Le donne e le persone LGBT nella Chiesa Cattolica. Voci diverse, problemi simili
Articolo* di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), l’8 marzo 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
L’8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna. I cattolici credono che tutti e tutte sono uguali in quanto alla dignità e che nessuno dovrebbe essere discriminato o danneggiato. Su questi principii l’intera Chiesa si trova d’accordo. Ma su come questi principii vadano vissuti concretamente c’è molta incertezza, come evidenziato dai movimenti cattolici per l’uguaglianza delle donne e delle comunità LGBT.
Suor Jeannine Gramick, SL, ha recentemente pubblicato, sul Rapporto Globale sulle Religiose del National Catholic Reporter, un articolo sull’argomento, dove parla della sua esperienza a un congresso internazionale sulla riforma della Chiesa tenutosi lo scorso autunno a Chicago. Suor Jeannine ha fatto un collegamento tra i due movimenti: le lezioni tratte dalla lotta per l’uguaglianza delle donne possono essere di grande aiuto alla lotta per l’uguaglianza LGBT.
Al congresso di Chicago hanno partecipato gruppi di sacerdoti e organizzazioni laiche provenienti da una decina di Paesi. Suor Jeannine scrive che i presenti hanno avuto difficoltà a stilare una liturgia che fosse coerente con i valori lì espressi e adatta a tutti i partecipanti. La questione della conduzione della liturgia da parte delle donne è stata un punto dolente: “[Il dibattito sulla liturgia] ha avuto ripercussioni sul mio ministero rivolto alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender? Il gruppo ha adottato senza difficoltà una risoluzione ‘contro la violenza in tutte le sue forme: fisica, emotiva, spirituale e mondana, diretta verso le persone LGBT’ e per ‘incoraggiare i leader della Chiesa e i singoli fedeli ad assumersi il medesimo impegno’.
Questa risoluzione ha sollevato piccolissimi dubbi ma non l’angoscia della discussione sulla partecipazione liturgica delle donne. Forse che l’uguaglianza delle donne è una questione più spinosa di quella LGBT? No, a dire il vero no. La risoluzione LGBT è stata espressa in termini generici, senza prevedere azioni specifiche. Il gruppo ha inoltre dichiarato fondamentale la piena uguaglianza delle donne nella Chiesa ma la relativa proposta, come quella sulle persone LGBT, era ampia e non includeva esempi concreti di uguaglianza”.
Suor Jeannine riconosce che “le persone di buona volontà possono trovarsi d’accordo sui principii generali, ma quando si arriva all’applicazione concreta casca l’asino”; da qui derivano le difficoltà del congresso. Così continua la religiosa: “Alla prossima conferenza internazionale di sacerdoti e organizzazioni riformiste, nel 2018, quando discuteremo le azioni concrete da mettere in campo per la dignità e i diritti delle persone LGBT, dovrò prepararmi alle resistenze, alle esitazioni e alle cautele che sorgono quando questi diritti umani e libertà civili sono esposti a chiare lettere… Dovrò essere paziente, perché i cambiamenti richiedono tempo. Qualcuno che si era opposto alla proposta di Limerick sul ruolo delle donne nella liturgia, un anno e mezzo dopo ha cambiato idea, e così ci saranno altri cambiamenti di opinione in futuro. Ecco che mi vengono in mente le parole di Ecclesiaste 3:11 : ‘Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo’”.
Non c’è bisogno di dire che la trasformazione delle prassi dottrinali ed ecclesiali a proposito di genere e sessualità è un’opera che pone problemi fin da subito. Un convegno in Vaticano in occasione della Giornata Internazionale della Donna illustra bene questa difficoltà. Le voci della fede, un incontro annuale di donne cattoliche da tutto il mondo, vede le partecipanti condividere le loro storie sulla dignità e i diritti umani delle donne e su come promuoverli; ma non verrà discusso il tema dell’ordinazione delle donne e, come è successo negli anni passati, le oratrici rifiutano esplicitamente il concetto. Non parlerà nessuna donna apertamente lesbica, queer o trans, nonostante il forte bisogno della Chiesa di ascoltare queste voci.
Le due cause dell’uguaglianza delle donne e delle persone LGBT nella Chiesa, sotto un certo punto di vista, sono una causa sola. I due movimenti possono imparare l’uno dall’altro e sostenersi a vicenda. Suor Jeannine conclude il suo articolo con queste parole: “Sono convinta che la Chiesa, nella sua globalità, concordi sui valori di fondo. Ciascuno e ciascuna di noi può avere opinioni diverse sui dettagli del dipinto: i colori da usare, la forma degli oggetti o le dimensioni della tela, ma sull’opera d’arte nella sua globalità le nostre visioni coincidono. In quanto membri della Chiesa, siamo uniti dalla nostra fede in Cristo e dal nostro desiderio di seguire il più grande dei comandamenti: amare Dio e il prossimo come noi stessi”.
In questa Giornata Internazionale della Donna riflettiamo su come noi attivisti LGBT cattolici possiamo imparare dal movimento per l’uguaglianza delle donne nella Chiesa e contribuirvi attivamente.
* Il passo biblico è tratto dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: For International Women’s Day, Sr. Jeannine Gramick on the Difficult Details of Church Reform