Le persone LGBT e il tornare a casa dal Padre. Quando l’amore si fa carne
Riflessioni bibliche* di Dwayne Fernandes pubblicate sul sito dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 31 marzo 2019, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Parlando del Ritorno del figliol prodigo di Rembrandt, Henri Nowen scrive: “Il vero centro del dipinto di Rembrandt sono le mani del padre. Su di esse è concentrata tutta la luce; su di esse si affissano gli occhi dei presenti; in esse la misericordia si fa carne; su di esse convergono il perdono, la riconciliazione e la guarigione, e attraverso esse trovano riposo non solo il figlio stanco, ma anche il padre logorato”.
Una intuizione migliore viene però da un’amica di Henri Nouwen, suor Sue Mosteller, che commenta così: “Sia che voi (vi paragoniate al) figlio minore o a quello maggiore, dovete comprendere di essere chiamati a diventare il padre”. A partire da questo racconto, durante questa stagione quaresimale abbiamo moltissime opportunità per “diventare il padre”.
La Scrittura: Luca 15:11-32
11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Domande per riflettere
1. Per molte persone LGBTQ il viaggio di scoperta e comprensione della propria identità di genere e/o orientamento sessuale può assomigliare alla sensazione di essersi “perse”. Se anche voi avete avuto questa esperienza, in che modo siete “tornati in voi”? Chi vi ha aiutati? Cosa vi ha spinto a “tornare a casa” e a riprendervi la vostra identità e dignità LGBTQ?
2. Quando siete “tornati a casa” come persone LGBTQ o alleati, c’è stato qualcuno, nella vostra famiglia e/o nella vostra cerchia di amicizie, che vi ha “ricevuti e accolti” nello spirito del padre di questa parabola? Che forma ha assunto questa accoglienza? Secondo voi, perché proprio quella persona (o persone) è stata la più accogliente?
3. Al di là delle questioni di orientamento sessuale e di identità di genere, vi siete mai sentiti intrappolati in un sentimento di vergogna o di rimorso che sembrava troppo grande da affrontare? Cosa vi impediva di tornare a casa? Cosa, alla fine, vi ha fatto decidere di tornare?
4. Avete mai incarnato questo amore guaritore e questo perdono “paterni” per qualcuno? Com’è stato? In questo momento c’è qualcuno che ha bisogno di questo da voi? Tendete mai le mani, nella vostra famiglia o altrove, a quei “figli maggiori” che preferireste essere “assenti” o per così dire “morti”? In che modo potreste spiegare l’amore “paterno” a un “figlio maggiore”?
5. Da persone (o alleati) LGBTQ chi, per voi, rappresenta il “figlio maggiore”?
Preghiera: Salmo 23 (22)
Yahweh, tu sei il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fai riposare,
ad acque tranquille mi conduci.
Mi rinfranchi, mi guidi per il giusto cammino,
per amore del tuo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa di Yahweh
per lunghissimi anni.
Il Video
“Dovete comprendere di essere chiamati a diventare il padre”. Queste parole di suor Sue Mosteller sembrano le più appropriate per presentare questo cortometraggio di Brandon Kelly, intitolato The Real Thing. Proprio come il dipinto di Rembrandt, il film si svolge attorno alle “mani del padre”, come scrive Nowen; in quelle mani la guarigione diventa tangibile e, attraverso esse, “trovano riposo non solo il figlio stanco, ma anche il padre logorato”.
https://youtu.be/BYuSHi-9fhc
* Il passo di Luca è tratto dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: Coming Home to Where Mercy Becomes Flesh