Le persone transgender e il loro diritto a cure mediche adeguate: cosa dice la Chiesa Cattolica
Riflessioni di Thea pubblicate sul sito Trans Catholic Social Teaching (Stati Uniti) il 13 maggio 2014, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Ancora una volta, secondo l’indagine nazionale sulle persone transgender e il suo rapporto, Injustice at Every Turn, quando queste vengono aggredite fisicamente il 28% postpone il trattamento a causa della discriminazione e il 48% perché non se lo può permettere.
Il 19% degli intervistati afferma di essere stato rifiutato per la sua identità transessuale e il 28% è stato vittima di molestie all’interno di strutture mediche. L’indagine rivela che “il 2% è stato vittima di violenza nell’ufficio del medico”. Essa rivela anche che “se gli operatori sanitari erano a conoscenza dello status di transessuale del paziente, le probabilità che quella persona sperimentasse delle discriminazioni aumentava.” In più, metà degli intervistati deve educare i medici su ciò che comporta la cura dei transgender. [1]
Quel che possiamo vedere è che, in aggiunta agli stessi ostacoli per curarsi che gli Americani devono affrontare in generale, le persone transessuali devono confrontarsi con discriminazioni e molestie quando ricevono cure mediche. Questo chiaramente interferisce con la loro capacità di avere accesso ad esse ed ha, col tempo, effetti negativi sulla salute. Questo senza discutere delle cure per la transizione, un argomento che è stata una questione spinosa tra le persone transgender per anni. Indipendentemente da questo, è chiaro che è necessaria una qualche riforma da parte della comunità medica per capire e rispettare le persone trans. È necessaria una grande cura nello studio e nella comprensione dei nostri bisogni sanitari di base in modo da permetterci di un’adeguata cura preventiva.
Anche la tradizione cattolica sostiene questi valori. Nell’enciclica Pacem in Terris Giovanni XXIII ha scritto, “[la gente] ha il diritto di vivere. [Hanno] il diritto all’integrità fisica e ai mezzi necessari per il corretto sviluppo della vita, in particolare cibo, vestiario, alloggio, cure mediche, riposo, e, infine, i servizi sociali necessari. Di conseguenza, [hanno] il diritto di essere curati in caso di problemi di salute…” [2]. Nell’enciclica Economic Justice for All (Giustizia economica per tutti) la Conferenza Episcopale Statunitense scrive “gli standard dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale sono fortemente supportati dall’insegnamento cattolico. Questi diritti comprendono i diritti civili e politici e la libertà di parola, di culto e di riunione. Un certo numero di diritti umani riguardano anche il benessere e sono di natura specificamente economica. Primo fra questi sono il diritto alla vita, al cibo, al vestiario, all’alloggio, al riposo, alle cure mediche e all’istruzione di base. Questi sono indispensabili per la tutela della dignità umana.” [3]
La Chiesa Cattolica sostiene i diritti delle persone che hanno bisogno di cure mediche. Sembra naturale allora che desideri che le barriere della discriminazione e dell’ignoranza siano rimosse e che venga creato un ambiente in cui si possa accedere liberamente a queste. Quel che è interessante è che le persone hanno “diritto all’integrità del corpo” come ha scritto Giovanni XXXIII. Questo diritto alle cure mediche non è solo un riflesso dell’intima dignità della persona (una dignità che, necessariamente, si estende alle persone transessuali) ma anche un riflesso del diritto all’integrità del proprio corpo. In questo senso, considerando l’accesso alle cure relative alla transizione non solo una questione di dignità umana ma anche di integrità corporale, diventa chiaro come la Chiesa dovrebbe sostenere non solo il diritto delle persone transessuali all’accesso delle cure mediche in genere ma anche a quelle specificatamente correlate alla transizione. Potrebbe sembrare contraddittorio, considerando alcune delle dichiarazioni che vescovi e papi hanno fatto e che fanno riferimento direttamente alle cure correlate alla transizione, dal momento che hanno fatto dichiarazioni ottuse che possono essere interpretate in modo negativo. Hanno fatto capire che le cure relative alla transizione sono considerate una “mutilazione”. Tuttavia, se la Chiesa Cattolica ha parlato contro la protezione degli studenti transgender e contro l’occupazione delle persone transgender, questo è semplicemente un suo fallimento nel vivere i propri principii. È necessario, quindi, per i cattolici e per la Chiesa, capire che l’accesso alle cure mediche per le persone transessuali significa l’accesso ad un ambiente privo di discriminazioni e molestie così come alle cure mediche relative al cambiamento di sesso. Quindi, è necessario che i cattolici e la Chiesa Cattolica sostengano le riforme all’interno di associazioni mediche quando si tratta di sensibilità e di promuovere l’accesso universale alle cure sanitarie (compreso l’accesso alle cure sanitarie legate alla transizione.)
[1] http://endtransdiscrimination.org/PDFs/NTDS_Report.pdf
[3] http://www.usccb.org/upload/economic_justice_for_all.pdf
Testo originale: Catholic Social Teaching on Healthcare and its Application to Transgender People