américaine se prononce – On ne peut « guérir » l’orientation sexuelle des gais