L’atteggiamento pastorale di papa Francesco di fronte alle persone omosessuali
Articolo di Delia Gallagher pubblicato sul sito dell’emittente CNN (Stati Uniti) il 25 maggio 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Qual è il vero pensiero di papa Francesco sull’omosessualità? Molti si pongono questa domanda dopo due notizie, apparentemente contraddittorie, uscite nel giro di pochi giorni.
All’inizio di questo mese [di maggio 2018] Juan Carlos Cruz, un uomo cileno abusato nell’infanzia da dei sacerdoti che è stato ospite del Vaticano lo scorso aprile, ha riferito che, assieme a papa Francesco, ha discusso non solo degli scandali che stanno scuotendo la Chiesa cilena, ma anche del fatto che Cruz è gay. Il Papa gli avrebbe detto “Non importa. È Dio che ti ha fatto così, e ti ama così come sei”. Il Vaticano non ha confermato né smentito le presunte parole del Papa, in quanto “Noi normalmente non commentiamo le conversazioni private del Pontefice”.
Pochi giorni fa è stato pubblicato un altro commento attribuito a Francesco, di tono alquanto diverso. Il periodico italiano Vatican Insider, ripreso poi da altri media italiani, ha riferito le parole che Francesco avrebbe pronunciato di fronte ai vescovi italiani a porte chiuse. Secondo uno dei vescovi presenti all’incontro il Papa avrebbe detto, riferendosi ai gay che intendono accedere ai seminari per diventare sacerdoti, “Nel dubbio, meglio che non entrino”.
Quest’ultimo commento lo pone in linea con il suo predecessore Benedetto XVI, il quale nel 2005 emanò un documento in cui si stabiliva che gli uomini “con tendenze omosessuali profondamente radicate” non dovrebbero essere ammessi nei seminari.
Il cardinale Bassetti, presidente della CEI, ha confermato ai media italiani le parole del Pontefice, ma anche in questo caso il Vaticano non ha voluto commentare.
È OK essere gay?
I commenti pubblici di Francesco sulle persone omosessuali ci forniscono alcuni indizi sul suo pensiero in merito. Per lui, il fatto di essere omosessuali e la dottrina cattolica non si escludono a vicenda.
Le due realtà sembrano contraddittorie se pensiamo che Francesco ha espresso pubblicamente una certa apertura alle persone omosessuali e transgender e al loro stile di vita. Ha pronunciato il suo “Ma chi sono io per giudicare?”, si è incontrato con un suo ex studente e il suo compagno a Washington e ha accolto in Vaticano un uomo transgender spagnolo.
Eppure, la dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica afferma che “la tendenza omosessuale è oggettivamente disordinata”, e le coppie dello stesso sesso non possono sposarsi con il rito cattolico. Perciò, mentre le parole e i gesti di Francesco a volte danno l’impressione di affermare che “È OK essere gay”, questo messaggio sembra in contraddizione con le regole della Chiesa da lui governata.
E quindi?
Una delle possibili interpretazioni vuole che Francesco vorrebbe cambiare quelle regole, ma non può a causa della fortissima resistenza dei conservatori. Eppure lo abbiamo visto modificare le regole sulla Comunione per i divorziati risposati, nonostante quelle resistenze. Lui è il Papa, e un Papa determinato, per di più, e può cambiare le regole, se lo vuole.
Il fatto è che il Pontefice non ha dato segnali di voler cambiare la dottrina riguardante le tendenze e le relazioni omosessuali.
Cosa dice il Catechismo
Per fare chiarezza (perché su questo punto la confusione è molta) diciamo subito che la Chiesa Cattolica distingue tra l’essere omosessuali e l’agire in base a tale inclinazione (a volte si dice “odia il peccato, ma ama il peccatore”).
A proposito dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, il Catechismo cattolico dice: “Sono contrari alla legge naturale […] In nessun caso possono essere approvati”. L’essere omosessuali, invece, che la Chiesa definisce “inclinazione”, viene considerato “oggettivamente disordinato”. Il Catechismo prosegue dicendo che le persone omosessuali “devono essere accolte con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
La dottrina cattolica non risponde in modo netto alla questione se l’omosessualità sia innata oppure una scelta: il Catechismo afferma “La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile”.
Come conciliare quindi la radicale apertura di papa Francesco con la ferma posizione cattolica, secondo cui essere gay o lesbica è qualcosa di “disordinato”, e le relazioni omosessuali non possono essere accettate?
“Un vaccino contro la fede”
Una risposta al nostro quesito possiamo trovarlo in un suo discorso ai vescovi tenuto nel 2013, l’anno in cui è stato eletto Papa. Parlando della figlia di una donna lesbica, disse “Mi ricordo la vicenda di una bambina che confidò alla sua insegnante ‘La fidanzata di mia mamma non mi vuole bene’. Le situazioni in cui ci troviamo oggi ci pongono delle sfide nuove, che a volte sono difficili persino da comprendere. Come possiamo annunciare Cristo a una generazione che cambia? Dobbiamo stare molto attenti a non somministrare un vaccino contro la fede”.
Questo discorso, ma potremmo citarne molti altri, ci indica la posta in gioco per Francesco: portare le persone sempre più vicine a Gesù Cristo. Il suo approccio è radicalmente pastorale, non dottrinale; è un “accompagnamento”, come spesso dice: “Ho accompagnato persone con tendenza omosessuale e anche con pratiche omosessuali. […] Le persone si devono accompagnare come le accompagna Gesù. Quando una persona che ha questa condizione arriva davanti a Gesù, Gesù non gli dirà sicuramente: ‘Vattene via perché sei omosessuale!’, no” disse nell’ottobre 2016, di ritorno dall’Azerbaijan.
“Et-et”
L’approccio del Papa è stato criticato tanto a desta quanto a sinistra. Secondo i conservatori, l’accompagnamento delle persone omosessuali non può prescindere dalla correzione del loro stile di vita; per i progressisti, l’accompagnamento bergogliano non può prescindere da modifiche dottrinali.
Il Papa, a quanto pare, è soddisfatto nel mantenere la tensione tra i due partiti. Le sue parole, e l’insegnamento della sua Chiesa, si basano su un “et-et”: Dio ti ama, la Chiesa ti accoglie E pensiamo che questo sia il modo migliore per vivere.
Per molti, questa è una contraddizione e crea confusione sulle posizioni cattoliche, ma è sempre più chiaro che per Francesco la persona viene prima di posizioni e regolamenti. Ma, prima di ogni altra cosa, conta tenere aperti i cuori a Gesù.
Testo originale: What does the Pope really think about homosexuality?