L’Avvento è un buon momento per lasciare entrare Dio nel caos del nostro cuore
Riflessioni del gesuita James Martin* pubblicate su Outreach (USA), portale cattolico per persone LGBTQ, pubblicate il 7 dicembre 2024, liberamente tradotte dai volontari del Progetto Gionata
I teologi parlano spesso dello “scandalo dell’incarnazione” ovvero del fatto che Dio si sia incarnato in un momento specifico, in un luogo preciso e, per di più, come una persona particolare: Gesù di Nazareth. L’idea che Dio potesse entrare nella storia in questo modo era sorprendente tanto per gli Ebrei quanto per i Greci.
Sebbene nell’Antico Testamento Dio si avvicini al Suo popolo (parlando con Adamo ed Eva, apparendo a Mosè, discutendo con Abramo, ecc.), il concetto che Dio potesse entrare nella storia in questa modalità era, a dir poco, sorprendente. (Per questo si può capire la reazione di alcuni leader religiosi del tempo di Gesù, che affermava cose come: “Prima che Abramo fosse, Io sono” [Giovanni 8:48]).
Lo stesso valeva per i filosofi greci, la cui concezione di Dio, almeno secondo Aristotele e Platone, non includeva un Dio incarnato. Ma con Gesù vediamo un Dio che entra nella storia, nella nostra storia.
Le letture per la Seconda Domenica di Avvento convergono su questo tema, celebrando l’arrivo del Messia. Nella Prima Lettura dal libro di Baruc, a Gerusalemme (che rappresenta tutto il popolo di Israele) viene detto di togliersi il “manto del lutto” e di indossare lo “splendore della gloria di Dio.”
Tuttavia, il momento esatto in cui avverrà la liberazione di Gerusalemme non viene specificato. Il Salmo Responsoriale invoca Dio perché “ristabilisca le nostre sorti,” ma anche in un tempo futuro non precisato. Nella Lettera ai Filippesi, San Paolo invita i suoi lettori a rimanere saldi fino al completamento della buona opera di Dio, che avverrà “nel giorno di Cristo Gesù.” Ciascuna di queste letture è fiduciosa nell’arrivo del Cristo (e, per San Paolo, Cristo è già venuto), ma non definisce un momento preciso.
Non è così per Luca. Tra tutti gli evangelisti, è quello più preoccupato di collocare saldamente Gesù nella storia. Ecco perché, nel Vangelo di questa domenica, troviamo così tanti riferimenti a figure storiche come Tiberio Cesare, Ponzio Pilato, Erode, Filippo, Lisania, Anna e Caifa.
Tuttavia, ironicamente, come osserva Raymond Brown nella sua Introduzione al Nuovo Testamento, Luca commette alcuni errori storici. “Non c’è mai stato un censimento di tutto l’Impero sotto Augusto (ma diversi censimenti locali), e il censimento della Giudea (non della Galilea) sotto Quirinio, governatore della Siria, avvenne nel 6-7 d.C., probabilmente almeno dieci anni dopo la nascita di Gesù.” (In una nota a piè di pagina, Brown osserva: “Coloro che sono convinti del letteralismo biblico fanno fatica a spiegare tutte queste imprecisioni.”)
Tuttavia, il punto più importante di Luca (che, come afferma Brown, è “storicamente problematica”) è che Gesù entrò in un momento e in un luogo specifici. E in quel particolare periodo, la Galilea, luogo della nascita di Gesù, che era saldamente sotto il dominio dell’Impero Romano.
Non solo Dio si è incarnato in un tempo complesso, ma Gesù è nato in un luogo sporco, disordinato e probabilmente caotico: una stalla. Probabilmente c’era anche cattivo odore.
Riusciamo a permettere a Cristo di entrare nelle particolarità delle nostre vite oggi? Potremmo pensare: “Oh, la mia vita, il mio mondo, la mia società, la mia Chiesa sono troppo complessi, confusi e complicati per permettergli di entrare.” Potremmo pensare che sia meglio invitare Dio quando le cose saranno un po’ più… ordinate.
Ma non solo Dio si è incarnato in un tempo complesso, Gesù è nato in un luogo sporco, disordinato e probabilmente caotico: una stalla. Probabilmente c’era anche cattivo odore. In sostanza, Gesù è venuto in mezzo al caos. Puoi lasciarlo entrare nel disordine della tua vita, del tuo mondo, del tuo tempo e della tua storia? L’Avvento è un buon momento per lasciare che Dio entri nella stalla caotica del tuo cuore.
* James Martin, S.J., è fondatore di Outreach e direttore editoriale di America Media.
Testo originale: This Advent, let Jesus into the messiness of your life